Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

La bambina che non cresce mai video: il segreto di Brooke Greenberg

Storie e Notizie N. 1003 La bambina che non cresceva mai è morta a 20 anni nel Maryland, Stati Uniti. E’ spirata in un corpo che dimostrava poco più di un anno. E la corsa nel comprendere dove si celi il segreto della sua innaturale resistenza all’invecchiamento, al di là del male che l’ha condannata sin dalla nascita, pare sia già partita. Perché l’elisir di lunga vita è stato e sempre sarà il più ambito miraggio dell’umanità. Aggiornamento : questo racconto è contenuto nel libro Roba da bambini , ( Tempesta Editore - 2014) Un segreto, già, un segreto prezioso. Eccolo. Mi chiamo Brooke e sono vissuta venti anni. Venti anni in uno spazio piccolo, come solo sa essere il corpo di una bambina. Dicono 76 centimetri di altezza per 7 chili circa. Sarà, ai numeri non ho mai prestato particolare attenzione. Questo non è un segreto, in effetti. La bambina che non cresce mai , questo è il titolo del mio romanzo. Anzi, del film. Lo faranno, vedrete. Sono curiosa di saper

Israele libera palestinesi e nuovi insediamenti: l’onda sulla pace

Storie e Notizie N. 1002 Leggo che il governo israeliano, mentre con una mano annuncia la liberazione di 26 detenuti palestinesi, con l’altra ordina l’ insediamento di ben 1500 nuovi alloggi . La sproporzione tra le due iniziative mi ispira la seguente storia : L’inquadratura cala dall’alto e stringe su Amani , una bambina che disegna sulla sabbia, in riva al mare. Siamo sulla spiaggia della striscia di Gaza. L’immagine si fa più nitida. Dettagliata, per nostra fortuna. E l’occhio della telecamera, ovvero il nostro, dopo aver sostato con dolcezza sul volto della piccola, si dirige sulla novella creazione. Benedetta sia la precisione nei particolari. Nel racconto della vita come nella rappresentazione più popolare di quest’ultimo. Spesso cambia significativamente i contorni dei fatti. Quasi sempre, anzi, senza quasi, ne trasforma il senso. Non è un disegno, quello. Perdonaci, Amani. Adesso vediamo con chiarezza che si tratta di una parola. Ovvero, la prima lettera c

Halloween 2013 in Italia: i mostri sono dentro

Storie e Notizie N. 1001 E’ la sera del 31 ottobre 2013. I De Maria hanno appena terminato la cena. Non hanno mangiato tanto, ma non è stato per mancanza di cibo. Non è mai stato il peso del piatto il loro problema. E, probabilmente, mai lo sarà. Sono una famiglia medio alta, nella piramide sociale. Il medio lo aggiungono loro, per modestia. O forse per il fisco. Differenza opinabile, se alla fine dell’anno quest’ultima non emerge dalle fatture. E’ la sera del 31 ottobre e per i De Maria è una come tante. Si mangia veloci, ognuno nella sua stanza. Ipnotico schermo piatto davanti agli occhi, vassoio apparecchiato distrattamente e cellulare sempre aperto sul mondo esterno che conta. Gli amici del golf e le amiche del club, compagne e compagni di gang di ragazzi rigorosamente bene, amanti a vario titolo, parenti scomodi ma danarosi, compagne di lavoro e di shopping, compari di poker e di ufficio, sono tutti lì a portata di clic, balzando tra FB e WhatsApp a cavallo di un

Storie d'amore: la festa continua qui

Storie e Notizie N. 1000 Leggo di un’ennesima esplosione omicida in Afghanistan. Omicida di vite e, come spesso tragicamente accade, di momenti felici. Un compleanno o una ragione qualunque per festeggiare, divengono all’istante il motivo per il quale si viene spazzati via dalla Storia. Come un matrimonio, nel caso in questione, dove per la maggior parte donne e bambini hanno interrotto il proprio viaggio . Una giornata di gioia in meno, felicità certa e mancata, tra una miriade di imprevisti attimi, saltellando con coraggio tra una bomba e l’altra. Come vorrei che esistesse un luogo dove la festa continui, nonostante quel che la vita racconta. Lo sto cercando, vorrei costruirlo con le mie stesse mani. Per ora ne scrivo… Conosco un posto. No, non vi dico dov’è. Non è per sfiducia, credetemi, altrimenti non ve ne parlerei affatto, no? E’ che ho il timore che indicandolo, lì, visibile nel mappamondo dei professionisti del concreto, costoro possano indicarlo a loro volta

Storie sull'ambiente: la condivisione della luce

Storie e Notizie N. 999 Ho il vivo piacere di concludere questa settimana dedicando le mie parole agli abitanti di Rjukan , una città norvegese che ha vissuto finora con un’inaccettabile privazione, malgrado temporanea. Trovandosi nel mezzo di una sorta di conca, la luce del sole non riesce ad illuminare il paese da settembre a marzo. Tuttavia, la sgradita penombra ha i minuti contati. Grazie all’esempio di una località italiana, Viganella, in Piemonte, che ha così sconfitto il buio, i norvegesi hanno posizionato sulla vetta dell’ingombrante montagna tre giganteschi specchi, detti eliostati, capaci di riflettere i raggi del sole perlomeno sulla piazza principale di Rjukan. Oh, come vorrei che questo esempio fosse, come dire, virtuosamente parafrasato e diffuso come un virus. Benefico. La condivisione della luce diede il via al racconto. Di una nuova narrazione del vivere, udite udite. Che dire, era lì, sotto gli occhi di tutti, da sempre. Il sole condivide in quanto so

Storie di razzismo: storia delle eccezioni

Storie e Notizie N. 998 Leggo che a differenza della bambina trovata in Grecia in un campo nomadi, l’altrettanto bionda bimba che era stata sottratta in Irlanda ai suoi genitori – sull’eco del primo fatto – è in realtà davvero figlia di costoro. Una bimba bionda Rom. Cito testualmente: ‘Ad allarmare la polizia erano stati i capelli biondissimi e gli occhi azzurri della bimba, da qui la decisione di affidare la bambina ai servizi sociali.’ Dopo l’esame del DNA, la piccola è stata restituita ai genitori. Dal canto mio, sull’eco di entrambe le notizie, deduco la seguente storia… Questa è la storia delle eccezioni. Sì, eccezioni. Avete presente quelle note cadute dal pentagramma, che non puoi fare a meno di sentire? Sono qui ad omaggiarle tutte, nessuna esclusa. Perché, malgrado una volta iscritte nello spartito scompaiano dal quadro generale, contribuiscono al successo di quest’ultimo in maniera, come dire, fondamentale. L’eccezione conferma la regola , si dice così.

Amori diversi Prefazione di Oriana Fiumicino

Immagine
Con immensa gratitudine vi offro la prefazione scritta da Oriana Fiumicino al mio nuovo libro, Amori diversi , Tempesta Editore : MATRIOSKE Se ne stanno lì da quarant’anni. Ci giocavo da bambina, ora ci gioca mia figlia. Se ne stanno lì sul mobile del salotto di mia zia e solo ora mi viene in mente Alessandro. Sono matrioske, finite per chissà quale strada dalla Russia a Roma, a casa di mia zia. Bambolette di legno che si aprono a metà. Dalla più grande alla più piccola, una dentro l’altra. La più grande si chiama madre, la più piccola neonato. Una dentro l’altra. Per abbracciare il neonato devi passare dalla madre (e dalla zia, dalla sorella, dalla cugina…) se vuoi capire la madre devi fare il percorso inverso. Alessandro gioca con le matrioske. Da anni lo stesso gioco. Non si stanca di mettere in ogni matrioska una storia che per essere compresa ha bisogno di una storia piccola, e poi una più piccola e una storia più piccola ancora… Se poi ti guardi indietro e ti metti a

Amori diversi Prefazione di Barry Bradford

Immagine
Ho l'onore e al contempo il piacere di condividere con voi la prefazione che Barry Bradford ha scritto per il mio nuovo libro, Amori diversi , Tempesta Editore : Il potere dell’amore vince l’amore per il potere In questi notevoli racconti, il potere dell’amore di trasformare il mondo è visibile pienamente e luminosamente. Se volete un cambiamento maggiore per il mondo, esistono molte forze che operano più velocemente del potere dell’amore. Denaro e dinamite possono modificare le circostanze con grande rapidità. Tuttavia, per creare un cambiamento duraturo, significativo e importante, non esiste forza più influente nell’universo del potere dell’amore. Il rimarchevole racconto contenente un’immaginaria conclusione del processo contro Edgar Ray Killen, un noto leader del Ku Klux Klan per gli omicidi noti con il nome di Mississippi Burning, mi ha toccato particolarmente. Io ho avuto un ruolo nella riapertura del caso che condusse alla condanna di Killen 41 anni dal giorno in cui

Storie di razzismo: la barca dei razzisti

Storie e Notizie N. 997 Leggo con tristezza nel cuore che Joele Leotta, un ragazzo di 19 anni di Nibionno, cittadina in provincia di Lecco, è stato aggredito in Inghilterra ed è stato massacrato di botte sino alla morte. Il motivo? Il giovane, giunto da poco a Maidstone, nel Kent, per imparare l’inglese e migliorare le sue prospettive di vita, secondo i suoi aggressori 'rubava il lavoro'. Dopo aver lasciato un paese, che a quanto pare, non gliene dava abbastanza, di prospettive. Come dire, il destino dimostra ancora una volta che per lui non è mai una questione personale, perfino nel medesimo tempo. E’ indubbiamente equo nello scandire il ritmo dei nostri comportamenti. Da quelli straordinariamente nobili a quelli disumanamente ottusi . C’era una volta un dio e un aldilà. Sì, non posso dire per il resto del mondo, ma in questa storia ci sono entrambi. Il primo, per facilitarmi il compito, lo possiamo chiamare Manitù . Puntiamo lontano, così si evitano gratuiti s

Amnesty droni USA crimini di guerra: morte ingorda

Storie e Notizie N. 996 Nel rapporto “Sarò io il prossimo?” ( Will I be the next ), Amnesty International accusa gli Stati Uniti di compiere, durante i propri raid con i droni in paesi come il Pakistan, degli atti equiparabili a crimini di guerra, illegali e ingiustificati. Le ultime due vittime civili pare siano un ragazzo di 14 anni e una donna di 68. Da qualche parte, probabilmente solo nella mia immaginazione, i due commentano la notizia. “Crimine di guerra”, osserva il giovane, “hai sentito? Siamo morti per un crimine di guerra.” “Davvero”, fa la donna, “ero convinta che fosse stato quell’aereo invisibile…” “Il drone?” “Sì, il drone.” “Ma il drone mica parte da solo, eh? Qualcuno l’ha mandato.” “Lo so, gli americani. E loro che dicono?” “Che non è un crimine di guerra, perché le morti civili sono… come le chiamano in inglese? Civilian Casualties .” “Traduci.” “Morti civili. Dicevo, gli Usa, dato che secondo loro i droni sono un’ottima arma per scovare i terrorist

L’incurabile speranza delle persone normali

Un amico ha condiviso con me le seguenti parole e mi ha donato l'onore di pubblicarle. Sono questi i momenti che penso che valga la pena essere qui, ogni giorno, a scrivere su questo blog . Chiedere continuamente ad un malato incurabile come stai o come va ha senso? Io credo di no. Come chiedere ad un condannato a morte cosa ne pensa della pena capitale; o chiedere a un detenuto se si trova bene in carcere; o a un immigrato se ha fatto una bella traversata… E condividere sulle bacheche di Facebook quei post zuccherosi , finti e anche un po' stupidi, non serve a niente. Come non serve postare tutti i link di cure miracolose, diete imbecilli, erbe straordinarie, presunte scoperte pseudoscientifiche... E non serve nemmeno fare battute idiote o umorismo d'accatto come quanti si sentono in obbligo di essere simpatici per forza: stupidi come quelli che ad un depresso tendente al suicidio consiglierebbero di uscire, distrarsi e divertirsi e distribuirebbero pacche sulle spal

Storie sull'ambiente: il tema di Yimou

Storie e Notizie N. 995 L’inquinamento ha costretto le autorità di Harbin, metropoli di ben 11 milioni di abitanti, ad interrompere ogni attività, invitando i cittadini a rimanere in casa. Si parla di un avvelenamento dell’aria 50 volte superiore al massimo consentito. Scuole chiuse, i bambini di una quinta elementare hanno ricevuto il compito di scrivere un tema: racconta i tuoi giorni sino al ritorno in classe. Il seguente è il tema di Yimou, dieci anni . Aggiornamento : questo racconto è contenuto nel libro Roba da bambini , ( Tempesta Editore - 2014) Tema. Questo è il mio tema. Il titolo è 6. Sei, sta per sei giorni. I giorni che starò qui, in camera da letto, di fronte alla finestra. La mia finestra ha un solo colore, cioè due. Grigio chiaro e grigio scuro. Il colore non è proprio quello della finestra. Il vetro è trasparente, lo so. Magari non lo fosse. E’ il mondo di fuori che lo colora, non io. Se fosse per me, sarebbero di qualsiasi colore fuorché il

Storie di razzismo: funerale delle parole

Storie e Notizie N. 994 Secondo i paleontologi del Museo Nazionale Georgiano a Tbilisi, autori della scoperta dell’ominide di Dmanisi, in Georgia, siamo tutti discendenti da un’unica specie, e non progenie di molteplici, diffusesi in seguito alla divergenza dagli Australopiteci e la nascita del genere Homo. Tutti pronipoti di un solo incredibilmente vegliardo nonnino. Vorrei, nel mio piccolo, omaggiare quest’ultimo con una sorta di funerale, oltremodo postumo. Nell’elogio funebre, vorrei anche ricordare quelle parole che, grazie alla vita più che alla morte del vetusto antenato, non ci serviranno più. Ovverosia, muoiono con lui. Signore e signori, parenti, amici o solo conoscenti della buon’anima, vorrei qui ringraziare dal profondo del cuore il nostro amato ominide di Dmanisi. Grazie, uomo primitivo. Davvero, grazie. Ti sono grato di esistere, è proprio il caso di dirlo. Brava persona? Un poco di buono? Di cattiva creanza o gentili costumi? Nessuno può sostenere l’u

Storie di razzismo: Il profugo climatico chiede asilo

Immagine
Storie e Notizie N. 993 Ioane Teitiota ha chiesto asilo 'ambientale' alla Nuova Zelanda, dove vive con la moglie che nel paese che li ospita ha dato alla luce tre bambini. La sua terra d’origine, Kiribati, rischia di scomparire a causa dell’innalzamento dell’acqua provocato dal riscaldamento globale del pianeta e i conseguenti mutamenti climatici. Il governo Neozelandese, attraverso l’Alta Corte di Auckland, sta esaminando il suo caso che potrebbe renderlo o meno il primo rifugiato climatico della storia. Non l’ultimo, a mio avviso. In questa storia, ovviamente… C’era una volta un pianeta. Non il nostro, così siamo tutti più tranquilli. Nel pianeta c’erano degli abitanti. Umani. Be’, diciamo sulla carta, ecco. Il pianeta degli abitanti umani, sulla carta, erano tanti e infinitamente diversi tra loro. Capita. D’altro canto, l’uguaglianza delle forme e dei colori è solo un illusione. Anche per gli uguali di questo mondo. Soprattutto per questi ultimi. Un g

Storie sulla gioia: lettera dal futuro

Storie e Notizie N. 992 E’ nata la prima bambina a Prato nel reparto di Ostetricia del nuovo ospedale locale. Si chiama Simona Liu ed è di origine cinese. Pare che in molti, tra i commentatori del sito NotiziediPrato , non abbiano gradito la buona novella. E probabilmente non saranno i soli, tra gli strenui difensori nostrani del patrimonio culturale nazionale, indefessi argini contro la marea aliena che ci opprime. Che volete farci, è solo questione di tempo… Prato, 16 ottobre 2083 Gentili concittadine, amici concittadini, oggi è un giorno felice per me, per alcune ragioni. Ragioni che saranno oggetto di questa mia. Ovvero, regali che il presente mi ha fatto e che proprio voi, vicini di vita in questa bella città, non potrete evitare di apprezzare. Comincio dalla prima, non in ordine di importanza, credetemi. E’ il mio compleanno. Sì, oggi compio settant’anni. Dai, ditemi che non li dimostro. So che non è vero, ma fa sempre piacere sentirlo. Sapete, alla mia et

Storie di razzismo: cosa brucia e cosa no

Storie e Notizie N. 991 Leggo che anche questo capita oggi, sì. Che una donna, magari una madre, si senta in diritto di gettare acido muriatico dal balcone colpendone un’altra e soprattutto il figlio, un bambino di un anno e mezzo. Ah, dimenticavo. Donna e figlio Rom. Be’, allora cambia tutto. Dal commento sul Corriere della Sera da parte di Lettore_2792430 : Dovrebbero fare tutti come la signora. Forse sarebbe un paese migliore il nostro! Sicuramente sarebbe NOSTRO! A entrambi, lanciatrice urticante e commentatore altrettanto corrosivo, offro esaustive notazioni sull’arma in questione. L’acido brucia la pelle. Sì, insopportabile calore e dolore lancinante ne sono i doni. Brucia peluria, più o meno presente. Come può essere per una donna. E più che mai per un bimbo. L’acido colpisce il nemico. Reale o fittizio che sia. Il risultato è lo stesso. Ho vinto. L’ho sconfitto. Il campo ora è mio. Di nuovo. Perché a mali estremi… giusto? L’acido cancella molto di ci