Storie d'amore: finché non ci separi

Storie e Notizie N. 1447

Una coppia di giovani dello Yemen, in procinto di riunirsi negli Stati Uniti, possono ritrovarsi di nuovo divisi a causa del bando sull’immigrazione per (alcuni) paesi islamici del presidente Trump.
Temono di avere ancora solo ventiquattro ore.
In attesa del colloquio finale per la cittadinanza, Nagi Ali e Arwa al-Abili sono stati separati da più di quattordicimila chilometri e ora si trovano in una sorta di limbo sospeso fino a giovedì, quando il bando entrerà in vigore
.

Finché morte non ci separi, recita il verso.
Eppure non la dice tutta.
Poiché Arwa afferma che per sempre non è mai


promesso per caso.
No, non lo è, spiega con la sua immancabile pazienza.
Può esserlo per le cose inanimate, in quanto dipendenti dalla volubilità dell’uso e dal capriccio del tempo.
Può esserlo altresì per gli animali, laddove la naturale selezione ne agevoli l’esistenza e, soprattutto, le sottovalutate mutazioni ne garantiscano la sopravvivenza.
Perché, non guasta mai ripeterlo, l’uguaglianza facilita il viaggio, ma è sempre la diversità a salvarti la vita.
Allora, finché il destino non ci separi, si potrebbe obiettare.
Nondimeno, trattasi di affermazione incompleta anch’essa.
Perché il destino, ovvero il fato signore e padrone, che fa e disfa, propone e dispone, è roba per i camminatori seduti, per le esistenze nate con la camicia e più che mai abbottonata.


Noi altri, dichiara con orgoglio Nagi, non possiamo goderci questo lusso.
E, a dirla tutta, neanche vogliamo.
E’ il vantaggio dei nati sui bordi della culla, sempre a rischio di precipitare sul pavimento accidentato.
Noi dobbiamo decidere l’oggi e, nutrendolo col passato, scrivere il nostro futuro.
Perché i libri con le rotte già pronte sono andati a ruba e a noi restano le pagine bianche.
Le sconfitte, certo.
Ma anche le vittorie non ancora raccontate.
Quindi, finché la vita stessa non ci separi? Potreste chiederlo or ora.
Aggiungendo anche un tono polemico, se preferite.
Sarebbe comprensibile, vista la risolutezza delle precedenti risposte.
Tuttavia, se vi sembrano tali, non avete ancora avuto a che fare di persona con l’ostinazione di Arwa.
Migliaia di chilometri e di odio gratuito, di teste svuotate di senno e cuori ricolmi di fanghiglia, di sguardi privati di empatia e anime prosciugate di umanità, di salite impossibili e code interminabili, di ferite invisibili e silenti offese, di tutte le muraglie che le fantasie più vili possano immaginare, niente di tutto questo è riuscito ad arrestarla.
Tutt’altro.
Ecco l’inaspettato, certo che lo è: finché un idiota non ci separi.
E’ vero, a questo non siamo preparati, confessa Nagi.
Per mostri affamati e terribili malefici, conferma Arwa, abbiamo ogni contromossa, ma per la moderna ottusità ci vuole una propensione ad accettarla come normale della quale, per fortuna, non siamo dotati.
Ma stiamo imparando anche questo.
Nel frattempo, ovunque, saremo insieme.
Finché non ci separi.
L’amore.