Nobel per la pace a Liu Xiaobo: peccato per Berlusconi, ci contavo



Storie e Notizie N. 253

Ho da poco appreso che il Nobel per la pace 2010 è stato assegnato allo scrittore dissidente cinese Liu Xiaobo. Quest’ultimo è da molto tempo impegnato nella lotta per la difesa dei diritti umani in Cina. Una scelta non facile, che lo ha portato l'8 dicembre del 2008 ad essere imprigionato per aver aderito al movimento Charter 08 (da noi Charta), sul quale tornerò più avanti. Dopo essere stato tenuto segretamente in cella, il suo arresto ufficiale è stato comunicato solamente il 23 giugno dell’anno successivo, con la formale accusa di incitamento alla sovversione del potere dello stato.
Il processo ha avuto luogo il 23 dicembre 2009 e dopo due giorni è stato condannato a ben 11 anni di prigione e a due anni di interdizione dai pubblici uffici. L’appello di febbraio di quest’anno ha confermato la sentenza.
L’aspetto che ha suscitato maggiormente la mia curiosità è proprio questo Charter 08, oggetto del presunto scandalo che, tra le altre cose, ha portato alla repressiva reazione delle autorità cinesi.
Leggo che si tratta di un manifesto la cui sottoscrizione risale al 10 dicembre del 2008, in corrispondenza dell’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
E’ stato poi diffuso in rete da più di 300 intellettuali cinesi attivi nella salvaguardia dei diritti umani, ottenendo in breve l’ulteriore firma di almeno 8000 persone.
Promotore e coordinatore di questa iniziativa è proprio lo scrittore Liu Xiaobo.
A quanto pare, questo manifesto può essere riassunto in 19 richieste o riforme, considerate dagli ideatori indispensabili per rendere finalmente la Cina un paese democratico.
Ora, qualcuno di voi si chiederà: ma cosa c’entrano Berlusconi e soprattutto l’Italia?
Ecco la risposta…

La Storia:

C’erano una volta 19 riforme che miravano a donare maggiore democrazia alla propria nazione:

1. Modifiche in senso democratico alla Costituzione della Repubblica.

2. Separazione dei poteri.

3. Democratizzazione del potere legislativo.

4. Indipendenza del potere giudiziario.

5. Possibilità per i cittadini di controllare l'operato degli amministratori.

6. Rispetto dei diritti umani.

7. Elezione (dal basso) e non più nomina (dall'alto) dei funzionari pubblici.

8. Equilibrio tra ambiente urbano ed ambiente rurale.

9. Libertà di associazione.

10. Liberta di riunione.

11. Libertà di espressione.

12. Libertà di religione.

13. Educazione civica.

14. Tutela della proprietà privata.

15. Riforma del sistema fiscale e tributario.

16. Sicurezza sociale.

17. Protezione dell'ambiente.

18. Passaggio alla repubblica federale.

19. Istituzione di una Commissione della verità e della riconciliazione.

Be’, se siete arrivati fin qui, presumo concorderete con il sottoscritto che il nostro paese e più che mai come è governato oggi c’entrano eccome.
Altrimenti siete Emilio Fede.
O peggio…


PS: Forse dovremmo farlo anche noi un manifesto del genere…


Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.