Ddl riforma Gelmini: Italia e Usa a confronto



Storie e Notizie N. 286

L’assalto degli studenti prosegue.
Ieri è toccato al Senato e oggi è il turno della Camera, nonostante un giovane a Firenze sia uscito malconcio dagli scontri.
La pietra dello scandalo, come spesso accade, è la riforma che porta il nome del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini.
Da quanto leggo in rete, il ddl prevede tra le altre cose tagli ai finanziamenti e contratti a tempo determinato per i ricercatori, rinnovabili una sola volta, da ciò alcune delle ragioni della rivolta.
Non voglio entrare nel merito del decreto.
Devo dire che per motivi anagrafici questa non è la prima manifestazione studentesca contro il proprio ministero di riferimento a cui assisto.
Ricordo tra tutte quella che più mi vide partecipe, promossa dal Movimento della Pantera.
Era il 1990 e frequentavo il primo anno di università a La Sapienza, a Roma.
Avevo già fatto parte di altri, diciamo, sovvertimenti dell’ordine naturale della scuola alle superiori, ma vedere la città universitaria della capitale totalmente in mano agli studenti, giorno e notte, fu per me un’esperienza unica.
Più che mai in quell’istante provai quella che non dovrebbe essere solo una sensazione, ma la realtà dei fatti: la scuola – o università – è nostra.
Cioè, ora loro, dannato tempo che scorre.
La protesta di quegli anni era, guarda caso, contro la riforma Ruberti, dal nome dell’allora Ministro dell’Istruzione, rea di voler realizzare un’eccessiva quanto ingombrante privatizzazione delle università italiane.
Antonio Ruberti, morto nel 2000, faceva parte del sesto governo Andreotti, di centro sinistra.
Sono passati circa vent’anni.
Cos’è cambiato? Questo mi sono chiesto.
Cos’è cambiato in chi gestisce l’istruzione del mio paese?
Così sono andato sul sito del Ministero.
E’ importante come ti presenti sul web.
Dice molto di te.
E’ come il biglietto da visita o l’abito che indossi quando ti presenti ad un colloquio.
Indica come desideri che gli altri ti vedano.
Poi sono andato a visitare il sito del Dipartimento dell’Educazione statunitense, equivalente del nostro Ministero.
Il confronto è stato inevitabile e le differenze che immediatamente mi sono saltate agli occhi mi hanno fatto capire perché, se non si cambia alla base, non riusciremo mai a migliorare…

La Storia:

In home, sul sito del Ministro Gelmini, c’è a sinistra una foto con dei bambini sorridenti, con al centro una ragazzina con la mano alzata, desiderosa di essere interrogata:


In home, sul sito del Dipartimento statunitense, c’è in alto la foto del capo di quest’ultimo, il Segretario Arne Duncan, il quale da un messaggio che si intitola Supporto per gli insegnanti e che inizia con questa frase: “Come Paese dobbiamo migliorare drasticamente il rispetto e l’ammirazione per gli insegnanti”:


In home, sul sito del Ministro Gelmini, accanto alla suggestiva foto di cui sopra, vi è la rubrica delle News, quasi tutti comunicati governativi, alcuni chiaramente auto elogiativi:


In home, sul sito del Dipartimento Statunitense, nella prima colonna a sinistra c’è lo spazio dedicato al Blog, con i post recenti e i relativi spunti di discussione...

In home sul sito del Ministro Gelmini, accanto alle News vi è una colonna con altri comunicati di servizio, nella rubrica In evidenza...

In home, sul sito del Dipartimento Statunitense, a destra dello spazio Blog c’è una rubrica divisa in due schede con alcuni link, Features e News. Tra i collegamenti della prima spicca Arne (il capo del dipartimento) risponde alle domande...

Per connettersi con il Ministero della Gelmini, in home del sito vi è il link all’Urp, il caro Ufficio Relazioni con il Pubblico…

Per connettersi con il Dipartimento Statunitense ci sono Facebook, Twitter, Youtube

Fiore all’occhiello del Ministero della Gelmini è la recente riforma, i cui tagli hanno scatenato una manifestazione di protesta da parte degli studenti come non si vedeva da tempo…

Fiore all’occhiello del Dipartimento Statunitense è il Recovery Act, fortemente voluto da Obama, che ha portato un finanziamento di 97.4 miliardi di dollari, con 275mila posti di lavoro salvati o creati…

A parte la differenza tra chi taglia i fondi e chi invece li aumenta, secondo voi, quale delle due istituzioni dimostra di tenere di più a studenti e insegnanti?


Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.