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Visualizzazione dei post da gennaio, 2009

Finalmente libera

Dai manoscritti incompleti di Bernardo Fortuna: Finalmente libera Non so come iniziare. E’ talmente incredibile quello che mi è accaduto che ho bisogno di scriverlo per rileggere e convincermi che non sto sognando. Ma andiamo per ordine. Mi chiamo Esterina e sono vecchia. Senza ipocriti eufemismi e inutili aggettivi politicamente corretti. Non mi sento anziana o non più giovanissima, mi sento vecchia. E lo sono, dentro e fuori. Semplicemente non ne ho paura. Lavoravo come curatrice in una galleria d’arte al centro di Roma. Ora non più, causa motivi di salute. Mi correggo, come ho detto, sono per la franchezza. Soffro di narcolessia e, durante l’ultima crisi, mi sono addormentata con la sigaretta accesa, dando fuoco a quasi metà della nuova collezione della nota – lo dice lei - pittrice Ornella Prete, la quale mi ha citato per danni e sto ancora pagando. Non mi sono mai sposata e ho sempre vissuto da sola. Ho un cane che si chiama Salvatore che non è una cima. Ovvero è un imbecille, ma

Storie di razzismo: L’Italia nazista e la Giornata della memoria

*1933/1939: L'intero popolo tedesco venne suddiviso in due categorie principali: I Camerati della nazione. Gli Stranieri della comunità, i quali non appartenevano al corpo storico e culturale della Germania. 1992/2009: I Comunitari sono coloro che appartengono alla Comunità Europea. Gli Extracomunitari non possiedono la cittadinanza di un Paese appartenente alla Comunità Europea. 1933/1934: I nazisti accusavano gli ebrei di tutti i problemi della Germania: povertà, disoccupazione e la sconfitta nel primo conflitto mondiale. 1994/2009: Il centro destra, puntualmente in fase di propaganda, accusa gli extracomunitari di tutti i problemi Italiani: povertà, disoccupazione e criminalità. 1938: Il 30 settembre il governo tedesco stabilì che solo dottori "ariani" potevano curare i tedeschi "ariani". La cura dei pazienti ebrei era, di fatto, già impedita dalle precedenti leggi che escludevano i medici ebrei dalla professione. 2009: Gennaio, la Lega propone niente cure me

Super Obama e i negri italiani

Questa mattina mi ha telefonato una giornalista con l’intenzione di farmi un’intervista in quanto scrittore italo qualcosa, migrante, seconda generazione e stamani anche di colore. Stavolta la tipa mi ha chiesto se, a mio avviso, i bambini e gli adolescenti stranieri in Italia potranno avere qualche beneficio dall’elezione di Obama, avendo finalmente un mito positivo in cui riconoscersi… Già mi immagino i commenti entusiasti: “Che fico, finalmente un super eroe negro!” A dire la verità i bambini e gli adolescenti, che dico, tutti quanti noi in questo paese possiamo avere qualche beneficio solo se cominciamo a smetterla di dare così tanta importanza al colore della pelle. Il nostro stimato presidente del consiglio è stato l’unico al mondo a sottolineare pubblicamente, con la sua ormai proverbiale eleganza, la carnagione di Obama e, forse, non è un caso. Per questo motivo, dico soprattutto ai colleghi scrittori che si fanno chiamare migranti di iniziare per primi a tirarsi fuori da quest

Nicolai Barlokkin arriva in Toscana

 Stasera e domani sarò in Toscana per raccontare la storia di "Nicolai Barlokkin e la lucertola che imparò a miagolare", testo rubato al mio ultimo romanzo ("L'intervallo", Intermezzi editore): Venerdì 16 gennaio ore 21,30 A Fucecchio (FI), presso Auditorium La Tinaia di Palazzo Corsini. All’interno della Rassegna “Sere d’autore” a cura dell’Assessorato alla Cultura e della Biblioteca comunale Indro Montanelli. Sabato 17 gennaio ore 19,00 A Firenze, presso Libreria Café La Cité Toscana, arrivo!

Le tre lingue dello scrittore di storie

Un corollario al mio decalogo: Le tre lingue dello scrittore di storie Lo scrittore di storie ha tre lingue: la lingua recitata, la lingua parlata e la lingua scritta. La lingua recitata è quella della testa. La lingua che ha l’obbligo di tenere a mente il copione, per rispetto dell’autore, ma non solo. La lingua che ha l’obbligo di ricordare le parole, perché esse sono sempre importanti, anche quando sono false, ma che ha anche l’obbligo di rammentare dove si trovi nel preciso atto di pronunciarle. La lingua parlata è quella del cuore, che deve aver cura delle persone a cui arrivano, dei loro sentimenti come delle loro orecchie. Della serie: ma che ti strilli? Ci sento benissimo! The last but not the least c’è la lingua scritta, quella della pancia, quella diretta, senza filtri, con il sacro privilegio di far comunicare le precedenti. E di conseguenza la testa con il cuore. A mio modesto parere, uno scrittore di storie non può fare a meno di tutte e tre, ovviamente, soprattutto dell’

Siamo dei drogati senza speranza

Una delle cose che ho imparato lavorando in una comunità di recupero è che quando accade qualcosa di grave (che nella fattispecie potrebbe essere qualcuno che addirittura si porta la droga all’interno della struttura), la cosa più importante non è il fatto in sé, piuttosto come si comportano gli altri, come questi reagiscono all’evento. Il che ci spiega come funziona l’intera comunità. In altre parole, la maniera con la quale tutti gli altri si relazionano all’azione di uno, ci dice qualcosa di come stanno tutti. Ora, immaginiamo che il mondo sia un’immensa comunità di recupero. Come in quella tradizionale, anche le nostre droghe sono tante: la tv spazzatura, la violenza gratuita, la ricerca del potere ad ogni costo, i privilegi grazie al culo che abbiamo dalla nascita e così via. E come ogni tossico che si rispetti, sappiamo benissimo che questa roba è dannosa, tuttavia, difficilmente ci rinunciamo e inventiamo mille giustificazioni per continuare a farci. E’ inutile che vi dica quale