Le solite notizie
Storie e Notizie N. 1669
Le solite notizie, di questi tempi, sono le sole notizie.
Ti è sufficiente leggerne l’incipit, se non il titolo, per capire come la storia andrà a finire.
Esattamente come trovarsi di fronte a un racconto già letto in una miriade di altre occasioni, ogni volta spinti dall’illusione che si concluderà in modo diverso. Se non altro, con suggestive implicazioni, magari conseguenti a una presa di coscienza del fatto da chi di dovere.
Non mi riferisco soltanto a governanti e amministratori più o meno locali.
Anche chi diffonde la buona, come la cattiva novella, è direttamente corresponsabile di ciò che scrive, poiché altrimenti tutti possiamo decidere di trascorrere il tempo – magari guadagnandoci pure – facendo cronaca di avvenimenti incresciosi, irritanti e indignanti. Arrivando addirittura a inventarli…
Nel mentre, le solite notizie scorrono sui nostri monitor, come nei nostri occhi e, di riflesso, sulla superficie della nostra coscienza ormai atrofizzata.
Persone che si accoltellano per futili motivi.
E arruffapopolo di professione che sfruttano ogni occasione per convogliare l'attenzione su loro stessi.
L’ennesimo luogo di cultura e aggregazione che viene distrutto.
E l’altrettanto abituale arresto di funzionari addetti alla cosa pubblica.
L’immancabile incidente d’auto con annessa vita interrotta.
E l’instancabile, ossessiva dissezione di una tragica vicenda in ogni suo frammento.
L’ormai puntuale tormento esistenziale del Partito Democratico.
E il consueto incidente sul lavoro, doloso o meno, ma pur sempre infinitamente doloroso per gli affetti sopravvissuti.
L’ordinario episodio di mala sanità.
E lo sciopero quotidiano.
Il normale arresto per corruzione all’interno di un’azienda pubblica.
E l’inevitabile immigrato ucciso nella terra di nessuno, dove quest’ultimo è sempre lui.
La giornaliera, allarmata nota sul meteo, senza compiere alcuno sforzo nell’additare coloro i quali, e con quali ottusi comportamenti, lo stanno rovinosamente condizionando.
E la pervicacia nel tenere alta l’attenzione verso il terrorista laggiù, guardandosi bene di fare altrettanto con quello pericolosamente vicino.
Gli irrinunciabili figli d’oltreoceano condannati a morte anche dalle scelte scellerate dei genitori sulla riva colpevole del mondo.
E l’eventuale caos nelle strade del Sud America.
Eccole, le solite notizie.
Fateci caso, oppure no, perché domani, il giorno successivo e pure l'altro saranno le stesse o quasi.
Poi ci domandiamo perché il cittadino medio abbia smesso di leggerle e si concentri soltanto sul trash e le bugie. Ebbene, una possibile risposta, a mio modesto parere, la trovate qua. Magari si è convinto che frugando tra l’immondizia e le menzogne, seppure con la conseguenza di venire da esse lordato e imbrogliato, almeno si sarà distratto dai suoi problemi.
Forse dovremmo smetterla di limitarci a ululare alla luna e imprecare contro il cielo, allorché non funzionino a dovere, ma al contempo suggerire soluzioni e nuove prospettive, dimostrando il coraggio di fare nomi e cognomi dei responsabili e, soprattutto, l’onestà intellettuale di aggiungerci il nostro, laddove occorra.
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Le solite notizie, di questi tempi, sono le sole notizie.
Ti è sufficiente leggerne l’incipit, se non il titolo, per capire come la storia andrà a finire.
Esattamente come trovarsi di fronte a un racconto già letto in una miriade di altre occasioni, ogni volta spinti dall’illusione che si concluderà in modo diverso. Se non altro, con suggestive implicazioni, magari conseguenti a una presa di coscienza del fatto da chi di dovere.
Non mi riferisco soltanto a governanti e amministratori più o meno locali.
Anche chi diffonde la buona, come la cattiva novella, è direttamente corresponsabile di ciò che scrive, poiché altrimenti tutti possiamo decidere di trascorrere il tempo – magari guadagnandoci pure – facendo cronaca di avvenimenti incresciosi, irritanti e indignanti. Arrivando addirittura a inventarli…
Nel mentre, le solite notizie scorrono sui nostri monitor, come nei nostri occhi e, di riflesso, sulla superficie della nostra coscienza ormai atrofizzata.
E arruffapopolo di professione che sfruttano ogni occasione per convogliare l'attenzione su loro stessi.
L’ennesimo luogo di cultura e aggregazione che viene distrutto.
E l’altrettanto abituale arresto di funzionari addetti alla cosa pubblica.
L’immancabile incidente d’auto con annessa vita interrotta.
E l’instancabile, ossessiva dissezione di una tragica vicenda in ogni suo frammento.
L’ormai puntuale tormento esistenziale del Partito Democratico.
E il consueto incidente sul lavoro, doloso o meno, ma pur sempre infinitamente doloroso per gli affetti sopravvissuti.
L’ordinario episodio di mala sanità.
E lo sciopero quotidiano.
Il normale arresto per corruzione all’interno di un’azienda pubblica.
E l’inevitabile immigrato ucciso nella terra di nessuno, dove quest’ultimo è sempre lui.
E la pervicacia nel tenere alta l’attenzione verso il terrorista laggiù, guardandosi bene di fare altrettanto con quello pericolosamente vicino.
Gli irrinunciabili figli d’oltreoceano condannati a morte anche dalle scelte scellerate dei genitori sulla riva colpevole del mondo.
E l’eventuale caos nelle strade del Sud America.
Eccole, le solite notizie.
Fateci caso, oppure no, perché domani, il giorno successivo e pure l'altro saranno le stesse o quasi.
Poi ci domandiamo perché il cittadino medio abbia smesso di leggerle e si concentri soltanto sul trash e le bugie. Ebbene, una possibile risposta, a mio modesto parere, la trovate qua. Magari si è convinto che frugando tra l’immondizia e le menzogne, seppure con la conseguenza di venire da esse lordato e imbrogliato, almeno si sarà distratto dai suoi problemi.
Forse dovremmo smetterla di limitarci a ululare alla luna e imprecare contro il cielo, allorché non funzionino a dovere, ma al contempo suggerire soluzioni e nuove prospettive, dimostrando il coraggio di fare nomi e cognomi dei responsabili e, soprattutto, l’onestà intellettuale di aggiungerci il nostro, laddove occorra.
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