Giù nel pozzo
Storie e Notizie N. 1633 C’era una volta un pozzo . Profondo, assai profondo, talmente profondo, che non si riesce a veder buio , anziché luce , perché là sotto ha raggiunto tonalità talmente oscure che nemmeno il tanto abusato nero può esser sufficiente a rendergli merito. Nel pozzo c’è ora un povero bambino di due anni, per la cronaca. Il quale, come il piccolo Alfredino , per chi se lo ricorda, ha la vita appesa a un filo intessuto della stessa sostanza della quale è composta la nostra perseveranza nel salvare il prossimo. Mi riferisco a una speciale corda di inestimabile valore, di cui dovremmo aver cura quotidianamente, come fanno molti uomini con le proprie auto. Seguendo la banale metafora, dovremmo controllarne l’olio e l’acqua, la pressione delle gomme e le condizioni della carrozzeria con puntualità immancabile. Perché tutti, prima o poi, ci ritroviamo dal capo debole, tra le due estremità. Io salvo te che salvi me , che salva lui , che salva lei , che salva tutti