Dai manoscritti incompleti di Bernardo Fortuna...
Il sogno di una vita Lo so, sono melenso e sdolcinato, ma non me ne frega nulla. Lei è meravigliosa ed io sono l’uomo più felice del mondo. La prima volta che la vidi, stava uscendo dall’ascensore, mentre io rincasavo dopo aver fatto la spesa. Notai subito un viso nuovo, lei aveva appena rilevato l’appartamento proprio sopra il mio. Accompagnò con delicatezza la porta dell’ascensore e, udendo il rumore delle chiavi che tiravo fuori dal borsello, si voltò verso di me e sorrise. “Salve”, disse con voce estremamente calma. “Sono una nuova vicina…” Ora, io sono un giovane prestante, ma non proprio un bello e ne sono consapevole. I più generosi dicono che ho una bella voce e, forte di questa convinzione, possiedo una notevole parlantina. Eppure, quella volta, ero ammutolito come non mi era mai accaduto. Abbozzai un mezzo sorriso, imparagonabile al suo e mi limitai a fare un incerto cenno con la mano. Lei rispose allo stesso modo e si allontanò. Mentre i suoi passi verso il portone scandivan