Svezia ruba treno ragazza video: ecco perché

Storie e Notizie N. 845


Non voglio mentirvi e non ho mai avuto alcuna intenzione di farlo.
E’ solo che quando leggo certe notizie sento nella pancia un incontenibile bisogno di dar loro un senso, una spiegazione che mi aiuti ad accettarle e passare oltre, che mi permetta di immaginare un mondo diverso da quel che vedo ad occhio nudo.
E poi, se i fatti che i media ci offrono mostrano dei vuoti che a mio avviso sono fondamentali, non è solo colpa mia se mi ritrovo a colmarli a mio piacimento.
Perché una ragazza svedese nata nel 1990, quindi di poco più di vent’anni, che fa le pulizie presso la stazione dei treni, si procura le chiavi di uno di questi e lo lancia a folle velocità fino a schiantarsi dentro una casa poco fuori Stoccolma, a Saltsjobaden?
Come vorrei che le ragioni fossero le seguenti…

Mi chiamo Tekla e sono stanca di pulire la polvere delle scarpe altrui.
La polvere…
Se si trattasse solo di polvere non ci sarebbe bisogno di me, lì, con la schiena piegata a raccogliere i segni del cieco transito del mio prossimo. Sarebbe sufficiente un normale aspirapolvere.
La gente non lascia solo polvere.
Io raccatto ogni giorno gli sguardi superbi con cui taluni schiaffeggiano chi rimane indietro nella loro ottusa corsa.
Io libero i marciapiedi dalle pesanti orme che l’obeso ammasso di orpelli che chiamano signore in carriera imprimono ad ogni singolo passo.
Io cancello le impronte digitali sui sedili degli scompartimenti per aiutare i pendolari a credere nell’illusione che il solito quotidiano viaggio al solito posto di lavoro sia ogni volta diverso.

Mi chiamo Tekla e sono quella che non vede mai nessuno, parte dell’arredamento che non conta, come quell’ingenua scritta che tenta inutilmente di spaventare il passeggero intimandogli di non sporgersi.
Sapete qual è la verità? Esisto e sono diversa da molti di costoro perché io non ho scelto di lasciare ad altri il diritto di condurre la mia vita. E’ stata quest’ultima a costringermi ad indossare i guanti e a considerare la scopa, gli stracci e i vari disinfettanti come le sole armi con cui combattere i miei limiti.
Che poi sono quelli di tutti.
I binari, le traversine, il capostazione e il fischio. Abbiamo tutti gli stessi nemici.

Mi chiamo Tekla è sono stanca di pulire la polvere delle scarpe altrui.
Oggi ho guardato le mie per la prima volta con affetto e mi sono tolta i guanti.
Ho gettato la scopa e i disinfettanti alle spalle.
Mi sono liberata del grembiule da lavoro e sciolto i capelli.
Un giovane, forse uno studente, mi ha guardato. Per la prima volta ho sentito gli occhi di qualcuno sfiorarmi, forse anche di desiderio e, sebbene lui non lo saprà mai, ho amato quell’istante a prescindere dall’effettiva volontà di appagarlo.
Così ho trovato il coraggio di rubare la chiave del primo treno incustodito che ho visto e ho acceso il motore. Un treno vuoto, perché questo era il mio viaggio e di nessun altro, finalmente.
E via, veloce, libera, felice e con l’orizzonte oltre il vetro, con i passeggeri a terra ed io a bordo, in testa al treno, il mio treno.



Vieni ad ascoltarmi dal vivo:
Spettacolo di presentazione del libro 
Sabato 9 Febbraio 2013 ore 18 
Teatro Planet
Via Crema, 14, Roma


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