Stop al nucleare del governo: il perché che non dicono i giornali

Perché questa retromarcia del governo sul nucleare?

Ci dicono che Berlusconi e i suoi temono di perdere il referendum dopo Fukushima (Libero).

Ci spiegano infatti che a decretarne la morte presunta è stata la catastrofe di Fukushima che ha ribaltato tutti i sondaggi precedenti e riportato in testa i contrari (Il Messaggero).

Ci raccontano quindi che per la maggioranza c’è un lato positivo: si blocca il referendum che avrebbe bocciato tutto per sempre (Il Giornale).

Ci offrono anche una pomposa spiegazione ufficiale: al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico e delle decisioni che saranno assunte a livelli di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare (Il Tempo).

Ci ribadiscono che è al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche (Il Sole 24ore).

Ci ripetono che dopo il disastro di Fukushima che ha causato un ripensamento in tutto il mondo, il governo fa retromarcia (La Stampa).

Ce lo dice lo stesso Tremonti: "Quanto avvenuto a Fukushima (non si tratta solo un banale incidente tecnico) assume una dimensione assai rilevante in cifra storica e necessita di una riflessione economica e non solo" (Il Corriere della sera).

Balle.

C’entrano i referendum del 12 e 13 giugno, ma non quello sul nucleare.
E neppure quello sull’acqua, per il quale possiamo aspettarci un altrettanto clamoroso voltafaccia.
Il motivo è uno solo ed è sempre lo stesso da circa 15 anni:

Salvare il culo del capo.

E il culo del capo è appeso a questa legge:


PS: Stacco la spina per qualche giorno. Grazie a tutte/i di passare ogni tanto di qui, la vostra attenzione è per me un dono prezioso.

Foto da qui.

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