Giornata internazionale dei Rom e dei Sinti: storia di Lucia

Storie e Notizie N. 901

Concezioni, modi di ragionare, atteggiamenti, simboli del cittadino cosiddetto moderato, che ho sentito spesso sin da quand’ero bambino con parole diverse, ma sempre con il medesimo significato sono i seguenti: “Gli immigrati, va bene, posso essere tollerante, pure gli omosessuali, basta che facciano quel che vogliono a casa loro, ma gli zingari, scusa, gli zingari no, non ce la faccio. Puzzano, fingono di essere poveri mentre hanno i denti d’oro e le auto di lusso. Non si lavano e vivono alle spalle nostre perché è nella loro natura.”
Rom e Sinti, gli zingari per i più, nel nostro paese sono la categoria all’ultimo posto nella classifica discriminatoria, sfido chiunque a negarlo.
Ma oggi è un giorno particolare, poiché dal 1979 l’8 aprile è la Giornata internazionale dei Rom e dei Sinti.
E capita, sempre oggi, che il neo presidente della Camera, Laura Boldrini, parlando dei medesimi li definisca patrimonio da tutelare e far conoscere.
Per far considerare qualcosa un patrimonio, occorre primo farlo conoscere.
E per far conoscere qualcuno o qualcosa c’è bisogno di qualcun altro che ciò lo desideri, che abbia occhi e orecchie pronte.
Come i lettori di una storia...

Lucia è una donna ed è straniera.
Straniera nel paese in cui respira, dorme e sogna.
Potete pure dire un’immigrata, così si capisce meglio.
Ma non solo.
Lucia è una donna, immigrata e, come si dice? Ah, di colore.
Sì, Lucia è una donna, immigrata e di colore.
Non è tutto.
Lucia è una donna, immigrata, di colore e islamica.
Scusate, ma è così, mica è colpa mia.
Chi racconta storie ha il dovere di non scegliere i suoi personaggi e amare incondizionatamente quelli che gli capitano sulla pagina bianca, altrimenti siamo buoni tutti ad ottenere il lieto fine.
Quindi, ricapitolando, Lucia è una donna, è un’immigrata, è di colore ed è di religione islamica.
Tuttavia, non finisce qui.
Lucia è una donna immigrata di colore che prega Allah, ma è anche omosessuale.
Sì, so che può sembrare forzato, ma può succedere nella realtà di tutti i giorni.
E poi, questa è una storia, non la realtà, e se qualcosa può accadere in quest’ultima, figuriamoci in un racconto.
Nondimeno, la cosa continua.
Lucia è una donna omosessuale di colore, immigrata, islamica ed è nata nella Striscia di Gaza.
Caspita, direte voi, ma non sapete ancora tutto.
Indi per cui, facendo ordine, Lucia è una donna omosessuale e di colore, immigrata palestinese e islamica.
Ed è una Rom.
Questa lo so che è forte, ma le storie debbono essere forti, altrimenti nessuno le legge.
Lucia è perciò una donna Rom musulmana e di colore, immigrata da Gaza.
E’ il solo personaggio di questa vicenda?
No, ce ne sono tanti, miliardi.
Siamo noi.
Il resto del mondo.
Perché Lucia, una donna di colore, omosessuale e Rom, immigrata palestinese, potrebbe essere una persona meravigliosa o mostruosa, passando per un’infinità di altre possibili nature e ciascuna di esse non ha niente a che vedere con il colore della sua pelle, i suoi gusti sessuali, le sue origini e la sua religione.
Siamo sempre noi, il resto del mondo, che ogni giorno possiamo scegliere di renderli un problema o… un patrimonio da tutelare e da far conoscere.
Questo vale per Lucia.
E per tutti noi.
 



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