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Visualizzazione dei post da dicembre, 2023

Intervista di fine anno

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A conclusione di questo 2023 mi permetto un istante di autoreferenzialità condividendo un'intervista che ho fatto un paio di giorni fa sul libro " Io, Blu e Rosso " e soprattutto il mio lavoro con il teatro in ambito terapeutico. Buon anno! Iscriviti per ricevere la Newsletter per Email

Giornata internazionale della solidarietà umana con gli Storytellers for Peace

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Ecco il nuovo video degli Storytellers for Peace , narratori per la pace, diffuso in vista della Giornata internazionale della solidarietà umana , celebrata ogni anno il 20 dicembre e istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 2005.  Lo scopo di questa ricorrenza è quello di ricordare il significato universale della solidarietà, esortando gli Stati membri a essere più consapevoli degli obiettivi e delle strategie globali per diminuire la povertà nel mondo, nonché costruire e condividere politiche comuni in tal senso. Gli Storytellers for Peace sono nati sette anni fa. Consiste in una rete internazionale di circa trenta artisti tra scrittori, storyteller e attori teatrali che creano narrazione collettive attraverso i video. Il progetto è stato creato ed è coordinato da Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore, narratore, attore e regista teatrale. In questa occasione hanno partecipato in ordine alfabetico: D.M.S. Ariyrathne (Sri Lanka) Hamid Barole Abdu (Eritrea) Jörg Baesecke (Germa

Tre mesi di libertà vigilata per aver fatto pipì

Storie e Notizie N. 2215 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music Allora, c’è una panchina nel parco, okay? Due attempati signori in pensione stanno passando il tempo che ormai si è allungato oltremisura quanto l’orizzonte si è ristretto, tipico fenomeno umano sul viale del tramonto. Uno dei due sfoglia un quotidiano, mentre l’altro condivide la colazione con una frotta di piccioni affamati. Sembra più un’invasione di zombie, ma il nostro si impegna a gestire le richieste di cibo con assoluta calma ed equanimità. “Oh, senti questa notizia”, fa il primo. “Condannato a tre mesi di libertà vigilata per aver fatto la pipì in pubblico.” “Che esagerazione”, osserva l’altro. Da notare che la conversazione ha inizio e prosegue per tutto il tempo mentre i due, senza degnarsi di uno sguardo, restano concentrati sulle rispettive attività, ovvero informarsi sull’attualità e sfamare l’orda di volatili. “Già”, concorda l’anziano

Giorgia Meloni Tolkien e i Fratelli d’Italia

Storie e Notizie N. 2214 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music Ammetto di non capire appieno perché la destra italiana, e non solo, considerino parte del proprio patrimonio di riferimento Tolkien e Il signore degli anelli, al punto da sponsorizzare e sostenere con veemenza di recente una mostra sul noto autore inglese. A tal proposito, vi propongo un fatto che non è mai avvenuto, eppure vi è qualcosa di verosimile. E, come spesso capita di recente dalle nostre parti, riguarda l’aspetto meno credibile. Siamo nel Regno Unito, nel 1938, nell’ultimo anno di quella sorta di illusoria parentesi di pace tra la Grande guerra che avrebbe dovuto essere l’ultima e la successiva, che probabilmente tale non lo sarà di certo, visto ciò che stiamo combinando da allora. John Ronald Reuel Tolkien è in compagnia di sua moglie Edith. Sono sposati da almeno 22 anni, ma solo uno dopo il matrimonio il nostro aveva già iniziato a imm

Nel futuro il senso di una morte sul lavoro

Storie e Notizie N. 2213 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music Immagina di vivere a Milano. Sì, proprio a Milano, in Lombardia. Nel Nord del Paese. Quello che lavora. Anzi, no: quello che fatica. Che risparmia e che mette a frutto ciò che guadagna. Per eccellere e distinguersi, smarcarsi e auspicabilmente separarsi da tutto ciò che vive a Sud di un’idea, più che un luogo. Perché le distanze tra gli esseri viventi di un pianeta così piccolo, al cospetto dell’universo che lo ospita, sono e saranno sempre soltanto nella nostra mente. Immagina perciò di vivere nella città operosa per auto definizione. Ma non oggi, bensì tra qualche anno. Quando tutto sarà compiuto, o almeno quanto basta per procedere oltre ciò che è rimasto indietro di detto, scritto e più che mai vivo. Mettiamo che il caso, o una consapevole direzione, ti porti ad abitare in uno qualsiasi dei 20 appartamenti di una torre residenziale, come le chiam

Storia di una narrazione alternativa all'estrema destra

Storie e Notizie N. 2212 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’era una volta una storia. Una di quelle difficili, che non si riesce ad ascoltare. Forse perché lo è altrettanto anche solo pensarla. Figuriamoci scriverla e addirittura raccontarla. Perché dovresti crederci, altrimenti non varrebbe la pena neppure di sognarla. Okay, io ci provo. Ma per riuscire nell’intento, invece che partendo dal passato come tradizione richiede, spostiamo il presente nel futuro che ci attende. Indi per cui, c’era una volta – ovvero ci sarà – il 2050. In quell’anno vivremo in un Paese che, forse, chiameremo ancora Italia. Una nazione le cui condizioni sono facilmente deducibili già da un po’. Immaginiamo ora che si realizzino le previsioni peggiori, le quali sono spesso precedute da frasi tutte molto simili tipo “se non cambiamo stile di vita” o “se i governi non attueranno politiche differenti”, eccetera Inoltre, a proposito di

L’ultimo alleato delle lavoratrici sfruttate

Storie e Notizie N. 2211 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’era una volta un sacco di roba che c’è ancora, maledizione. Eccome se c’è e non sparisce di certo se non ci pensi, eviti di parlarne o riesci a dimenticare che esista. Nonostante da tempo non sia più un segreto, ovvero uno scandalo di quelli silenziati man mano che si avvicina in alto. C’era una volta, quindi, il celebre libro di Naomi Klein uscito circa vent’anni fa, No Logo, che di recente sto rileggendo in inglese, guarda che razza di ingenuo testardo che sono. Come a cercare di imprimere fatti e concetti anche nella lingua originale. C’era una volta altresì qualcosa che esisteva da ben prima del comunque lodevole quanto prezioso saggio della giornalista, scrittrice e attivista canadese. C’era una volta in breve, si fa per dire, lo sfruttamento dei lavoratori nei paesi emergenti o del terzo mondo. Ma anche la delocalizzazione della produzione, l

Specchio riflesso antisemitismo contro il New York Times

Storie e Notizie N. 2210 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’era una volta lo specchio riflesso. Non il gioco, bensì l’infantile ultimo rimedio di un tempo per contrastare le contese verbali dell’avversario di turno. All’eventuale epiteto, non sapendo più cosa rispondere, si esclamava: “Specchio riflesso, chi lo dice sa di esserlo”, rimandando l’offesa al mittente. Oppure: “Specchio riflesso, buttati nel cesso”, al quale si poteva replicare con: “Il cesso è occupato e tu sei fregato”. La cosa avrebbe potuto addirittura proseguire in modo ulteriormente puerile, con la speranza di avere l’ultima parola. Già, l’ultima parola è lo scopo di quasi tutti i contendenti, soprattutto coloro i quali non hanno creduto neanche per un secondo a un’eventuale tregua. E allora, per provare a sdrammatizzare una delle diatribe più svilite negli ultimi decenni, nonostante l’urgenza di affrontare al contrario una discussione luc