Wikileaks Italia: Salvatore Marracino è stato ucciso



Storie e Notizie N. 264

Era inevitabile che, prima o poi, dai numerosi e soprattutto scottanti documenti sulla guerra in Iraq pubblicati recentemente dal sito Wikileaks emergesse qualche rivelazione sul contingente italiano, ovviamente molto più seria del telegramma di George W. Bush a Silvio Berlusconi.
Si tratta di due notizie che smentiscono i rispettivi comunicati dell’esercito e contestualmente del governo italiano sui fatti che le riguardano.
Secondo la prima, i nostri soldati all’inizio dell’agosto del 2004 avrebbero fatto esplodere un’ambulanza causando la morte di quattro persone, tra cui una donna incinta, contraddicendo il referto ufficiale, nel quale si parla di una generica auto non fermatasi al check point, addirittura rispondendo al fuoco.
Tuttavia, è la seconda notizia che colpisce particolarmente la mia attenzione.
Per il sito di Julian Assange, il soldato Salvatore Marracino nel 2005 non si è sparato da solo a causa dell’inceppamento della propria arma.
E’ stato ucciso.
In guerrese, si dice che è stato colpito accidentalmente da fuoco amico

La Storia:

Fuoco amico, così mi chiamano.
Sì, avete capito perfettamente.
Non sono un ossimoro, come insinuano alcuni.
Ovvero, se lo sono io, allora cosa dire di guerra umanitaria, invasione preventiva o bombe intelligenti?
Io brucio, quindi esisto.
Non sono perciò solo una mera questione linguistica.
Oltretutto, non ho alcuna intenzione di prendervi in giro con le parole.
Sono un assassino.
Sono un assassino perché ho ucciso e continuo a farlo.
Semplice e indubbio, perlomeno per me.
Ho iniziato a mietere vittime molto tempo fa e, ci crederete o meno, ho ancora oggi la fedina penale pulita.
Nel 1801, durante la battaglia di Algeciras ho usato l’oscurità della notte e l’astuzia degli inglesi per confondere due navi spagnole e far morire ben 1700 marinai.
Ma questo è niente.
Pensate che solo nella prima guerra mondiale la Francia ha stimato che almeno 75000 suoi soldati sono morti per mano mia.
Nel secondo conflitto mondiale, ho esordito a soli cinque giorni dall’inizio di quest’ultimo, quando due aviatori inglesi scambiarono altrettanti aerei americani per tedeschi, abbattendoli e provocando il decesso di uno dei piloti.
Inutile dire che i due furono assolti.
Nella guerra del Vietnam ho colpito a morte almeno 8000 volte.
Ci hanno fatto pure un film.
Si vede che vi piaccio perché con il passare del tempo, vi siete avvalsi sempre di più delle mie prestazioni.
Durante la prima guerra del Golfo ho reciso le vite di almeno 148 soldati statunitensi, eppure questo non ha dissuaso i loro governi dal mandarne altri in Afghanistan.
Che gran lavoro, lì.
E non posso evitare di ricordare quello che voi definite l’incidente di Tarnak farm.
Io lo rammento come il mio omicidio di quattro soldati canadesi, ma ovviamente dipende dai punti di vista.
Per me sono due: quello della vittima e quello del suo assassino, che sarei io.
Ma ho capito che per voi le cose non sono così semplici.
Come alcuni di voi, ho saputo anch’io di Wikileaks.
Che volete che vi dica.
Scegliete voi qual è la verità che preferite.
Una cosa è certa: non è il primo e, se continua così, non sarà il mio ultimo omicidio…


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