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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Video per la Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitù

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Video storytelling per il progetto collettivo Storytellers for Peace per la Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitù , celebrata il 2 dicembre di ogni anno per iniziativa dell'Assemblea Generale dell'ONU. Storia di uno schiavo (traduzione in italiano del racconto narrato in inglese dal sottoscritto nel video ): È il 9 agosto 1526, da qualche parte, sul mare. Questa è la storia di Mwene. Questa è la storia di un ragazzo. Questa è la storia di uno schiavo. È il 9 agosto 2020, da qualche parte, sul mare. Voglio raccontarvi la storia di Mwene. La storia di un ragazzino. La storia di uno schiavo. Mwene è nato libero, come dovrebbero essere tutti. Ma, come voi ben sapete, la vita non è mai come ci aspettiamo. E la vita reale è accettare o combattere ogni sorpresa o ostacolo che essa pone sulla nostra strada. Mwene è libero, perché così è nato. Ma, come ben sa la sua gente, la vita può darti catene invisibili e la vera battaglia diventa vederle e finalmente spe

Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù 2020 video con gli Storytellers for Peace

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Nuovo video degli Storytellers for Peace ( Narratori per la Pace ) in vista del 2 dicembre 2020 , data in cui viene celebrata la Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitù , evento annuale istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1986. Per questa importante occasione abbiamo scelto di creare un video collettivo per raccontarvi storie sulla schiavitù passata e anche su quella moderna. Questo è un grande momento per noi, perché è il nostro decimo video , ma anche perché siamo molto felici di accogliere nella nostra famiglia “ Theatre for Change ”, un meraviglioso gruppo di attori e narratori dall'India. Ecco gli storyteller da tutto il mondo in ordine di apparizione : Barry Stewart Mann (USA) Ankita Jain (India) Enrique Páez (Spagna) Srinivas Beesetty (India) Hamid Barole Abdu (Eritrea) Devashish Singbal (India)  Cecilia Moreschi (Italia) Vikram Sridhar (India) Lisi Amondarain (Argentina) Parul Bhargava (India) Katharina Ritter (Germania) Mimansa

Se la foresta è così bella è perché noi siamo qui

Storie e Notizie N. 1897 C’era una volta un problema. Un problema a dir poco enorme. C’è ancora, a dirla tutta, ed esiste da tanto. Alcuni sostengono che risalga a più di duecentomila anni fa. Altri addirittura il doppio. Indi per cui, pensate un po’. Immaginatevi quanto si è ingigantito e diffuso ovunque con il passare del tempo, rendendo la sua soluzione inesorabilmente più difficile. Prendi il Congo, per esempio. Punta l’obiettivo della parte più ragionevole del tuo cervello sulla preziosa foresta pluviale all’interno del suddetto stato africano e allarga l’inquadratura, facendo al contempo lo stesso con la tua curiosità. Perché l’argomento è urgente a ogni latitudine, nessuno si senta troppo lontano. Ecco, lo vedi il villaggio di Seh ? E, soprattutto, le vedi quelle persone? Sì, è proprio come credi. Sono indigeni , malgrado dalle nostre parti generazioni intere, incolte e superficiali, abbiano associato tale termine a significati fuorvianti e perfino profittevoli. Mi riferisco a

Contro i virus si può vincere solo insieme

Storie e Notizie N. 1896 Novembre, 2020. Abbiamo vinto. Anche stavolta abbiamo vinto. Perché siamo ancora vivi. Perché sopravvivere è il nostro trionfo. E la semplice vita quotidiana, che segue tale inaspettato e tutt’altro che scontato primato, è il premio . La prima volta che il virus è apparso e ha fatto udire il suo ruggito nel mondo, il nostro mondo, immensamente più tangibile e vasto del vostro, è accaduto in un altro paese. Un’altra nazione. Di umanità differente e al contempo simile, identica per sottovalutate preziosità del vivere e incomparabile per sopravvalutate inezie. Nondimeno, nessuno di noi altri si è mai sognato di considerare quelle genti alla stregua di crudeli macchinatori del male altrui o perfidi untori del prossimo . Perché da queste parti l’odio privo di senso ha un prezzo altissimo e quando sei costretto ad acquistarlo, sappiamo bene come finisce la storia. Per la cronaca era il giugno del 1976 e nella suddetta terra, a noi sorella e vicina, in quasi 300 fu

A sei mesi da te

Storie e Notizie N. 1895 Mi chiamo Joseph , vengo dalla Guinea, vengo soltanto ma non arrivo, non accadrà mai, e anche questo era scritto. Ma non da me, mai da me. Sono morto, eppure sono qui, a sei mesi . A sei mesi dalla riva che ho lasciato e da quella che ho solo immaginato. Il mio ultimo respiro, quale unica consolazione, mi ha abbandonato mentre riposavo tra le braccia di qualcuno che mi ha cercato e trovato , a dispetto di coloro che mi hanno invano dimenticato e cancellato. Tra braccia aperte è tutto finito, figurativamente nell’ inglese accezione , e assai di più nell’unica interpretazione che davvero conti, quando le luci si spengono e rimani solo dentro di te: umanamente , già avverbio ormai desueto nel virtuale vocabolario dove la parola più cliccata è indifferenza . Ciò nonostante, le frasi non dette al momento che contava, ovvero prima, e le azioni necessarie e mai compiute allorché avrebbero davvero salvato il resto del racconto, trovano corpo lo stesso, a sei mesi da

Se il Coronavirus fosse un’invasione aliena

Storie e Notizie N. 1894 Immagina. Immagina con me, per un minuto, al massimo due. Immaginiamo insieme, per un breve istante, che al posto del coronavirus l’invasore della nostra globale comunità – già gravemente ammalata e disumanamente distanziata di suo – fosse una civiltà aliena. Già, proprio loro, come li abbiamo quasi sempre descritti e temuti, tra romanzi e film di fantascienza: gli extraterrestri ostili, giunti sul nostro pianeta con il solo scopo di ucciderci, al meglio, sfiancarci e soprattutto separarci l’uno dall’altro quale risultato minimo, giacché la nota locuzione latina divide et impera pare essersi diffusa dappertutto nell’universo, ovunque alberghi la brama di dominare le vite altrui. Sforzandoci di far aderire il più possibile l’alternativo scenario a quello funestato dal Covid-19, mettiamo che le navi stellari nemiche atterrino nella famigerata città di Wuhan, in Cina, e che da lì abbia inizio l’invasione mondiale. Ebbene, presumo sia scontato quale sarebbe l’i