Storie d'amore: la festa continua qui

Storie e Notizie N. 1000

Leggo di un’ennesima esplosione omicida in Afghanistan.
Omicida di vite e, come spesso tragicamente accade, di momenti felici.
Un compleanno o una ragione qualunque per festeggiare, divengono all’istante il motivo per il quale si viene spazzati via dalla Storia.
Come un matrimonio, nel caso in questione, dove per la maggior parte donne e bambini hanno interrotto il proprio viaggio.
Una giornata di gioia in meno, felicità certa e mancata, tra una miriade di imprevisti attimi, saltellando con coraggio tra una bomba e l’altra.
Come vorrei che esistesse un luogo dove la festa continui, nonostante quel che la vita racconta.
Lo sto cercando, vorrei costruirlo con le mie stesse mani.
Per ora ne scrivo…

Conosco un posto.
No, non vi dico dov’è.
Non è per sfiducia, credetemi, altrimenti non ve ne parlerei affatto, no?
E’ che ho il timore che indicandolo, lì, visibile nel mappamondo dei professionisti del concreto, costoro possano indicarlo a loro volta.
E per distrazione, è chiaro, schiacciarlo.
E’ un punto piccolo, di scarso valore. Non c’è petrolio, ve lo dico subito, eh?
Ricchezze naturali neanche a immaginarne, senza scherzi.
Tranne quelle umane, è ovvio ma purtroppo o per sfortuna nessuno scende in campo per queste ultime.
Sono esse stesse il più delle volte a dover tirar su le maniche per rimediare alle conseguenze degli adoratori del pragmatismo.
Dicevo, questo luogo è privo di interesse commerciale, eppure sopravvive alla crisi senza affanni. Forse perché sul mappamondo di cui sopra è invisibile.
Magari perché, proprio per questo, non ne troverete menzione sui giornali dalla prima pagina nobile e tantomeno nei salotti televisivi rigorosamente con rissa in diretta, più o meno programmata.
Diciamo che non esiste tranne per chi riesca ad immaginarlo, così escludiamo un bel po’ di gente, che lasciamo impegnata nelle cose serie, davvero serie, come direbbe un meraviglioso principe bambino dalle pagine di un favoloso libro.
E’ un paese che dorme accucciato tra le righe degli articoli dei grandi quotidiani, che appare sullo schermo della tv per una frazione di secondo nello zapping tra un canale e l’altro, è altresì ammirabile nel monitor del pc unicamente se si è in grado di digitare con esattezza il suo nome nella barra degli indirizzi. Un nome arduo da pronunciare, inutile che ci provate.
Capirete, è un sito raro e difficilmente raggiungibile, neppure quelli di Wikileaks e dell’NSA sono riusciti ad intercettarlo.
Che il cielo, la terra e pure saturno, va’, più sono e meglio è, lo mantengano così.
Un luogo lontano.
Dalle bombe e soprattutto dall’attenzione dei potenti di questo pianeta.
Senza i quali non ci sarebbero le bombe.
E quindi neanche altra attenzione.
Di altri potenti.
Di altre bombe.
E ricomincia.
Ecco, è lì che è volato il bus con a bordo la gioia e l’emozione di assistere alla moltiplicazione dell’amore, o anche solo la semplice contentezza di essere in viaggio verso una destinazione colorata di futuro.
E’ lì.
Qui.


 



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