Storie e Notizie N. 23

 La Storia: Da qualche parte, dopo la morte: Jesse prese il giornale, per dargli la consueta letta. Ebbene sì, di là leggono pure il giornale. D’altronde il tempo non manca, come si suol dire. La notizia era addirittura in prima pagina! L’uomo non credeva ai suoi occhi. Esatto, occhi. Di là passa tutto il corpo. L’anima? No, quella è un’invenzione dei vivi. Jesse rimase senza fiato quando il suo cervello comprese la cifra che la Philip Norris avrebbe dovuto pagare a sua moglie… Una inevitabile lacrima prese a fuggire dal suo occhio destro, quello col tic. Già, di là gli acciacchi vanno via, tranquilli, ma i tic rimangono. Sono il marchio di fabbrica, come la squadra del cuore e i vizi più segreti. Improvvisamente una voce chiamò il nostro alle sue spalle: “Signor William? Tutto bene?” Jesse si voltò e vide l’angelo, uno dei tanti. “Sì…” rispose riportando lo sguardo sulla notizia in questione, preoccupato che fosse stato solo un abbaglio. “Sto bene… benissimo, sono felice…” “Ne sono lieto”, dichiarò l’altro, fissandolo con i suoi occhi scuri come la pece. Altra sorpresa, immagino. Gli angeli non sono affatto biondi con gli occhi azzurri e androgini, bensì hanno la pelle scura e la barba lunga, molto lunga. E’ logico. Primo, stando così vicini al sole si abbronzano da un’eternità e secondo, gli oggetti taglienti di là non sono ammessi, perciò non è possibile radersi. Anche tagliare la bistecca, se è per questo, ma ciò non è pertinente, ora. Jesse sospirò e, nonostante fosse passato di là nel 1997, sapeva ancora poco più che nulla di dove si trovasse. Quindi fece una domanda che finora non aveva mai osato fare: “Senti… perdonami, ma è più forte di me. Non è che potrei fumare una sigaretta?” “Sicuro”, rispose l’altro aprendo una borsa che aveva a tracolla e immergendoci una mano. “Signor William, lei passa troppo tempo a leggere i giornali e a guardare la tv. Dure o morbide?” Jesse aveva gli occhi fuori dalle orbite: “Come? Perché, si può fumare qui?” “Certamente, qua si può fare tutto. Cioè quasi. Gli oggetti taglienti…” “Lo so, lo so. Questo lo so. Ma si può fumare?!” “Le ho detto di sì, signor William. Qui non ci sono proibizioni. E come potremmo vietare qualcosa? Mica possiamo farvi paura su quel che vi potrà accadere dopo. Siete già morti…” “Ah… Quindi si può, per esempio, rubare?” “Ma scusi, a che le serve rubare se può fare tutto?” “Già, è vero. E il peccato? Se commetto atti impuri?” “Cosa vuol dire?” “Non lo sai? Ma che razza di angelo sei? Atti impuri, che so, la sodomia, per dirne una…” “La sodomia? Cos’è? Una malattia?” “No… la sodomia, il rapporto anale…” “Vuole dire da dietro?” “Esatto…” “Signor William, non so come farglielo capire. Qua si può fare sia da davanti che da dietro, di sopra che di sotto. Sono affari suoi come vuole godere e nessuno verrà mai a disturbarla, poiché tutti godono e non hanno il tempo di pensare agli altri. Si può fumare, qui lei può fare quello che vuole con il suo corpo, tanto è già morto. Tranne scoreggiare in pubblico. Ha visto i cartelli, no?” “Certo… Caspita. Se l’avessi saputo quand’ero vivo, avrei vissuto con meno sensi di colpa…” “Capisco. Come diciamo da noi, finché c’è morte c’è speranza…” La Notizia: Da Sky.it, 1 Aprile 2009: Fumo, Philip Morris condannata a maxi risarcimento. Sentenza storica negli Stati Uniti contro le lobby del tabacco. La Corte suprema ha infatti respinto il ricorso della Philip Morris, che dovrà quindi pagare ben 145 milioni di dollari alla vedova di Jesse William, un bidello dell'Oregon, morto per un tumore ai polmoni nel 1997 dopo aver fumato per 40 anni. La Philip Morris è stata ritenuta colpevole di frode in quanto nelle sue campagne pubblicitarie avrebbe fatto credere che le sigarette leggere non provocassero danni o dipendenza da tabacco.