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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Storie sul calcio: Tra i campi da gioco sbagliati di Bangkok

Storie e Notizie N. 1388 Un imprenditore immobiliare tailandese ha avuto l’idea di realizzare a Khlong Toei , una zona densamente popolata di Bangkok , degli irregolari campi di calcio , cercando di sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione. La capitale della Tailandia è una città di otto milioni di abitanti in pratica costruita su una palude e, a causa della crescente sovrappopolazione, è disperatamente a corto di spazio, con nuovi centri commerciali e progetti residenziali ai danni delle comunità più povere… Ci siamo, la partita sta per iniziare. Deve farlo. E’ questione di vita e di vita . Perché la morte non è risultato previsto. Non quando per giocare sei disposto a sopportare tutto. Dicono che l’importante sia partecipare, lì dove le linee sono dritte e il pallone rotola senza difficoltà. Bè, da queste parti l’importante non è solo partecipare. Da queste parti tutto lo è. Perfino perdere. Perché vuol dire che la partita c’è stata davvero. Che qualcuno è

Storie di guerra ad Aleppo: come ne usciamo

Storie e Notizie N. 1387 Secondo l’Unicef dallo scorso venerdì a oggi, solo nella zona orientale di Aleppo , in Siria, almeno 96 bambini sono stati uccisi e 223 sono stati feriti. "Questi bimbi sono intrappolati in un incubo", ha dichiarato il vice direttore esecutivo Justin Forsyth. "Non ci sono più parole per descrivere le sofferenze che stanno vivendo." Non ci sono più parole, per noi. Intrappolati in un incubo. Forse ne usciamo solamente per raggiungere immagini più o meno manipolate. Spiattellate tra una formosa presunta diva e una nuova super accessoriata succhia benzina. Al peggio normalizzate nel grande silenziatore chiamato notizie dall’estero . Magari ne usciamo anche tirati in ballo in un discorso ispirato. Nel senso di partorito da ben altra pancia della voce intonante. Perfino in una guerrafondaia adunata di imbroglioni da colombe vestiti. Potremmo anche uscirne in una preghiera, peraltro sentita come il cielo comanda. Co

Poliziotto uccide nero disarmato: la fine della storia

Storie e Notizie N. 1386 Negli USA, per la precisione San Diego, per l’ennesima volta, dove il termine ennesima non rende più l’idea, un agente di polizia ha assassinato un afroamericano disarmato. E altrettanto per l’ennesima volta, dove il termine ennesima è esso stesso usurato, mi ritrovo a scrivere qualcosa di questa grottesca, assurda frase… Poliziotto uccide nero disarmato . Quattro parole. Prendile e stringile forte in una mano. In una pagina, se preferisci non scottarti. Quattro parole che sono capaci di fare in pezzi ogni cosa. Ecco perché va bene lo sfondo bianco, no? Perché possiamo scriverle e leggerle all’infinito. E tutto prosegue. E tutto si ripete. Perché ci siamo alla fine convinti che tanto nessuno si fa davvero male, su un giornale. Quando il giornale è come un film. Ma mettiamo che sia tutto vero, prova a crederci. Esattamente come davanti a un film. Ecco, c’è la pubblicità, approfittiamone. No, aspetta, non devi guardarla, non sei obbligato, ma

Storie d'amore: Colpa delle stelle merito della vita

Storie e Notizie N. 1385 Solo cinque giorni dopo la morte di Dalton Prager , il venticinquenne affetto da fibrosi cistica la cui vicenda ricordava quella narrata nel libro di John Green , da cui fu tratto un film di grande successo, se n’è andata la moglie Katie di un anno più grande, a causa della medesima patologia. Colpa delle stelle… Colpa delle stelle. Già, è così. Eccola lì la linea di confine dove tutti noi viaggiamo. Tra una incredibile storia e i normali, quotidiani vissuti. Tra un avvincente film e la nuda terra. Tra un sogno o incubo, entrambi memorabili, e il successivo risveglio. Da ricordare assolutamente o cestinare all’istante come un selfie venuto male, or ora richiesto dalla persona amata. Ciò malgrado, camminiamo, spesso corriamo e, altrettanto sovente, cadiamo. Ma che sia nel pieno del balzo, piuttosto che distesi in terra, una porzione significativa o anche tutto l’insieme della nostra pupilla più coraggiosa punta lì. Verso la zona più luminosa

Fertility Day in Italia con i cattivi compagni

Storie e Notizie N. 1384 Ha fatto molto discutere e indignare, oltre che ridere, un’immagine della campagna del Ministero della salute , dove al di sotto dei presunti bravi ragazzi simboleggianti le buone abitudini da promuovere , sono stati relegati, separati da una frattura, i cattivi compagni da abbandonare . Eccovi un giorno tra gli altri, allora. Un giorno a sud dei buoni… E’ mattino, molto presto. Giulia si alza sempre per prima, perché ama fare colazione da sola. Le dona il tempo di svegliarsi con calma, ma mai del tutto. Perché qualcosa deve continuare a sognare. Anche da sveglia. Quindi prepara caffellatte e biscotti per tutti, si lava, si veste e va al lavoro, dove insegna italiano per stranieri . Spesso capita che molti in aula siano neri . Ovvero, cattivi compagni nel quadro dipinto per la giornata della fertilità . Ma questo non impedisce all’incontro di destini. Di esser quanto mai. Fecondo . Proprio mentre l’insegnante diffonde il nostrano verbo tra

Giornata Internazionale della Pausa 2016

Storie e Notizie N. 1383 Come molti sapranno oggi, 21 settembre, è la Giornata internazionale della pace – vi consiglio questo video – istituita nel 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Una giornata dedicata alla pace… Sapete? Poco fa, dando un’occhiata alle notizie, ho provato una sensazione dissonante, stonata, fuori sincrono, insomma. Difficile il contrario in un giorno in cui, tra le altre cose, negli USA vanno in scena i soliti scontri con la polizia per l’ennesimo assassinio di un nero per mano di quest’ultima, si contano altri morti, civili e non, in Siria , altre vittime per il terrorismo e faide interne in Medio Oriente e in Africa , e ancora sventure in quella tragica narrazione dal titolo "La storia dei migranti". Come dire, d’accordo, è la Giornata della pace, ma lo spettacolo deve andare avanti, ormai ho già premuto il grilletto, comprato armi a volontà, sganciato morte ovunque e il sangue sta scorrendo da un bel po’. E’ troppo tardi.

Giornata Internazionale della Pace 2016 video Narratori per la Pace

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Dopo il racconto della poesia Se , di Rudyard Kipling , ecco il nuovo video degli Storytellers for Peace ( Narratori per la Pace ). Ogni anno, il 21 settembre , ricorre la Giornata Internazionale della Pace . L' Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato questo giorno come un’occasione da dedicare al rafforzamento degli ideali di pace, sia all'interno delle nazioni, che tra queste ultime e i popoli. Il tema della giornata per il 2016 è " Obiettivi di sviluppo sostenibile: costruire strade di pace ." Questo è il modo in cui immaginiamo di farlo. Sedici narratori provenienti da quattordici nazioni diverse , esprimendosi nella propria lingua madre, raccontano il loro personale sogno di pace per i rispettivi paesi, dal singolo punto di vista. Il video collettivo è composto da differenti speranze per un mondo pacifico, riunite insieme come un meraviglioso puzzle, ognuna importante per il bene di tutti. Come Martin Luther

Storie sull'ambiente: la risposta della formica

Storie e Notizie N. 1382 Il governo conservatore britannico guidato da Teresa May ha annunciato semaforo verde per la costruzione della nuova centrale nucleare , in collaborazione con francesi e cinesi, presso il sito di Hinkley Point . Un progetto da 18 miliardi di sterline , ovvero circa 21 miliardi di euro , in netta controtendenza rispetto al resto dell’Europa . In netta controtendenza anche con molto altro… Parlo con gli animali. Ecco, l’ho detto. E’ sempre meglio iniziare uno scritto con una roba forte, che lasci senza fiato e costringa il lettore a proseguire, mi pare di aver letto da qualche parte. Io parlo con gli animali, ma non tutti, però. Solo quelli che mi ispirano, ecco. Ma non fraintendiamo, per favore. Non v’è alcunché di santo in codesta mia inclinazione, quindi evitiamo irriverenti paragoni con il più noto tra i confabulatori faunistici, che non nomino proprio per non essere tacciato di blasfemia agiografica. Proseguendo sulla via dell’onestà, il m

Storie sull'ambiente: C’erano una volta un norvegese e un turco

Storie e Notizie N. 1381 Leggo che la scorsa settimana, in un importante vertice alle Hawaii, due paesi sono stati gli unici tra ben 53 a votare contro il divieto internazionale dello scarico di rifiuti minerari in mare. Turchia e Norvegia … Se ne parlava. L’altro giorno. Dai, l’altro giorno, non ricordi? Si parlava di gente. Senza generalizzare, certo, ma la gente è così. Hai capito, no? Come no? La gente è così, è tutta diversa, ma è anche uguale, per altre cose, è chiaro. Senza facili luoghi comuni, non è che si può fare di tutta l’erba un fascio, cribbio. Prendi i turchi . Dai, i turchi, che taluni aspirano a vederli parte della vecchia Europa. I turchi, senza essere tacciati di qualunquismo, sono turchi, ecco. Non vorrei tirare ancora una volta in ballo la religione, guarda. Il maschilismo di Stato, che da noi abbiamo debellato da secoli, cappero. O la mancanza di democrazia, che sempre da noi è un fiore all’occhiello di cui andare fieri ovunque, caspita.

Storie sulla fame nel mondo: quando abbiamo vinto

Storie e Notizie N. 1380   “Si tratta di bambini che, in fondo, hanno avuto fame per tutta la loro vita, e alcuni moriranno qui nelle prossime ventiquattro ore”, ha dichiarato Jean Stowell, a capo del centro di Doctor Without Borders a Maiduguri, in Nigeria, dove la fame sta causando il decesso di centinaia di bimbi al giorno. Nei pochi secondi che restavano. Lì, solo in quel momento. Abbiamo vinto. Evviva noi, la perfida fame è stata sconfitta. Un miracolo? Una magia? Un intervento divino, forse? O magari il fatidico arrivo dei buoni? No, niente di tutto questo. Ci abbiam messo un po’, forse troppo, ma alla fine, solo alla fine, abbiamo capito. Come vincere la fame. Abbiamo aperto gli occhi una volte per tutte, osservato con maturo realismo i resti del mondo tutt’attorno. E abbiamo iniziato a mangiare quello che c’era. Abbiamo mangiato la terra, tutta, tutta quella che riusciva a entrare in una mano, nell’altra, e afferra dopo afferra non è rimasto che il tesoro,

Storie di razzismo a scuola: facciamo un gioco

Storie e Notizie N. 1379 Mentre il re di Norvegia diventa virale grazie a un discorso sulla diversità davvero encomiabile, leggo che in una scuola di Aahrus, in Danimarca, il preside ha pensato bene di dividere gli studenti tra classi di danesi doc e immigrati. Facciamo un gioco. Una storia, una promessa. Una danza e una sfida. Nella stessa pagina. Classe, mondo. Nel medesimo cuore. Classi per migranti e per danesi? Ma guarda che si può far di più, sai? Classi per quelli che ti guardano fin troppo negli occhi e classi per quelle che fanno finta di darti ragione, classi per coloro che non arriveranno mai primi ma se ne sono fatti una ragione e classi per quelli che non si arrenderanno mai. E hanno ragione anche loro. Classi per i brutti dentro e classi per quelli dal passato brutto, classi per coloro che hanno un futuro bello, ma solo se avranno fortuna e quelli dal passato orribile, non ancora cancellato. Classi per quelli che dimenticano sempre le cose più futi

Paralimpiadi breve storia di silenziose vittorie parallele

Storie e Notizie N. 1378 Inizia oggi in Brasile la XV Edizione dei Giochi Paralimpici estivi , chiamati da noi Paralimpiadi o, di rado, Paraolimpiadi . Le olimpiadi parallele . Come se davvero, proprio di fianco alla presunta via maestra, ne scorresse un’altra. In qualche modo priva di qualcosa… L’importante è partecipare, ricordano sempre tutti. Per molti è vincere, per altri è assolutamente non perdere, perché pareggiare non ha mai fatto davvero male a nessuno. Giammai sfrenarsi oltre i limiti del lecito per la sola medaglia che tutti rammentano all’indomani. Men che meno struggersi allo sfinimento per il podio sfiorato. Forse l’essenziale non è niente di tutto questo. Chiediamocelo. Poniamoci davvero la domanda, allora. Perché siamo accorsi qui? Perché siamo usciti dalla nostra vita per venire a vedere l’altro che corre, che lotta, che affronta i limiti della propria natura e di quella degli altri? Perché, alla fine della storia, ci alziamo in piedi e lanciamo