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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Il pianeta dell’effetto senza causa

Storie e Notizie N. 1672 C’era una volta un pianeta. Ma sì, parliamone come se fossimo in un raccontino di fantascienza. Uno di quelli che riteniamo inverosimili e che talvolta ci rilassano, alla stregua dei film catastrofici o quei video pieni di poveracci che scivolano e danno capocciate, e tutti ridono. Perché tanto non siamo a noi a cadere. Allora, tornando al nostro, il pianeta era assai bizzarro e le creature che vi abitavano non erano da meno, compattamente coerenti nel definire il comune orizzonte in base a un discutibile assunto: il rapporto di causa ed effetto è roba superata, poiché l’unica cosa che davvero conti è il secondo . Tutto il resto è noia , citando il titolo della nota canzone. Anche se il resto potrebbe salvare il presente, ancor prima che il futuro. Per analogo ragionamento, gli ottusi extrabitanti mandarono a farsi friggere anche la terza legge della dinamica , ovvero il principio di azione e la sua logica replica. Indi per cui, per tale sciagurata spe

Il sogno dello spettatore elettore utente sovranista

Storie e Notizie N. 1671 Grazie. Grazie, adorata televisione. Grazie, dolce internet. Grazie a voi tutti, preziosi social network. Grazie, Silvio Berlusconi , per aver spianato la via. Grazie, Giorgia Meloni , per avere ancora la faccia di mostrarti in pubblico, nonostante la quantità industriale di gaffe e figuracce con cui ti sei fatta notare negli anni. Ma soprattutto, grazie a te, Matteo Salvini . Io vi guardo nel firmamento dei miei idoli e, finalmente, non provo più alcun imbarazzo per ciò che sono. Io avevo un sogno, sapete, miei salvatori? Sì, proprio come il leader buonista per eccellenza, il radical chic abbronzato che cianciava di diritti umani mentre si beccava tre pasti al giorno a spese dei contribuenti in quel famoso hotel di Birmingham , credo. Mi osservavo allo specchio e mi deprimevo. Non per l’aspetto, che poi è un discorso soggettivo, ma per ciò che provavo. Avvertivo disagio innanzi a quegli snob di sinistra, solo perché non ho mai letto libri, tra

La grammatica del razzismo

Storie e Notizie N. 1670 Kone Yossodjo ha diciannove anni e oggi corre. Corre per il suo paese, quello nuovo, la Spagna. Che è altresì nuova, perlomeno più veloce, se non migliore, anche grazie a lui. Cinque anni addietro, Kone fu costretto a correre non per qualcosa, ma da . Dal suo paese, quello vecchio, la Costa D’Avorio. La quale, passata o presente, sarà anch’essa la sua terra per sempre, forse più povera e meno veloce, ma non per colpa sua. E quando sopravvivere comporta il fuggire da qualcosa, di cui si è del tutto innocenti, tutto ciò che ne arriverà di buono, potrà esser tale per tutti. Oggi il nostro è una promessa dell’atletica, nella nazione più vasta e popolosa della penisola iberica. Nell’ultimo anno ha vinto 5 gare su 11 ed è attualmente il campione assoluto dei 5000 metri in Andalusia. E la cosa più sorprendente è che, a neanche un anno dal suo arrivo in Spagna, dopo essere stato arrestato e poi trasferito in un centro per minori, ha cominciato a mostra

Le solite notizie

Storie e Notizie N. 1669 Le solite notizie, di questi tempi, sono le sole notizie. Ti è sufficiente leggerne l’incipit, se non il titolo, per capire come la storia andrà a finire. Esattamente come trovarsi di fronte a un racconto già letto in una miriade di altre occasioni, ogni volta spinti dall’illusione che si concluderà in modo diverso. Se non altro, con suggestive implicazioni, magari conseguenti a una presa di coscienza del fatto da chi di dovere. Non mi riferisco soltanto a governanti e amministratori più o meno locali. Anche chi diffonde la buona, come la cattiva novella, è direttamente corresponsabile di ciò che scrive, poiché altrimenti tutti possiamo decidere di trascorrere il tempo – magari guadagnandoci pure – facendo cronaca di avvenimenti incresciosi, irritanti e indignanti. Arrivando addirittura a inventarli… Nel mentre, le solite notizie scorrono sui nostri monitor, come nei nostri occhi e, di riflesso, sulla superficie della nostra coscienza ormai atrofizzata