Tributi Italia Giuseppe Saggese lettera di scuse

Storie e Notizie N. 685

Grande scoop, quest’oggi. L’amministratore delegato della Tributi Italia spa, finito sulle prime pagine per lo scandalo dei denari sottratti ai comuni di tutto il paese per le proprie gozzoviglie ha rilasciato una lettera di scuse, che ho qui in esclusiva:

Addì 3 ottobre 2012

Care/i concittadine/i,



con questa mia vengo a scusarmi per quel che state or ora leggendo sui giornali. Sì, è vero, quei cento milioni di euro che sono spariti sono finiti nei miei conti. Mettetevi nei miei panni. Sono un uomo normale, un cittadino medio, senza particolari ambizioni e neppure un grande senso dello stato. So bene che in molti tra voi sono come me. Avevo un buon stipendio, non mi sono mai lamentato. Solo che quando ti ritrovi soldi in tasca pensi sempre a chi ne ha di più, non è così? Quando ti compri la macchina figa, gioisci per un po’, ma poi, non appena vedi che quella del tuo amico è ancora più figa, rosichi, non è vero? So bene che in tanti di voi la pensano come me. L’auto, la villetta, la casa al mare, la tv al plasma, diventano tutti scontati e allora si sogna solo quel che non si ha. E il mio occhio è finito lì, inevitabilmente. D’altra parte, mi è bastato abbassare lo sguardo. Migliaia, ma che dico, milioni di euro che passavano da una mano all’altra. E’ stato più forte di me e ho cominciato prima a prenderne cento, poi mille e alla fine sono arrivato anche a diecimila al giorno. “Tanto chiunque al posto mio avrebbe fatto lo stesso”, questo mi sono detto. Siamo tutti uguali, noi italiani, vero? Quando si tratta di soldi, molti soldi, non guardiamo in faccia a nessuno, e sono certo che un sacco di gente tra voi la vede allo stesso modo, ammettetelo. Autovetture di lusso, yacht, viaggi con aerei privati, soggiorni in località esotiche, festini mondani e concerti musicali, non mi sono fatto mancare nulla. Tutta vita, come si dice? Ho vissuto da re, e lo sapete cosa mi sono detto in quei giorni? Oh, magari prima o poi mi beccano, ma almeno potrò dire che me la sono goduta. Tanto qui sono tutti ladri, di sotto e di sopra. Non è questo quello che credete quasi tutti, là fuori? Perché è così, vi sfido a negarlo. Fate silenzio e non vi permettete di criticarmi, perché questo diritto non ve lo siete guadagnato, a meno che non siate diversi da me, veramente diversi da me. In quel caso, sarebbe proprio ora di dimostrarlo. Con i fatti e non solo con le chiacchiere da salotto. O da facebook, se preferite.


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