L’Italia che vorrei

Questo racconto è presente nel mio nuovo libro dal titolo "Il dono della diversità", in libreria da fine gennaio 2013 per la casa editrice Tempesta, di Roma.

 L’Italia che vorrei non è niente di straordinario.
Non è l’adolescenziale sogno di un ingenuo ed illuso buonista con la testa perennemente tra le nuvole.
Non è neppure un paese perfetto, come quello dei racconti inevitabilmente a lieto fine.
Non avrebbe alcun senso vivere in un paese perfetto.
Amo alzarmi la mattina sapendo che c’è qualcosa per cui lottare.
Qualcosa da rendere migliore.
A cominciare dal sottoscritto, naturalmente.

L’Italia che vorrei non è la nazione più ricca del pianeta.
La gente che su questa terra è sepolta mi ha insegnato che seppur privi di grandi mezzi, soprattutto perché privi di grandi mezzi, si è in grado di dar vita ad opere meravigliose, grazie a quell’inestimabile dono che si chiama immaginazione.
Quell’immaginazione che non ha prezzo e che non puoi comprare neanche su ebay.
Quell’immaginazione grazie alla quale chiunque e ovunque può riuscire a trovare una via d’uscita perfino dal peggior destino del mondo.
Quella stessa immaginazione senza la quale non sarei qui, ora, letteralmente.

L’Italia che vorrei non è il paradiso.
Non ho nessuna voglia di trascorrere l’eternità a cantare inni sospeso sulle nuvole.
Sono troppo interessato a ciò che accade sotto di esse.
Malgrado adori l’idea di ritrovarmi due alette sulle spalle, capaci di farmi librare in alto, via dalla cosiddetta pazza folla e tutti i problemi, le disgrazie, le difficoltà della vita terrena, il mio sguardo costringerebbe il mio capo ad inclinarsi verso il basso.
E mi trascinerebbe giù, sempre più giù, verso il più nascosto e sfortunato sud più a sud della terra.
Perché chi ama le storie sa benissimo che è lì e soltanto lì che nascono quelle più belle.

L’Italia che vorrei non è il paese dei cittadini modello.
E’ l’Italia degli immigrati come mio padre, che ha lavorato onestamente tutta la vita, reagendo all’ignoranza e la paura del prossimo con coraggio e dignità.
E’ l’Italia delle italiane e degli italiani che possiamo incontrare tutti i giorni, non adorare in tv o al cinema, ma sfiorare sui marciapiedi delle strade o guardare negli occhi per un istante nell’affollata metrò.
E’ l’Italia fatta di gente che dedica la propria vita alla sua felicità e quella dei propri cari, senza per questo sentirsi in diritto di rubarla a quella degli altri.
E’ l’Italia che è qui, adesso, davanti ai nostri occhi ma che non abbiamo ancora trovato la forza di guardare.

E’ l’Italia che corrisponde alla parte sana del nostro cuore, che merita qualcosa di meglio, prima di tutto da noi stessi.

Il video: