Lettera dagli amici ugandesi

Storie e Notizie N. 2129

Cari amici italiani,
qui è l’Uganda che vi scrive.
Ovvero, quella parte della popolazione – e che guarda caso la governa - che come alcuni di voi è particolarmente affezionata alle forme primordiali dell’umana società.
Prendiamo la famiglia.
Cerchiamo di essere sinceri sino in fondo? Dài, su, parliamo senza ipocrisie e pudore, siamo tra noi.
Voi vorreste ciò che vogliamo noi.
L’uomo, il maschio, padre padrone assoluto, che lavora e porta i soldi a casa, e la donna, la femmina, nelle vesti di madre che si occupa di pulire, cucinare e allevare i figlioli.
È questo il quadro, coraggio, lo sapete voi e lo sappiamo noi.
Solo che noi abbiamo il coraggio e l’onestà che a voi manca.
Prendete ora gli omosessuali.
La volete piantare di girarci intorno? Siete al governo, ora, mica all’opposizione, esattamente come noi altri.
State lì a cincischiare sui figli delle coppie gay, quando vi basterebbe andare alla radice del problema. Anzi, della malattia. E su, che la pensate come noi su questo, forza. Non lo dite ad alta voce, ma ad alcuni poi gli scappa qualcosa e poi fingete di vergognarvi.
Ma che gusto c’è a stare sempre a dividervi su questo argomento?
C’è un solo modo per essere compatti e lo sapete come noi, forse anche meglio.
Ma cappero, avete anche gli omosessuali che vanno contro se stessi…
Ripeto, perché siete fissati con la prole? Il vero bersaglio sono i genitori, mi sbaglio?
È un’ossessione questa, forse perché ne fate pochi, ho capito, ma è un falso problema per voi, su. Basta guardare le vostre famiglie, avete più divorzi che figli, e andiamo…
Così, mentre sprecate il tempo prezioso di un prefetto con una goccia nel mare, deve scendere in campo un famoso regista per spiegarvi che omosessuali si diventa, mica si nasce.
Ma non vedete che nonostante tiriate in ballo spaccio, mercificazione o compravendita di bambini, le coppie si rafforzano ancora di più? Le rivoluzioni non si sedano con le chiacchiere, ma con le leggi definitive, che non ammettano eccezioni. Senza se e senza ma, come piace tanto ai vostri oppositori.
Pena di morte per gli omosessuali, questa è la soluzione finale, pura e semplice, punto.
Un punto conclusivo, eh? E problema risolto.
Pensateci, con i migranti ha funzionato, anche se pure lì non siete stati del tutto espliciti, ma è il risultato che conta, no?
Dài, che è ciò che volete nel profondo.
Giù la maschera.
Perché sotto sotto, voi e noi siamo uguali.

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