Satira Berlusconi con Obama e Bush: incontri a confronto

Storie e Notizie n.50:


La Storia:

Nell’ottobre del 2008 Berlo ha incontrato George W. Bush.
Oggi, 15 giugno 2009, il nostro premier ha un nuovo appuntamento con il presidente degli Stati Uniti, che nel frattempo è un altro: Barack Obama.
L’anno scorso Silvio è arrivato in America la sera prima del meeting di ben tre giorni, per alloggiare nella celebre Blair House, la residenza ufficiale degli ospiti della presidenza statunitense, gli ospiti che contano.


Ieri sera, al suo arrivo negli States, Berlo è stato accompagnato all’albergo dove resterà durante la sua brevissima permanenza di un giorno. Si tratta del Cloak Motel ed ecco un’istantanea della camera da letto.


Nel 2008, prima dell’appuntamento ufficiale e in concomitanza con il Columbus Day, Berlo è stato accolto con tutti gli onori e con tanto di cerimonia sulla terrazza della Casa Bianca.


Non prima di questo tardo pomeriggio, Berlo verrà accompagnato all’ingresso da dove accederà alla Casa Bianca. Si tratta dell’entrata di servizio.


Bush, nel suo ultimo incontro ufficiale prima della fine del mandato, ha ricevuto il suo amico Silvio nella stanza ovale, facendolo accomodare su una morbida poltrona.


A quanto pare, invece, la sala dove Berlo incontrerà Obama sarà una delle stanze utilizzate dalla servitù, in pratica un ripostiglio.


Al termine del suo viaggio americano, il premier italiano ha avuto l’onore di festeggiare la sua visita con una elegante cena culminata con un amichevole brindisi con il presidente Bush.


Berlo è il suo entourage, prima di ripartire, avranno da spendere un fantastico buono pasto in una caratteristica tavola calda in periferia.


Nonostante quel che dica il nostro presidente del consiglio, nei rapporti tra gli Stati Uniti e l’Italia qualcosa è cambiato…


La Notizia: Berlusconi in Usa, una grande occasione
WASHINGTON - Nella sua ultima visita alla Casa Bianca, nell'ottobre scorso, il premier Silvio Berlusconi era stato accolto dal presidente George W. Bush con picchetti militari e salve di cannone per un incontro che era diventato un omaggio alla grande amicizia tra i due leader. Durante la giornata trascorsa a Washington, era il Columbus Day, Berlusconi aveva anche parlato per telefono con i due candidati impegnati nello sprint finale per la Casa Bianca, John McCain e Barack Obama. Adesso, otto mesi dopo, il quadro è cambiato. L'ex-candidato Obama ha conquistato la presidenza e quello allo Studio Ovale sarà il primo vero faccia a faccia approfondito tra Berlusconi e il nuovo inquilino della Casa Bianca. Sarà la prima grande occasione, per Berlusconi, per creare un rapporto personale con un presidente Usa che ha finora mostrato di avere verso l'Europa un atteggiamento diverso dai suoi immediati predecessori: nello scacchiere internazionale di Obama il Vecchio Continente non è al primo posto delle priorità.
E proprio qui sta la grande opportunità di Berlusconi. Il premier italiano si presenterà nello Studio Ovale, per l'ora di colloquio prevista dal programma, per parlare non solo di problemi bilaterali o europei ma soprattutto per presentare la agenda del G8 di luglio a l'Aquila, cioé delle grandi questioni internazionali che sono in questo momento anche al centro dell'attenzione della amministrazione Obama. Nei 60 preziosi minuti di colloquio nello Studio Ovale il presidente Obama ed i suoi collaboratori (il segretario di Stato Hillary Clinton, il consigliere per la Sicurezza nazionale James Jones, il capo di staff Rahm Emanuel) discuteranno con Berlusconi la situazione in Iran ed in Afghanistan, il Libano e la disponibilità europea ad accogliere i detenuti di Guantanamo, il cima e la crisi economica. E il pragmatico Obama giudicherà Berlusconi non per le polemiche sulla sua vita privata ma per il contributo che l'Italia potrà portare ai grandi disegni internazionali di un presidente che ha vinto le elezioni con la promessa di cambiare l'America ed il resto del mondo. Una promessa che Obama, come dimostrano le sue prime ambiziose iniziative internazionali, sta cercando di mantenere.
Ma anche sul piano dei rapporti bilaterali Berlusconi giunge a Washington con una grande opportunità. Il salvataggio della Chrysler da parte della Fiat ha messo la qualità della industria italiana nello schermo radar della nuova Casa Bianca. Obama, nelle scorse settimane, ha più volte esaltato l'alto livello della tecnologia italiana chiamata a salvare la Chrysler. Una situazione che può fare da trampolino di lancio alla promozione di altri accordi economici che stanno a cuore all' Italia. L'agenda del colloquio offre quindi a Berlusconi una preziosa occasione, nella sua veste di organizzatore del G8, per costruire un rapporto personale con Obama, andando oltre le telefonate intercontinentali o gli scambi di battute ai vertici internazionali che nello scorso aprile hanno fatto incontrare più volte i due leader a Londra, Strasburgo e Praga. Resta l'interrogativo della 'chimica' personale. Berlusconi era riuscito a stabilire un ottimo rapporto con Bush, che mostrava di apprezzare i suoi aneddoti e le sue battute. Con Obama, apparso finora più freddo nei rapporti personali con gli altri leader (basta chiedere a Gordon Brown), la strada della conquista di una intesa personale può essere tutta in salita. Ma Berlusconi è riuscito più di una volta, in passato, a raggiungere traguardi apparentemente impossibili. Quella di oggi, nello Studio Ovale della Casa Bianca, sarà la sua grande occasione.