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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Test della personalità del Governo Meloni sui migranti

Storie e Notizie N. 2131 Ricordo quando nel film The Corporation gli autori, identificando le multinazionali come se fossero degli esseri umani, tramite un  test della personalità giungevano a una diagnosi di psicopatia . Ebbene in modo simile, basandomi sul comportamento fin qui avuto dal nostro attuale Governo nella gestione delle persone migranti, in particolare gli sbarchi o lo richieste di questi ultimi, vorrei stilarne un profilo psicologico. Per far ciò mi avvalgo di un semplice quanto breve test sulla sociopatia abbastanza attendibile ideato dal dottor John M. Grohol , collaboratore del sito sulla salute mentale Psych Central . Così, immaginando di rivolgere le domande a un’ideale personificazione dell'esecutivo al timone del nostro paese, diamo inizio al test che comprende 10 domande . Prima domanda : usi il fascino e la furbizia per manipolare gli altri a tuo vantaggio. Trattandosi di personaggi politici di lungo corso, non posso che scegliere “ mi rispecchia totalmente

Qualcuno ha un’arma?

Storie e Notizie N. 2130 Accade oggi, negli USA, per legge . In particolare nello Utah, nella South Carolina, in Mississippi, Oklahoma e ora pure nell’Idaho. Lo racconto con una storia inventata, okay, caricaturale, assurda e inverosimile, ma a mio modesto parere coerente. E la follia di questa nostra epoca è tutta qui. Siamo nel giorno fatidico. Il detenuto sta per essere giustiziato e ci sono tutti. I boia rigorosamente al plurale sono pronti, perché se la cosa si fa in tanti, l’omicidio di Stato si suddivide in piccoli frammenti di coscienza che non ti lasciano troppi incubi nella testa da portare a casa dopo il lavoro. Lo sono altrettanto gli ospiti al di là del vetro, com’è d’uopo, suddivisi nei due lati del più controverso pubblico che ci sia mai stato al mondo: i parenti desiderosi di vendetta e i consanguinei del giustiziato, a breve, divisi da un invisibile confine. Si chiama occhio per occhio , ma tu leggi pure come il deterrente contro il male che funziona solo nei comizi e

Lettera dagli amici ugandesi

Storie e Notizie N. 2129 Cari amici italiani, qui è l’Uganda che vi scrive. Ovvero, quella parte della popolazione – e che guarda caso la governa - che come alcuni di voi è particolarmente affezionata alle forme primordiali dell’umana società. Prendiamo la famiglia . Cerchiamo di essere sinceri sino in fondo? Dài, su, parliamo senza ipocrisie e pudore, siamo tra noi. Voi vorreste ciò che vogliamo noi. L’uomo, il maschio , padre padrone assoluto, che lavora e porta i soldi a casa, e la donna, la femmina , nelle vesti di madre che si occupa di pulire, cucinare e allevare i figlioli. È questo il quadro, coraggio, lo sapete voi e lo sappiamo noi. Solo che noi abbiamo il coraggio e l’onestà che a voi manca. Prendete ora gli omosessuali . La volete piantare di girarci intorno? Siete al governo, ora, mica all’opposizione, esattamente come noi altri. State lì a cincischiare sui figli delle coppie gay , quando vi basterebbe andare alla radice del problema. Anzi, della malattia . E su, che la pe

20 anni dopo la rimpatriata degli assassini

Storie e Notizie N. 2128 C’erano una volta degli assassini. Sto parlando di criminali impuniti, malgrado il crimine sia talmente immenso da ridurre ogni dettaglio estraneo a qualcosa di irrilevante, a condizione che coscienza e cuore siano ancora connessi con la ragione, ovviamente. Sono trascorsi 20 anni non dal giorno dell’efferato plurimo omicidio all’ennesima potenza, ma dalla strage senza fine che non ha mai smesso di mietere vittime. E già questo dovrebbe rendere il misfatto di cui sopra non ignorabile in alcun modo, invece accade l’opposto. Per questo siamo qui a ricordarlo. Per questo dobbiamo farlo. Per questo sarei qui anch’io. E per questo ci sono ancora loro , vivi, vegeti e ben pasciuti. Immagina allora che i nostri organizzino una bella rimpatriata per rievocare i vecchi tempi. Un genocidio non si scorda mai, su, e anche se non è il primo conta poco, dài. Niente di eccezionale, roba semplice, perché è in condizioni di terrificante normalità che hanno agito allora e prospe

La coscienza a posto

Storie e Notizie N. 2127 Forse non è sempre e ovunque così, spero di no, di certo non per ciascuno di noi, soprattutto coloro da cui dipende il destino dei più. Ciò malgrado, sono convinto che il più delle volte ha ragione da vendere lo scrittore Oliver Goldsmith quando nel suo noto romanzo, Il vicario di Wakefield , afferma che la coscienza è una vigliacca, e le colpe che non ha la forza di prevenire, raramente ha abbastanza giustizia da accusare . Sto parlando, andando dritto al punto senza inutili mezzi termini, della " coscienza a posto " di Giorgia Meloni e dei suoi sodali, sostenitori o anche solo simpatizzanti, assieme a tutti coloro i quali godono di sonni relativamente tranquilli dinanzi non solo alle morti di Cutro, bensì ognuna delle singole vite scomparse lungo il viaggio dal continente manna per tutti , anche chi se ne dimentica a seconda delle opportunità, sino alle nostre coste o monitor, come va di moda oggigiorno. È al contrario, per dirla come Goldsmith, u

L’orca più sola al mondo

Storie e Notizie N. 2126 Guarda e ascolta tramite podcast su Youtybe Ascolta tramite podcast su Spotify Come sono strane le parole degli umani, dal punto di vista degli animali, quasi quanto la loro stessa vita, le assurde azioni e ossessioni. Prendete Kiska , l’ultima orca vissuta in cattività in Canada, prima di morire la scorsa settimana per un’infezione batterica a circa 47 anni. Almeno quaranta di questi ultimi, la nostra, il cui nome viene associato all’aggettivo assassina , in inglese killer whale , li ha trascorsi rinchiusa in una vasca, a far spettacolo morente, più che il contrario, per quei maledetti bipedi fissati con le prigioni, i confini, i lager e tutto ciò che può costringere la vita in una scatola, possibilmente dalle pareti trasparenti. Gli ultimi 12 è rimasta sola, dopo la morte del suo compagno, facendole guadagnare – si fa per dire – il titolo di orca più solitaria del mondo . Una solitudine resa ancor più dolorosa dal quotidiano affollarsi di sguardi curiosi e

La famiglia reale

Storie e Notizie N. 2125 Prendetelo come uno sfogo, più che la solita storia ispirata da fatti realmente accaduti. Consideratelo altresì un umile punto di vista di chi parla per esperienza, circa 30 anni sul campo, là fuori, dove c’è la vita vera, che nella maggior parte dei casi non è fatta di storie e neppure notizie, finché non diventano tali. Più che mai non ritenetelo qualcosa di assoluto e portatore di indiscusse verità che vadano bene per chiunque, perché questa e solo questa è l’origine di tutti i mali che milioni di persone ancora oggi sono costrette a patire. Sto parlando della famiglia reale , con entrambe le iniziali minuscole, dove vivono ragazze e ragazzi che affrontano ostacoli inenarrabili all’interno di quattro spessissime mura, ancor prima di imbattersi in quelli all’esterno, talvolta perfino sotto forma di decisioni prese per il loro bene. Nelle famiglie reali che ho conosciuto in tutto questo tempo a dare il mio modesto contributo, tra comunità per tossicodipendenti

Parola d’ordine Wagner

Storie e Notizie N. 2124 Mentre si diffonde in rete la video registrazione del vergognoso quanto emblematico scarico di responsabilità tra la cosiddetta guardia costiera libica e la presunta controparte nostrana - nel senso di persone con il compito di aver cura del mare e di coloro che lo navigano - in barba alla vita umana che invano implora aiuto, a causa del quale sono morte altre decine di persone innocenti, immagina di trovarti nella chat nel gruppo di governo. Immagina, ripeto, stiamo immaginando insieme, va bene? Okay, si va in scena. “Come la gestiamo stavolta? Mica possiamo fare un Consiglio dei ministri in mezzo al mare...” si sfoga Giorgia con i suoi. “E se poi domando di nuovo ai giornalisti se pensano che abbiamo qualche colpa sui decessi e mi rispondono di sì?” “ Wagner ” scrive dopo qualche istante Crosetto, ma tu leggi pure come il Ministro della Difesa del Governo Meloni , anche se va preso alla lettera, ovvero a difesa di quest’ultimo . “Non è il momento di pa

L’ultima rosa bianca

Storie e Notizie N. 2123 L’ultima componente del Movimento di resistenza al Nazismo chiamato la Rosa bianca ci ha lasciato . Il 6 marzo scorso, all’età di 103 anni, Traute Lafrenz è morta. Lascia figli e nipoti alle spalle, ma non solo. C’è Storia che vale la pena di leggere e come al solito ci sono storie su cui riflettere. Ebbero straordinario significato allora e, mi sbaglierò, ne hanno ancora infinitamente pure oggi. Perché al di là delle grandi date e i rispettivi cruciali avvenimenti del passato, il quale non passa mai sino in fondo, le pagine che possono ancora alimentare coraggio e coscienza civile sono piene di vita quotidiana, di gesti in apparenza normali, che possono fare la differenza anche oggi. Cito ed elenco a braccio, seppur basandomi sulla biografia della nostra. Un ragazza di 14 anni che non accetta che il suo governo decida in sua vece cosa deve studiare e con chi , e fa di tutto pur di colmare per altre vie i vuoti della mente e dello spirito. Nei modi e attingen

Come essere e fare opposizione

Storie e Notizie N. 2122 È un po’ che ci penso. Forse da sempre. È un’ossessione, la mia, credo, quella di cercare di far tesoro nel modo più concreto e lungimirante, efficace e partecipato possibile, dei momenti peggiori. E non mi riferisco soltanto a ciò che nel tempo mi è accaduto personalmente. È piuttosto un discorso generale. Oserei dire universale, ma pronunciando l’aggettivo dall’angolazione meno autorevole. Come dire, spalanco la finestra e provo a guadagnare la visione più ampia delle cose che i limiti del mio panorama mi impongono. Prendete la strage di Cutro. Anzi, no, consideratele tutte, non solo quelle che costringono taluni a organizzare in fretta e furia una buffonata di riunione ministeriale sul luogo del delitto, con l’incredibile sfacciataggine di non considerarsi in alcun modo parte responsabile di un crimine che va avanti dal secolo scorso e oltre. Nel momento in cui sto scrivendo la farsa governativa non è ancora andata in scena, ma ci sono già in giro le prime i

Il sogno di Kais Saied

Storie e Notizie N. 2121 C’era una volta un sogno. Che sogno non è, sai? Ma hai voglia a raccontarlo, a voce o via penna, digitale o meno. In molti continueranno a farlo e a spacciarlo come tale, anche nei luoghi più inaspettati – da ciò questa mia – perché va in scena nell’inconscio delle persone e per raggiungerlo, sfiorarlo e magari sfidarlo occorre che si faccia la strada entrambi nei rispettivi sensi. Da un lato, l’altro, occorrerebbe svegliarsi, e non è roba facile. Ma il dramma è quando a sognare è l’uomo più in alto, il quale di solito si arroga il presunto diritto di rovesciare il tutto sulle genti che da lui dipendono. Quale sogno? Ma che domande, è il più condiviso e controverso da decenni in larga parte del mondo, direi, nonostante sia comunque difficile parlarne con franchezza. Perché è come un film che vedono tutti ma nessuno desidera recensire per intero, perché altrimenti dovresti citare anche immagini come questa , e a nessuno piace l’idea di essere visto per lo schifo

La principessa e lo stupratore

Storie e Notizie N. 2120 Okay, forse su questo argomento sono di parte. Anzi, senza forse, ammetto che per ovvie ragioni la questione urta particolarmente la mia sensibilità. Si legga pure come la mia sopravvalutata carnagione. Anche se, nonostante abbia vissuto i miei primi vent’anni circa nelle vesti dell’unica persona dalla pelle più scura del solito del mio quartiere, scuola, luoghi di vacanza, ecc., in seguito mi sono sentito dire da provenienze trasversali che non sono poi così nero, dài. Come a dire, c’è di peggio . Ecco, è proprio questo il punto, ovvero l’accezione che ormai da tempo immemore diamo in questa parte del mondo a un tratto delle nostre fattezze così irrilevante. Ancora oggi. La seguente riflessione mi è stata suggerita dal modo con il quale è stata titolata sul principale quotidiano nostrano e altri la vicenda della fuga e del successivo ritrovamento di una coppia, del cui bambino non si hanno ancora notizie: Constance Marten, l’aristocratica scomparsa trovata a B