Margaret Thatcher funerale

Storie e Notizie N. 908

Al solenne funerale della Thatcher, omaggiata dagli onori militari, sono intervenuti più di 2.300 ospiti, tra leader e autorità provenienti da almeno 170 paesi, oltre alla famiglia reale.
Al costo di circa 10 milioni di sterline, ovvero quasi 12 milioni di euro.
Solo la sicurezza, soprattutto dopo gli attentati di Boston, ha richiesto 700 militari e 4 mila poliziotti.
E tutte le attenzioni dei fotografi, come spesso capita in taluni avvenimenti, si è concentrata su chi c’era.


Nel 1990, Lisa, vedova con tre figli avuti da un marito suicida perché privato all’improvviso del presunto privilegio di un lavoro in miniera, c’era.
In piazza, ovviamente.
E le ha anche prese, in piazza.
Nonostante avesse diritto a ben altro, dal proprio governo.
Poi è tornata a casa, a lenire le ferite, almeno quelle curabili, perché laddove il tuo bagaglio comprenda altre vite, innocenti e indifese, non puoi permetterti di lasciarti andare, neppure al sacrosanto dolore.
Tuttavia, al solenne funerale, Lisa non c’era.

Nello stesso anno e nella medesima piazza c’era anche Steven, 28 anni e una ragazza da amare.
Una ragazza a cui poter offrire solo l’essenziale, ovvero sentimenti e carezze.
Ben poca cosa nell’era del liberismo, dove la libertà delle emozioni veniva barattata con quella dei licenziamenti. Non per l’amata, è ovvio, ma i giovani si sa come son fatti, si innamorano facilmente di qualsiasi cosa. E come fai a spiegare ai tuoi politici che con il portafogli vuoto diviene incredibilmente difficile sopravvivere per chi ha ancora qualche desiderio in cui credere?
Pure Steven non c’era alla sontuosa commemorazione.
Robert non è mai sceso in piazza.
Ha sempre avuto paura e non delle manganellate della polizia o delle bombe. Robby, come lo chiamava la sorella maggiore quand’era alto un metro appena, aveva paura di se stesso.
Troppa rabbia, ripeteva dentro di sé quando gli amici del pub, compagni di bevute e di disoccupazione, lo invitavano all’indomani a farsi sentire da chi di dovere.
Una vera fortuna per questi ultimi.
E, naturalmente, nessun'avvisaglia della presenza di Robert alle esequie della Lady di ferro.

Harry invece era sempre in prima fila ad affrontare le guardie ma non perché fosse arrabbiato. Era piuttosto angosciato, che è anche peggio. Perché lui l’aveva pure votata, la Thatcher, e si sentiva in colpa. Sapere che il padre avesse perso il lavoro era dura da sopportare, ma ancor più l’annegamento nell’alcol della madre. Picchiatemi, sembrava scrivere sul volto prima di unirsi alla folla, rompetemi la faccia, lasciatemi i segni sul viso, d’odio e vergogna, sono stato io, io sono il responsabile.
Senza che ve lo dica, Harry non c’era a dare l’estremo saluto a Margaret.
E Mary? Non ci crederete, ma lei neanche ci voleva venire, in strada. Era arrivata per prendere il figlio di tredici anni e riportarlo a casa. Non serve a niente manifestare, gli aveva detto dopo che il ragazzo le aveva confessato le sue intenzioni. Tu non esci di qui, altrimenti…
Altrimenti lo aveva visto scappare sbattendo la porta e dopo pochi minuti lo aveva seguito.
Solo una volta in piazza si era resa conto che c’era qualcosa di molto importante per cui lottare ed era molto più grande delle illusioni di un figlio.
Che dire, anche Mary non c’era al funerale dell’anno.

Ecco chi c’era, ma tanto, di loro sapete già tutto…