Ombrellone del viandante di colore: civiltà o razzismo velato?

Storie e Notizie N. 408

Dal Tirreno: “Gratis sotto l’ombrellone per trenta minuti. È la possibilità offerta a tutti - compresi i venditori di colore che ogni giorno macinano chilometri sulle spiagge - dallo stabilimento balneare Vittoria a Marina di Pisa.”

Alessandro Cordoni, titolare dello stabilimento e ideatore dell’iniziativa, l’ha battezzato ombrellone del viandante, con un cartello in varie lingue e i colori della pace.
“Stanchi di camminare sotto il sole”, afferma il Cordoni, “i venditori di colore sono soliti sedersi sulle sdraio dei bagni, con inevitabili proteste da parte dei clienti. Ora al Vittoria il problema è superato.”
Ecco, sono perplesso.
Il fatto è che non so dire se la cosa sia un sintomo di civiltà oppure un’ennesima dimostrazione della nostra arretratezza nei confronti dei diritti umani.
Come spiega lo stesso Cordoni nell’articolo, la legge dice che l’accesso al mare è libero per tutti, di colore o solo abbronzati.
D’altra parte, però, l’idea dell’ombrellone per i viandanti è comunque un netto segno di distinzione da chi invece non pone altro che divieti, peraltro illegali.
Ed io sono un po’ stanco, sto per staccare per le ferie e voglio pensare positivo.
Anzi, sognare positivo…

La Storia:

L’ombrellone del viandante era stato solo l’inizio.
Trenta minuti.
Erano stati sufficienti solo trenta minuti di accoglienza.
Trenta minuti di generosità.
Mezz’ora d’umanità e tutto cambiò per sempre sulle spiagge d’Italia.
Sulla riviera romagnola il proprietario di uno stabilimento non solo adottò anch’egli l’ombrellone del viandante, ma fece di più: l’acqua dell’assetato.
L’acqua dell’assetato, ovvero un fresco bicchiere d’acqua al giorno per ciascun viandante.
Di colore, ovviamente.
L’eco della clamorosa invenzione fu ancor più vasta che quella dell’ombrellone.
Il giorno seguente, sulle rive ioniche della Calabria, la proprietaria di un altro stabilimento inaugurò il lettino dello stremato.
Il viandante di colore che avesse dimostrato di essere effettivamente stremato dalla fatica avrebbe avuto la possibilità di riposarsi non per trenta minuti, ma addirittura tre quarti d’ora!
Da quell’istante ci fu una reazione a catena, un effetto domino di ritrovata ospitalità sulle rive dei mari nostrani.
E l’elenco delle iniziative a favore dei viandanti di colore crebbe a vista d’occhio.
Le ciabatte dello scottato, offerte addirittura per mezza giornata al viandante di colore con le palme dei piedi più arrossate.
Il panino di mezzogiorno, un panino gratis al primo viandante di colore che si sarebbe presentato dal bagnino allo scoccare del mezzodì.
Fino addirittura all’abbraccio dell’affettuosa.
La moglie del proprietario – quest’ultimo era contrario… - avrebbe abbracciato e rincuorato il viandante di colore più triste e afflitto dalla mancanza di acquirenti e, forse, molti altri problemi.
Il più muscoloso e avvenente aveva sottinteso lei, ma il risultato non conta.
Quel che importa è che finalmente qualcosa stava cambiando nei cuori dell’italico popolo.
La disumanità dei ciechi respingimenti in alto mare erano ormai solo un ricordo…

La Notizia: Dal Tirreno, Un ombrellone-oasi per i venditori ambulanti.