Caso Ruby, ricorso Frattini a Corte diritti umani: risposta Corte



Storie e Notizie N. 328

Mettiamo caso.
Mettiamo caso che il premier Berlusconi e i suoi ministri non siano tali.
In altre parole, mettiamo caso che non siano leaders di governo, ma un gruppo di attori.
Di attori comici, è chiaro.
Vi sfido, ora, a trovare un insieme di personaggi più esilarante della compagnia teatrale guidata dal capo comico Silvio.
Un capo comico che ieri ha detto che farà causa allo Stato!
Lo so, capisco che molti di voi avranno considerato la cosa di estrema gravità, tutt’altro che argomento su cui celiare.
Tuttavia, sono dell’idea che sottolineare la parossistica involontaria comicità del popolo dell’amore libero non tolga nulla, anzi, alla drammatica immagine che chi comanda il nostro paese sta dando di sé.
Si da il caso, giustappunto, che il Ministro degli esteri Franco Frattini – quello che nel 2008 non si presentò alla riunione d’urgenza dei ministri europei di pari grado per discutere dell’invasione russa della Georgia perché era in vacanza alle Maldive… - ha dichiarato di stare valutando l’ipotesi di segnalare la violazione della privacy, compiuta a suo dire dalla Procura di Milano ai danni del suo padro… ops, del presidente del consiglio, nientedimeno che alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Ovviamente, come spesso accade, le affermazioni di un ministro di una nazione come la nostra fanno il giro del mondo e non potevano non arrivare sul tavolo del presidente della suddetta Corte, Jean-Paul Costa

La Storia:

La porta di Jean-Paul Costa è chiusa e come al solito vi è all’esterno una lunga fila di gente che aspetta di incontrarlo.
E’ normale, quando si è a capo della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Chi ha un minimo di consapevolezza del mondo che ci circonda, sa bene quanto ci sia ancora da fare in tema di diritti.
All’interno dell’ufficio, il segretario personale del presidente ha appena finito di rivedere con lui l’intero elenco delle richieste in sospeso.
Sono tutti casi molto seri, alcuni con risvolti drammatici e con fatti che definire tragedie è estremamente riduttivo.
Costa è affaticato, ma non lo da a vedere.
Conosce l’importanza dell’istituzione che presiede, soprattutto per coloro che la ritengono l’ultima spiaggia contro chi è dedito alla sopraffazione dei più deboli.
“Abbiamo finito?” fa il presidente, pronto a passare ad altro.
“Ehm… no”, risponde l’altro imbarazzato.
“Dica, allora…” lo invita Costa.
“Ecco, ci sarebbe una notizia che dall’ufficio stampa mi hanno girato. Riguarda l’Italia…”
“Avanti, parli.”
“All’inizio pensavo fosse uno scherzo…”
“Lo è?”
“No, no…”
“Bene, sono tutt’orecchi.”
“Vede, presidente, ha presente le recenti vicende giudiziarie riguardanti il premier Berlusconi?”
“Come no”, ammette Costa, “ne parlano tutti i giornali del mondo: bunga bunga!”
“Già”, fa il segretario. “Ora, a quanto si legge, il Ministro degli Esteri italiano, Mr. Frattini, ha intenzione di sottoporre alla Corte una denuncia di violazione della privacy da parte della magistratura del suo paese…”
Costa rimane per un attimo interdetto.
“Mi scusi, ma quale Corte?”
“Questa Corte…”
Il presidente aggrotta la fronte in maniera convulsa: “Ma a chi sarebbe stata violata la privacy?”
“Al premier Silvio Berlusconi…”
Costa rimane per un lungo momento senza parole.
Quindi, con un’espressione alquanto seria, smanetta un po' su Youtube, sposta il monitor del pc a favore del segretario e gli dice: “Se tale richiesta dovesse arrivare, invii come risposta il seguente video…”



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