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Visualizzazione dei post da settembre, 2014

Storie di animali: La marmotta cade al sindaco

Storie e Notizie N. 1139  Sì, sono morta. E mi chiamo Charlotte e non Chuck . La differenza tra una femmina e un maschietto dovrebbe essere visibile. Anche per una marmotta, cribbio. Ma solo questo è vero. Tutto il resto sono balle, senza scherzi. No, dico, secondo voi posso esser morta perché scivolata dalle mani di quel goffo bipede davanti alle risa sgraziate dei suoi simili? Chi vorrebbe finire la propria storia così? Io no e credo neppure voi. Così, ecco com’è andata, è la mia vita, dovrete fidarvi. C’erano sì il sindaco Bill De Blasio e tutto il pubblico, la folla, questo sì. Ma le cose sono andate diversamente, molto diversamente. Mentre il primo cittadino di New York compiva la propria visita ufficiale nello zoo, una delle due tigri ha fatto scaletta all’altra e la più incacchiata tra loro si è ritrovata nel viale proibito . Fuori della gabbia, insomma. Inutile dire che quel sadico del rinoceronte ha preso ad incitarla gridando con la bava alla bocca. Lo cap

Video decapitazione: chi c'è dietro?

Storie e Notizie N. 1138  Qui sono tutti pazzi. Ci credono scemi, a noi. L’avevo già sentita, ma adesso lo sospetta addirittura il New York Times . Che quelli siano legati alla CIA. Cioè, che dietro questi attentati, queste decapitazioni, ci siano gli stessi americani. E’ una follia. E’ la solita mania complottistica dei fissati con i retro scena, le cose nascoste, i misteri. E’ assurdo. E’ come dire che, che so, che gli indiani erano i buoni e i cow boys erano i cattivi. Vi rendete conto? Una famigliola di pionieri passeggia con la sua carovana nel west e arrivano quei selvaggi urlanti, tutti dipinti, li catturano e gli fanno lo scalpo. E i buoni sono loro? Ma li avete visti i film o di cosa parlate? La CIA dietro quelli… E’ come dire, è come dire che gli americani hanno invaso l’Afghanistan per il petrolio, e non per cercare Bin Laden. Che poi, sempre con questa storia del petrolio, trovatene un’altra di scusa. Sì, lo so che all’epoca non c’erano prove che Bin Lade

Ebola virus in Europa: sintomi peste nera

Storie e Notizie N. 1137 Caro diario, sono una persona come tante. Un tipico esemplare. Uno che guarda le cose da lontano. E si preoccupa. Perché lontano sono le cose. Che lo preoccupano. Ho paura. Ho paura di questa malattia. Questa maledetta peste nera . E’ normale, cercate di capirmi. Chi vuol morire in quel modo? Neanche loro , quelli al di là del mare , lo vorrebbero. Ma perché devo morire anch’io? Cosa c’entro? Ho sentito in giro, così dicono, che sia colpa delle streghe . Un sortilegio. Uno di quelli cattivi. Magia, insomma. Addirittura che sia una punizione divina . Mah, io non credo a questa roba. Altri sostengono che siano stati gli ebrei ad avvelenare l’acqua. Gli ebrei… Ancora con gli ebrei? E’ la povertà, altro che balle. La povertà porta fame e miseria. Fame e miseria portano malattie. Punto. Solo che io cosa c’entro? E’ roba loro, se la sbrighino loro. Non sono intollerante, basta che non vengano qui ad infettarmi. Non mi sembra di chie

Storie di razzismo: il dono del silenzio

Storie e Notizie N. 1136 Ci provo. Come ogni volta, ci provo. La notizia . Un giovane di 28 anni è stato picchiato a morte da uno di 17. Sì, però molestava i passanti… Un giovane. Ho capito, ma è successo a Tor Pignattara , la gente è esasperata... 28 anni. Ha cominciato lui, gli ha sputato… Picchiato a morte. Era un ubriaco senza fissa dimora… Massacrato in strada. Il 17enne voleva difendere i passanti, è stato coraggioso… Ucciso di botte. Proprio qualche giorno fa si sono accoltellati dei romeni proprio in quella zona… Un ragazzo. E’ colpa di questo multiculturalismo buonista… Morto per uno sputo. E’ il fallimento della società plurale… Ammazzato da un altro ragazzo, più giovane. Chiudiamo le frontiere… Un ragazzo che ha ora le mani insanguinate. Io non sono razzista, ma se rimaneva al paese suo… Assassino a 17 anni. L’Italia agli Italiani… Il volto tumefatto. In fondo se l’è cercata… E le mani insanguinate… E’ stata legittima difesa… Il cadavere. Ser

Storie d'amore: Oltre le ossa

Storie e Notizie N. 1135 Nella cappella di San Morrell, ad Hallaton sono stati rinvenuti i resti di una coppia , probabilmente sepolta lì, e non nella chiesa principale della città, perché forse stranieri, criminali, o malati. I due si tengono per mano ... Ecco, ci avete scoperto. Eravamo lì, al di sotto della pelle e sopra di essa, davanti a voi. Siamo sempre stati qui, davanti a voi. Oggi si fa festa perché è tutto molto tenero. Perché le ossa sono uguali per ciascuno, vero? Perché due mani innocue, perfino intrecciate l’una nell’altra, lo sono se nell’occhio che guarda null’altro disegnano. Evocano. Risvegliando incubi nei meandri delle più ottuse paure. Ma noi non abbiamo dimenticato. Non li vogliamo accanto a noi, neanche da morti. Perché hanno sbagliato. E se financo fu natura ha sbagliare con loro, chi siamo noi per cambiare la storia? Dio, forse? Anche noi, non siamo mai stati dio, neanche per sogno. Soprattutto per sogno. Perché quando hai tutto, in quell

Belgio eutanasia legale: diritti al contrario

Storie e Notizie N. 1134 Leggo . Leggo che in Belgio si può morire. Leggo che in Belgio, pur responsabile di atti indicibili, almeno qualcosa la puoi pretendere. La morte. La dolce morte , la chiamano. Così ha fatto Frank Van Den Bleeken. Per il giudice, colpevole. Ho sbagliato, fatemi morire , le sue parole. Tanto ha ottenuto, il nostro. Per i medici, lucido e consapevole. Di quel che ha chiesto. E avuto. La cosa ha fatto notizia , è normale. E la tragica supplica, l’ultima di un’esistenza grama, si è diffusa. Altri chiedono la medesima uscita di scena. Dolce . Per il nome cancellato dalla lavagna dei cattivi. E per molti tra gli altri, buoni dichiarati o tali fino a prova contraria. Perché con la creatura sbagliata se ne andrà anche la possibilità temuta. Che la fiera potesse evadere dall’esilio con sbarre disegnato per aumentare il personale bottino di vittime. O che addirittura venisse liberata. Così, pace. Pace per tutti. Tutti… Dico, si fa per dire, e

Storia sulla diversità: saremo tutti neri

Storie e Notizie N. 1133  Si abbatterà sulla terra una tempesta solare . E diventeremo tutti neri . Tutti neri. Sì, tutti neri. C’era sul giornale, lo hanno spiegato pure al tg. L’ha detto la profezia. No, anzi, l’hanno predetto i ricercatori, dai. Quelli dell’università, che non ricordo come si chiama. Ma sono professori, no? Le sapranno queste cose, no? Arriverà la tempesta solare e diventeremo tutti uguali. Tutti neri. Che poi si chiamavano diversi , nel passato. Lo vedi che la memoria serve? Prima c’erano i diversi da una parte e gli uguali dall’altra. Ora tutti neri. Che poi, io già lo so cosa succede. Che quelli nuovi, diranno: “ In realtà si dovrebbe dire marroni, non neri …” Ma va’? Leggila pure come la reale natura del colore quando ti riguarda . D’altra parte, neanche il bianco era il colore esatto. Ma il passato è passato, guardiamo avanti. Le cose cambieranno e molto. Le parole. Le parole dovranno essere riviste. Non si potrà più usare la 'f

Storie di animali uccisi: la fine dell'orsa Daniza

Storie e Notizie N. 1132  Dicono. Così dicono gli esperti. Che l’orsa Daniza sia morta a causa dell’anestesia. Del farmaco che le è stato propinato a distanza. A distanza . Perché solo a distanza agisce il coraggio, quando è solo una parola. Vuota di ogni significato. Figuriamoci altre parole. Come umanità e rispetto. Nondimeno, per quanto l’esperto sia tale, la magia non è ancora tra le armi di cui vantarsi. Già, magia. Perché solo la magia potrebbe rivelare cosa sia effettivamente accaduto nell’animale. Nella madre che è diventata un bersaglio vivente per la più inaccettabile delle colpe. La mera natura. Madre. Madre che ama le creature. Della sua medesima carne modellate. Leggilo pure come il lato scomodo dell’amore . Tuttavia, dove l’esperto finisce inizia lo spettacolo. Di ingenua passione o semplice empatia. Verso una vita che lotta e muore. Per rimanere normale. Allora, oltre i limiti del razionale vediamola, l’anima di Daniza. Sì, l’anima. Un animale

Storie di bambini: non voglio fare i compiti

Storie e Notizie N. 1131 Mi chiamo Xiao Kai e non voglio fare i compiti. Eccomi, sono lì, sospeso . Nascosto all’undicesimo piano della mia vita. E’ matto , qualcuno penserà. Non sta bene , in molti concorderanno. Problemi in famiglia , certi pontificheranno. Genitori assenti , altri sentenzieranno. E se fosse davvero letterale, la vicenda? Se tutte, sul serio, tutte le narrazioni che cogliamo per caso o per destino, fossero esattamente identiche a quel che mostrano? Non sarebbe infinitamente più semplice, il nostro cammino? Io non voglio fare i compiti. Non è poi così complicato. Non ho idea se sarà sempre così. Forse sì, magari no. Magari è solo il desiderio di un momento. O follia. Per me è solo che non voglio. Sedermi alla scrivania, accendere la lampada e aprire il diario. Compiti per domani . E di seguito il solito elenco. L’elenco di compiti. Esercizi da risolvere. E pagine da memorizzare. Capitoli da assimilare. E più che mai concetti da far miei.

Carabiniere spara 'accidentalmente' a Napoli: avverbio mortale

Storie e Notizie N. 1130 Accidentalmente . Avverbio mortale. Selettivo, direi. Cinicamente tale, a dirla tutta. Accidentalmente non si abbraccia qualcuno. Vi sono troppi valori da valutare e pesi da soppesare. Ci vuole tempo, tanto. E altrettanto accidentalmente non si stringe la mano. Il gesto va maturato, conta il contesto, le ragioni dell’incontro. E ammettiamolo, fa la differenza l’abito quanto la pelle del braccio. Per qualità e colore. Accidentalmente non si usa rispetto per il minimo tra i diritti umani. E’ la conseguenza di una pratica quotidiana, coltivata nei piccoli istanti. Soprattutto quelli che nessuno vede, altro che secchiate gelate rigorosamente pop. E sempre accidentalmente non si diventa empatici verso la sofferenza altrui. E’ dono innato nelle rare creature meravigliose e faticoso, assai faticoso per le fragili persone normali, altro che eroi. Ma che forse un po’ lo sono, anche se per fuggevoli attimi. Accidentalmente non si ama, è scritto ovunqu

Storie sulla pena di morte: gli occhi dell'assassino

Storie e Notizie N. 1129 Vedono. Osservano in silenzio. Da qualche parte, là fuori. Guardano Henry Lee McCollum, di nuovo in strada a 50 anni. Gli ultimi 31 li ha trascorsi in prigione, condannato a morte. Da innocente. Perché nel 1983 era solo un ragazzo. Disgraziato forse perché nero. O solo povero e poco istruito. Chissà. Che il cielo, la terra, o qualsiasi cosa voi preghiate, benedica la prova del DNA. Che riporta alla luce una vita. Moncata della giovinezza e di un’infinità di attimi. Magari non tutti sereni. Ma potenzialmente tali. E per i poveri e poco istruiti di questo mondo la serenità è il vero oro nero. Nero, già, colore che ricorre sovente, quando si parla di ingiustizia nel cosiddetto mondo libero. Leggono. Ascoltano, senza commentare. In qualche luogo di questo pianeta. E così vengono a sapere che Henry ha dichiarato di non provare alcuna rabbia. Che dopo tutti questi anni sottratti impunemente non ha ira nel cuore. La vicenda si diffonde i

La crescita economica uccide le lingue del mondo

Storie e Notizie N. 1128 Secondo un recente studio , l’estinzione delle lingue sul nostro pianeta è causata dal successo economico. Le Nazioni Unite, difatti, prevedono che entro la fine del secolo metà delle lingue parlate oggi nel mondo scompariranno, se non faremo qualcosa. Per farsi sentire, quale portavoce di una delegazione di lingue cosiddette minoritarie, ecco il messaggio di un anziano abitante dell'isola di Hokkaido, nel nord del Giappone. Uno degli ultimi a parlare la lingua Ainu . Mi chiamo Fujimaro e non voglio smettere. Non voglio smettere di parlare. Non voglio smettere di parlare ed essere capito. Davvero. Ho bisogno delle parole. Non di tutte. Non ho bisogno di tutte le parole. Ce ne sono tante di cui farei volentieri a meno. Sono ovunque, inutile che ve le rammenti. Le leggi dappertutto, sui cartelloni pubblicitari, sulle etichette della roba degna di questo nome, su tutto ciò che è schermo, ovvero un velo trasparente tra una bugia ad alta risoluz

Grillo immigrati portano malattie? E' vero, funziona

Storie e Notizie N. 1127 Herr Grillo e Herr Salvini hanno ragione quando sostengono che i migranti portano le malattie infettive. Cioè… ragione. Voglio dire, fanno bene. Funziona. Il metodo delle malattie funziona, ve lo assicuro. Per noi ha funzionato. Funzionato… diciamo che noi l’abbiamo usato. Come testimonia il Museo del memoriale dell’olocausto di Washington, un tema ricorrente della propaganda antisemita , creata da noi Nazisti per ingannare l'opinione pubblica , fu che gli Ebrei seminavano malattie . Per scoraggiare i non-Ebrei dall'entrare nei ghetti e vedere così di persona le condizioni di vita al loro interno , affiggemmo all'entrata cartelli che avvertivano che il ghetto era in quarantena, mettendo in guardia la popolazione sul pericolo di malattie altamente infettive. Siccome la scarsa igiene e le scarsità d'acqua si univano a razioni di cibo da fame, minando velocemente la salute degli Ebrei che risiedevano nei ghetti, tali avvertimenti d