Lettera al vigile che ha sparato al cileno

Storie e Notizie N. 533

Caro Alessandro Amigoni,
noi non ci conosciamo e non so nulla di te. So solo quello che si può leggere sui giornali.
Che sei accusato di omicidio volontario per aver assassinato un cileno – dicono questi ultimi – un giovane di 28 anni, dico io.
Ho letto oggi che hai dichiarato alle autorità che hai solo sparato verso un terrapieno, con il solo scopo di spaventare il giovane e l’amico che scappavano, nonostante l’alt intimatogli dal tuo collega.
Hai detto anche che sei stato il primo a scendere dall’auto, dopo che vi siete scontrati con quella dei fuggitivi e che rincorrendoli hai scorto un revolver a canna corta in mano a uno dei due.
Che però non era la vittima, che si chiamava Marcelo. Diamogli un nome, ti va? E’ meglio di cileno o immigrato, non credi?
Marcelo, il giovane di soli 28 anni che hai colpito alla schiena con la tua pistola.
Una pistola di dieci proiettili, a quanto dicono i giornali e che, per forza di cosa, ora ne ha nove.
Io non ti conosco, lo ripeto e non ho alcun diritto di giudicarti.
Vorrei solo farti una domanda: se potessi tornare indietro e la cosa dipendesse esclusivamente da te, permetteresti che i vigili girassero armati?

La Notizia (Corriere della sera): Superteste si presenta in questura «I due cileni non erano armati»

Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.



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