Fini e Berlusconi, una storia di sesso

 
Storie e Notizie N. 166

Ormai siamo allo psicodramma.
O alla sceneggiata napoletana, dipende dai punti di vista.
Fini e Berlusconi, i due principali leaders del PdL, si sono scontrati ieri davanti alle telecamere come non era mai accaduto prima.
I due sono ormai dei separati in casa.
Dal canto mio sono particolarmente interessato alle componenti psicologiche di tale acceso diverbio e ho chiesto il parere della celebre psicoterapeuta e sessuologa italo americana Lisa Pointgee.

La Storia:

A: Dottoressa Pointgee, prima di tutto la ringrazio di farmi l’onore di essere mia ospite oggi.
L: E’ un piacere.
A: Veniamo subito al tema di questa intervista. So che lei, essendo di origine italiane, segue sempre con attenzione le vicende nostrane.
L: Sì, è vero.
A: Avrà quindi saputo dello scontro che è in atto tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini.
L: Sicuro. Non mi sono persa un passaggio della riunione di direzione di ieri.
A: Davvero?
L: Pensi che ho perfino registrato il tutto, conservandolo come materiale utile per le mie conferenze.
A: Come mai?
L: Mi creda, non ho mai assistito ad un’esternazione di un conflitto di natura sessuale fatta con tale energia e passione.
A: Conflitto di natura sessuale…?
L: Certamente. La dinamica tra Fini e Berlusconi è chiaramente di tipo erotico, è evidente.
A: Può spiegare perché?
L: Sì. Vede, se osserva con attenzione le parole e soprattutto le espressioni, i gesti e il non verbale dei due, noterà tutti i classici elementi di una contesa tra amanti. Nella fattispecie, in una classica ribellione del soggetto sottomesso (Fini) verso quello dominante (Berlusconi).
A: Sta forse dicendo che tra i due vi è un rapporto sadomaso?!
L: Non ho detto questo, non etichettiamo subito la cosa. Solitamente i rapporti di coppia si basano anche su relazioni di potere, il cui equilibrio può variare nel tempo e ribaltare completamente la sua simmetria.
A: Quindi Fini vuole ribaltare la simmetria?
L: Possiamo dirla così. Oppure che non accetta più il ruolo di sottomesso. La cosa ovviamente mette in crisi il soggetto dominante, così come tutti gli altri.
A: Gli altri…?
L: Certo, gli altri soggetti sottomessi. Capita spesso che una personalità dominante, dotata di particolare potere, attiri attorno a sé molti individui sottomessi. E’ logico che se uno di questi si ribella e desidera invertire l’equilibrio di potere, gli altri lo attaccano e si ergono a difesa del loro padrone.
A: Sembra proprio ciò che sta accadendo…
L: E’ un po’ come se fossimo in un harem ed una delle mogli decida di mettere in discussione l’autorità del marito. Le altre donne non gradirebbero, perché l’affrancamento della ribelle sarebbe la prova del loro asservimento.
A: Capisco. Come pensa che evolverà questa crisi?
L: Continuando con la metafora dell’harem, alla donna insorta non resta altro che abbandonare il marito. Altrimenti, risulterebbe veramente incoerente…



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