Cile studenti in piazza per protesta: storia istruzione gratuita

Storie e Notizie N. 905

Sono tanti in piazza a Santiago per la marcha estudiantil, tra studenti, insegnanti e gente solidale.
150.000 per le nuvole in cielo e per i partecipanti.
Molti meno per i batuffoli di polvere negli angoli bui delle cantine della capitale cilena e la polizia.
Al di là dei numeri, ciò che conta è l’oggetto della protesta, ovvero, della richiesta.
In un paese dove i rampolli delle famiglie ricche possono accedere alle scuole migliori, i meno fortunati soffrono il sistema educativo con il prezzo più alto dell'area Ocse.
Ecco perché reclamano a gran voce istruzione gratuita per ogni cittadino…


Isabel è simpatica, lo dicono tutti. Riesce a strappare una risata anche alle labbra più incollate dalle asprezze della vita. E’ simpatica perché è arguta ed è arguta poiché la sua mente viaggia veloce, dote naturale in dono da una zia che non c’è più. Una qualità preziosa in un’epoca che fa della corsa uno dei suoi imperativi obbligati.
Tuttavia, la sua famiglia non ha i soldi per metterla a frutto.
Miguel non è simpatico affatto, diciamolo. E’ chiuso, è sempre stato
così, fin da molto piccolo. E non è per timidezza, bensì per scrupolosità. I genitori, anzi, la madre, perché il padre ha cambiato famiglia dimezzando i suoi riferimenti adulti, temeva che avesse qualche difficoltà nell’interagire cogli altri, ma poi, la prima volta che ha espresso un pensiero con un minimo di senso, è apparso subito chiaro che avesse solo bisogno di tempo per riuscire a dar forma alla propria profondità. Che dono, ragazzi, la profondità.
Peccato che sia troppo povero per renderla pubblica.

Marcela ha una memoria impressionante e al contempo selettiva. Cioè, la maggior parte di noi ricorda alla perfezione un’infinità di cose prive di un reale valore. Il nome del presentatore dell’ultimo Festival di Sanremo, chi ha vinto gli scorsi mondiali di calcio e Miss Italia, il titolo della canzone della suoneria sul cellulare e così via. La nostra, invece, rammenta con lucida precisione nei dettagli solo l’essenziale che per i più è trascurabile. L’ultima volta che ha visto piangere il fratello e soprattutto perché, il colore del cielo quando sua madre le ha detto che senza la serenità la felicità si può solo invidiare e il giorno, l’ora e il minuto esatto in cui suo padre aveva detto che avrebbe telefonato e non l’ha fatto.
Disgraziatamente, tale ricchezza supera di troppo quella del suo portafoglio.

Jaime è un indovino delle emozioni. Lo sanno bene i suoi, laddove a soli quattro anni sua madre, dopo averlo abbracciato in lacrime e singhiozzi, avendo appreso dal dottore che il marito era uscito indenne da un tremendo incidente d’auto, si sentì chiedere: “Mamma, perché piangi se sei contenta?”
Per sua sventura, in casa non ci sono i denari per rendere utile al mondo la sua meravigliosa capacità.

Patricia ascolta e mette in ordine, senza se e senza ma, qualsiasi cosa arrivi alle sue orecchie, dal grido lancinante al più esile sussurro. Perché ciò che conta maggiormente per lei, sin da quand’era appena bambina, è il rispetto per quel che la vita le porta, qualsiasi cosa sia, purché le sia permesso di trovarle il posto giusto nella sua capiente testa. Quale posto? Chiedeteglielo e vedrete che saprà perfettamente dove e perché l’ha messo lì.
Eppure, anche questo incredibile presente di cui la natura le ha fatto omaggio, non potrà godere della sacrosanta celebrazione sulla strada che merita.
La scuola.
Che cos’è una scuola, se non una strada da percorrere partendo tutti dalla stessa linea, con il medesimo numero di gambe e polmoni? L’orizzonte, quello sì, ci differenzia, poiché ognuno dovrebbe esser libero di scegliere il suo.
Ma senza quella strada, accessibile a tutti, rimane un solo traguardo nel cielo e così, lasciatemelo dire, diviene tutto incredibilmente triste.
Se non ingiusto.

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