Quarto grado di giudizio PdL: testo quinto e sesto in anteprima

Storie e Notizie N. 809

Leggo or ora dell’emendamento al decreto legge sullo sviluppo, ad opera dei sodali pidiellini Valentino, Delogu, Mugnai, Balboni e Sarro. In pratica trattasi di una sorta di quarto grado di giudizio che permetterebbe ai condannati in via definitiva di appellarsi ad una fantomatica manifesta violazione del diritto comunitario consumata dalla Cassazione.
La cosa mi lascia alquanto basito, cosicché mi accingo a valutare la veridicità dello sfacciato tentativo di salvare il cu… ops, cioè, volevo dire semplicemente che chiedo al collaboratore del blog Giancarlo Casaletto, esperto di comunicazione e nuove tecnologie del PdL 2.0, se ne sa qualcosa:


“Certo che ne so qualcosa, che domande. Il quarto grado di giudizio è perfettamente in linea con la visione del PdL 2.0. Noi siamo contro la vecchia politica, quella dei partiti, della casta e soprattutto dei condannati in parlamento. Proprio per questo intendiamo aumentare ulteriormente il livello, anzi, il grado di innocenza dei nostri deputati ed ecco perché il suddetto emendamento è solo l’inizio. Sono in cantiere anche il quinto e il sesto, di cui vi anticipo il testo ufficiale.
Nella malaugurata ipotesi che anche dopo il quarto grado il nostro deputato venga condannato, egli potrà chiamare in causa – espressione quanto mai azzeccata – l’ingiustificata antipatia a pelle del magistrato nei confronti dell’imputato e richiedere di conseguenza il quinto grado di giudizio.
Laddove, altresì, pure in codesta occasione il nostro venga ritenuto colpevole, ecco che costui potrà rivedere la propria posizione avvalendosi dell’evidente rodimento anale del pm per fatti che esulano dal processo, elencati qui di seguito:
- Scarsa o inesistente attività sessuale con il/la partner
- Difficoltà digestive e conseguenti fastidi all’addome
- Emorroidi allo stato cronico, caso più che mai fedele alla definizione
- Varie ed eventuali
Volete il parlamento pulito? Beh, allora dovete permetterci di ripulire i parlamentari.”


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