USA Cuba storia delle liste nere

Storie e Notizie N. 1213 

Pare che finalmente il presidente degli Stati Uniti Barack Obama abbia richiesto di rimuovere Cuba dalla lista dei paesi definiti – dagli USA - canaglia, terroristi e guerrafondai.
Ciò mi suggerisce la seguente storia…

C’erano una volta un paese e un’isola.
Il paese delle opportunità e l’isola degli ostinati.
Così definita in un verso.
Isola dei liberi, al contrario.
A seconda da dove ognuno guardasse l’altro.
Per agevole e democratica convenzione, userò i nomi più graditi ad entrambi.
Il paese delle opportunità era così detto perché tale era.
Avallo di qualsivoglia opportunità.
Anche quella di auto definirsi.
Il paese delle opportunità.
Il paese delle opportunità, quindi, di codeste ne sfruttava a iosa.
Una di esse era quella di creare una lista.
Una lista nera.
Sempre nero il colore sgradevole, eh?
Che poi, da che mondo e mondo, le liste dei cattivi sono bianche.
Almeno in origine.
Quindi si riempiono con la penna rossa.
Del nero non v’è traccia.
Va be’, sto divagando.
La lista nera del paese delle opportunità fu riempita con i nomi di tutti i paesi antipatici.
La Città dei rigurgitanti e il Regno dei cafoni, il Granducato dei russatori e la Contrada degli scaccolanti.
E in cima all’elenco c’era proprio l’isola dei liberi.
Ovviamente c’era scritto isola degli ostinati.
Il tempo passò e più volte si sfiorarono le vie di fatto, ecco.
Finché giunse il giorno in cui il paese delle opportunità decise di mettere una pietra sopra le pagine del calendario ormai strappate e annunciò che avrebbe cancellato una volte per tutte il nome dalla lista nera.
Cioè bianca scritta in rosso, ma ci siamo capiti.
Il capo del paese convocò tutti i capi del mondo, si schiarì la voce e dichiarò con orgoglio: “Signore e signori, e soprattutto voi, cari abitanti dell’isola degli ostinati…”
“Prego?!” fece il capo di questi ultimi.
“Ops, volevo dire dei liberi. Siamo qui per darvi una buona notizia: non siete più nella lista nera.”
“Oh, grazie”, rispose il capo degli ostinati, o dei liberi, come preferite. “Allora, favore per favore, anche noi vi togliamo dalla nostra lista.”
L’uomo prese un bloc notes dal taschino e scorse: “Vediamo, Sultanato dei ritardatari, Arcipelago dei prepotenti e… ecco qua: Paese degli arroganti via, cancellato.”
“Paese degli arroganti?”
“Ops…”
“Caspita”, fece il capo del paese delle opportunità, “ignoravo l’esistenza di un’altra lista nera che non fosse la nostra e con il nostro nome scritto sopra. Grazie, comunque.”
“Di nulla”, rispose il capo del paese dei liberi, “adesso non vi resta che farvi cancellare dalle altre.”
“Perché… altri paesi ci hanno messo sulla loro lista nera?”
“Diciamo svariati”, rispose l’altro. “E non avete idea di quali nomi abbiano usato…”

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