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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Discorso del nuovo presidente della repubblica in una parola

Storie e Notizie N. 1185  Avrei potuto giocare. Ad esempio con il generatore automatico di discorsi di insediamento presidenziali . Un gioco da ragazzi. Roba da bambini , se mi lasciate passare la banale nota auto referenziale. Già, auto referenziale. Aggettivo quanto mai idoneo, trattandosi di nostrana gestione della cosa pubblica. Sarò il presidente di tutti , avrebbe potuto essere la più gettonata delle frasi eruttate dal suddetto generatore. Con profonda e sincera emozione , eccetera, l’incipit. C’è bisogno di fiducia e speranza nel paese , il prevedibile auspicio. Non c’è più spazio per le divisioni e le polemiche , l’inevitabile ammonimento. La nostra è una grande nazione, ricca di storia e cultura , l’ennesimo ritornello. Le sfide che ci attendono sono difficili , la scontata previsione. Il lavoro per i giovani e la cura degli anziani , i soliti richiami. E così via. Senza sorpresa. E’ sufficiente leggere il libro all’inverso e ricordare. Un potere che non cr

Bambino di 8 anni apologia di terrorismo: io sto con i mostri

Storie e Notizie N. 1184  Ne capitano, quante ne capitano di questi tempi. Oltralpe. Leggo che a Nizza un bambino figlio di genitori musulmani è stato denunciato e interrogato dalla polizia per il reato di apologia di terrorismo. Pare che si sia rifiutato di pronunciare in coro con i compagni l’ormai arcinota frase Je suis Charlie , per poi dichiarare in classe di ‘stare dalla parte dei terroristi’. Nonostante il rammarico dei genitori, la scuola lo ha querelato. Violando un sacrosanto diritto dei bambini… Otto anni. A otto anni io posso. A otto anni io posso non essere Spiderman . Perché non mi piacciono i ragni e le ragnatele. O anche solo perché mi ci sono svegliato, così. A otto anni posso accusare i Fantastici Quattro di essere dei vili. Perché è facile fare gli sbruffoni. In Quattro . Vale lo stesso per gli Avengers , i vendicatori. Che poi, vendicatori di cosa? Bisognerebbe prima capire bene chi ha cominciato. La guerra. A otto anni posso sentirmi inada

Storie di donne segregate: immagina che…

Storie e Notizie N. 1183 La donna di 55 anni trovata in casa imprigionata e denutrita sino a pesare poco sopra i venti chili è morta oggi all’ospedale di Pavia. Il compagno, accusato di sequestro e abbandono di incapace, è stato arrestato. La notizia si dissolverà in fretta, vedrete. Soprattutto perché – causa trend del momento – non c’è traccia di religioni cattive e origini esotiche nei protagonisti. Tuttavia, le storie, più che mai quelle piccole, non capiscono la parola discriminazione. Raccontano quel che trovano… Immagina. Immagina che. Immagina che quella donna sia qualcos’altro. Che i resti di lei, proprio a causa di un quanto mai evitabile sacrificio, siano metafora di qualcos’altro. Incapace di dare un senso all’ignobile narrazione. Ma che lasci comunque qualcosa. Per gli occhi che volessero davvero guardare. E per le orecchie che trovassero sul serio il tempo per ascoltare. Immagina. Immagina che. Immagina che tutti i chili strappati, le cellule divorat

Storie sull'ambiente: La fine del mondo Apocalisse tra 3 minuti video

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Storie e Notizie N. 1182  Pare che gli ultimi rilevamenti, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici e il pericolo dovuto alle armi nucleari, abbiano spostato in avanti di due minuti le lancette del doomsday clock (orologio dell’apocalisse). Secondo gli scienziati siamo a tre minuti dalla mezzanotte… Tre minuti . Tre minuti alla fine. No, dico, tre minuti… Che perdo tempo qui, a scrivere? Via, di corsa, forse siamo ancora in… tempo. Forse sono ancora in tempo. Inquiniamo troppo e non ce ne frega niente, questo è il problema. Spengo tutto, il pc, stacco il frigo, sì, che mi importa dei surgelati? Ci si pensa dopo, ci si pensa. Dopo… Quale dopo?! Ora, devo fare qualcosa ora, subito. Spengo il condizionatore, ecco. Non ce l’ho, che tonto… Ad ogni modo, stacco tutta la roba elettrica, così mi pare c’era scritto in quell’opuscolo che mi ha dato la mia amica. Due minuti . Cosa? E’ già passato un minuto? Cavolo, che altro posso fare… ma sì, la differenziata! Dov

Bambino prematuro lasciato morire nel regno dei prima

Storie e Notizie N. 1181  Leggo che a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, una donna incinta e un medico hanno simulato un incidente stradale. Una volta al pronto soccorso, la signora ha sostenuto di essere ferita, causando la morte del bimbo nato prematuro. Il tutto per riscuotere l’assicurazione e dividere a metà col dottore. Un’altra vita si unisce al regno dei prima. E un’altra storia… Prematuro. Chiamatemi così, da oggi. Prematuro in eterno. Ovvero, giovane per sempre. Meglio, no? Gli ovvero sono i migliori, lo dico da tempo. Ovvero, lo sognavo, perché dalle nostre parti le cose non si dicono. Non c’è bisogno. Ovvero, non ce n’è il tempo. Perché noi altri si vive lì, là dietro, nel regno dei prima . Dove tutto accade troppo presto. Sì, diamo la colpa alla fretta. Si dice sia cattiva consigliera, costei. Ad esempio, ci porta a stracciarci le vesti con sentito sdegno innanzi alle barbarie dei popoli cosiddetti incivili, per poi associarle ai nostri eso

Papa Francesco e la risposta del coniglio

Storie e Notizie N. 1180  Sì, ho letto la notizia su di noi. D’accordo, non so leggere, visto che io sono un coniglio. Je suis conij , o come si dica in francese . L’ho saputo, me l’hanno detto, ecco. E’ stato il mandrillo. Sempre lì con la testa, quello… Lui, eh? Ad ogni modo, non voglio assolutamente mancare di rispetto a nessuno. Tuttavia, da quando è uscita fuori questa cosa di non fare figli come noi ci stanno tutti con gli occhi addosso. Mica solo voi, sapete? L’altra notte, con mia moglie, abbiamo beccato fuori della tana una talpa cieca che vendeva copie pirata di un nostro amplesso. No, dico, pirata? Perché, c’è pure l’originale?! Che poi, tu talpa, gli ho detto, sei pure cieca, neanche lo vedi il filmino! Certo che sono cieca, mi ha risposto, perché a forza di vederlo e di toccarmi… Ma che dici? Sei nata così! Parole al vento ed è questo il problema. Parole che porta il vento e si diffondono ovunque, ti entrano dentro, ti invadono e alla fine ci vanno d

Storie di razzismo: voleva accarezzare il cane

Storie e Notizie N. 1179  Leggo che Ioan Popa , 52 anni, è stato ammazzato di botte da un giovane di 22, milanese. Secondi i carabinieri, nella notte dello scorso 14 ottobre, davanti ad un pub di Cusano Milanino, l’uomo è stato massacrato perché voleva accarezzare il cane del ragazzo, poi coperto dagli amici per nascondere l’omicidio. Tutto questo e molto altro, malgrado l’enorme mantello di notizie sulla tragedia di Parigi, accade e continua ad accadere nel silenzio generale. Nel silenzio. Di chi osserva, ma, malauguratamente per gli ultimi di questo mondo, non ha voce. Lassù, in alto. Per irradiare l’etere di contagiosi je suis… Come il cane. Io sono il cane, già. Il cane della carezza mancata. Quello che ha visto tutto e, a differenza di te, che ti liberi di ogni goccia di sangue rubato con estrema facilità, sento il peso di tutto sulla schiena. E’ colpa mia. La faccio mia. In effetti è così, se non fossi stato lì, l’altro non avrebbe violato il confine. Per una ca

Il nuovo presidente della repubblica italiana

Racconto pubblicato nell'antologia: Italian short stories, a dual language book : True short stories collection to understand contemporary Italy (2017)

Il terrorismo spiegato ai ragazzi

Storie e Notizie N. 1177  Spiegato col dizionario Garzanti : metodo di lotta di gruppi e movimenti politici che, negando o vedendosi negata la possibilità di conseguire i loro fini con mezzi legali, cercano di rovesciare l’assetto politico-sociale esistente con atti di violenza organizzata (attentati, omicidi, sabotaggi ecc.). Oppure, narrato con una storia… C’era una volta un pianeta. Un pianeta piccolo, niente di eccezionale. Ma c’era tutto. Acqua, cibo, animali, natura, insomma. Ahi lui, intendo il pianeta, era abitato anche da quattro esseri umani. Senza specificare tra uomo o donna, grande o piccolo, bianco, nero, giallo o rosso. Così nessuno si sente escluso. E, soprattutto, accusato. Non vi dirò neppure il nome, per lo stesso motivo. Per distinguerli, li chiamerò Uno , Due , Tre e Quattro . Per tacito accordo, questi ultimi si erano suddivisi il pianeta in parti uguali. Su ogni lato c’era tutto del tutto di cui sopra e ciascuno dei nostri viveva in pace e let

Tra Je suis Charlie e il silenzio

Storie e Notizie N. 1176  Giorni faticosi, per scrivere, questi. Nessuna lamentela, sia ben chiaro, perché i veri drammi sono altri. C’è gente che soffre, là fuori. C’è gente che muore, là fuori, prima della Tragedia con la t maiuscola su tutti gli schermi e, ahi loro, anche l’indomani. Il giorno seguente e quello successivo. Va così, non mi ripeterò per l’ennesima volta a riscriverlo. Il silenzio, avevo scelto il silenzio e una parte di me ancora lo ritiene il lato migliore da dove guardare le cose. Per sentire e capire. Nondimeno, osservando il disegno che man mano si compone intorno ai fatti, o meglio, alla loro rappresentazione, è cresciuto in questi giorni qualcos’altro. Il dovere di dire la mia, al di là dei meri bisogni. Ma, perdonatemi, quello che narrerò è piuttosto un non dire la mia. Bensì, raccontare la vostra, che come il sottoscritto siete seduti in platea ad assistere al terribile spettacolo. Ecco, immaginiamoci così, tutti seduti su delle più o meno comod