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Lettera a Babbo Natale dall'Italia

Addì 23 Dicembre 2008 Roma, Italia Caro Babbo Natale, ti scrivo da un paese situato nel mezzo del mediterraneo, un posto pieno di contraddizioni, appesantito da molti più ed altrettanti meno, tristemente accostati l’uno all’altro. Siamo il paese con il più alto numero di anziani in Europa. Forse nel mondo. Il paese con meno lettori di libri in Europa. Nel mondo mi auguro di no. Il paese con i politici pagati di più in Europa. Anche nel mondo, ma questa la cancello, mi vergogno troppo. Il paese con meno fondi spesi per la ricerca in Europa. Nel mondo non lo so. Eppure sono qui, a scriverti questa mia, perché amo il luogo in cui sono nato, perché amo la terra in cui riposa mio padre e perché amo la nazione in cui è nato mio figlio. Anche solo per queste ragioni, non posso altro che desiderare qualcosa di meglio dal futuro, se non altro per quest’ultimo. Non chiedo nulla per il sottoscritto, non ho pretese. Non so se sia stato talmente buono da dover ricevere dei doni, tuttavia, penso che

Chi sono

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Qualcuno mi ha fatto notare che la presentazione sul mio sito personale sia un po’ troppo fredda e avrei deciso di accontentarlo: Sono nato a Napoli nel maggio del 1968, tra due sud. Tra quello di mio padre e quello di mia madre. Il sud del mondo e quello italiano si sono incontrati, per mezzo dei miei coraggiosi genitori, alla fine degli anni ’60 a Napoli, divenendo un’insolita coppia mista, in un paese come il nostro, capace da un lato di compiere atti di lodevole passione e, allo stesso tempo, con nessuna propensione a riconoscerlo. All’età di soli due anni ho seguito i miei a Roma, che è divenuta la mia città di ieri, di oggi e, molto probabilmente, anche di ogni domani che verrà. Scrivo e racconto storie. Le scrivo e le racconto da sempre. Un tempo le scrivevo e le raccontavo senza saperlo. Da alcuni anni ne so qualcosina di più. Poco più che niente, ma è sufficiente a non far passare giorno senza che un foglio bianco smetta all’improvviso di essere tale innanzi ai miei occhi, pe

L'eroe senza pipì

L'intervallo è la storia di Mario, l'eroe del terzo millennio. Il prescelto è un uomo qualunque, uno come tanti. Solo qualcuno capace di vincere le proprie paure riuscendo a non fare pipì. Mario vive a Roma ed è un esperto viziato. La sua vita procede tranquilla, come un noioso film. Ed è proprio nell'intervallo di uno di questi, al cinema, abbandonando gli amici per andare al bagno, che il nostro verrà catapultato in un'avventura rocambolesca, della quale si ritroverà inaspettatamente eroe riconosciuto.Informazioni: www.intermezzieditore.it Un brano: “Dimmi”, chiese un giorno Mario, “perché sono ancora vivo?” “Amico mio”, rispose il bambino dall’insospettabile voce baritonale e i folti baffi, “tu non sei riuscito a salvarti perché ci tieni alla tua vita, poiché non ci vuole un genio per capire che essa non vale poi molto, soprattutto per te. Tu ti sei salvato perché devi fare pipì e perché sei stato capace di trattenerla. E’ il bisogno che ti rende vivo, finché ri