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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Su e giù

Storie e Notizie N. 1612 Come è già stato spiegato ampiamente da molti esperti e anche dall’Onu riguardo al legame tra migrazioni e cambiamenti climatici , queste ultime sono anche tra le ragioni che hanno spinto gli agricoltori sudamericani a mettersi in marcia verso gli USA. È l’atavico conflitto tra su e giù ... C’era una volta un pianeta. Ma non la terra, così possiamo forzare i confini del possibile e del timore di sognare. Il pianeta, non la terra, era fatto di due parti. La zona di sopra e quella di sotto . Su di esse vivevano rispettivamente due uomini. Che poi, avrei potuto pure dire due donne. Sarebbe stato comunque un degno inizio di storia. Anzi, assai più meritevole di pagina e inchiostro. Tuttavia, trattasi non solo di mero racconto, ma anche problema, conflitto e ulteriori, molteplici quanto sgradevoli complicazioni. Indi per cui, parlerò degli uomini, due per la precisione. Uno viveva nel lato superiore, a nord, in alto, ed era per semplicità detto

Noi non siamo come voi

Questa non è una storia, è una notizia. Anzi, è la notizia . Ieri, sabato 27 ottobre, un uomo di 46 anni, Robert D. Bowers , è entrato in una sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, dove si stavano tenendo le funzioni religiose, per poi uccidere undici persone e ferirne sei, delle quali due sono ancora in gravi condizioni. L’assassino è un militante di destra , dichiaratamente antisemita e ostile verso l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo. Eppure, lo dico a chiare lettere, affinché orecchio intenda una volta per tutte. Noi non siamo come voi . Parlo di Salvini e delle coalizioni complici, de Il giornale , di Libero , e di tutte le pubblicazioni cartacee e online di destra più o meno estrema, della stampa che si nutre dello sterco condiviso per un clic di pubblicità, dei profili e delle pagine social anti migranti a orologeria, in vista di elezioni, ovvero non appena il crimine di turno venga compiuto dal nemico fabbricato a tavolino. Noi altri, non appena letto della

La Nazione è in pericolo

Storie e Notizie N. 1611 La Nazione è in pericolo , urla il comandante in capo. E quando la Nazione è in pericolo , essa va difesa a costo della morte. Del nemico stesso. Ancor prima che diventi tale. Ancora prima che si dimostri, tale. La Nazione è in pericolo , avverte il dittatore democratico. Messaggio ricevuto , risponde il responsabile della sicurezza interna, la quale va garantita a ogni prezzo, perfino qualora si tratti della vita del nemico . Malgrado non sia ancora tale. Malgrado non abbia ancora dimostrato di esserlo, un nemico . Che siano mandati immediatamente al confine ottocento uomini . Ottocento valorosi servitori della Nazione. Otto volte cento ragazzini travestiti da guerrieri, che non sia mai si intraveda l’innocenza sotto l’armatura. Perché il nemico ascolta, quindi, taci. Altrimenti, potrebbe approfittarne e scoprire che ci son creature obbligate ad avanzare verso il confine anche dall’altro lato di quest’ultimo. Nondimeno, la Nazione è in per

Il ministro contro i neri

Storie e Notizie N. 1610     Il ministro è contro i neri . Per questo è divenuto tale. Ministro , ovvero nemico giurato di costoro. Gli illegali e immorali usurpatori del patrio suolo. Potremmo dire che è proprio grazie ai neri e alle loro nefandezze, più o meno presunte, che il nostro oggi gode di flash servili e immediate condivisioni virali di discorsi coerenti, quanto di sconclusionati deliri. Il ministro è pronto, lo è sempre. Ancora prima di diventarlo, ministro. È lì, come un falco, anzi, alla stregua di un particolare tipo di avvoltoio, dotato di perspicace e, soprattutto, selettivo olfatto, micidiale nell’intercettare l’obiettivo. In una parola, i neri . Che siano benedetti, questi ultimi, confessa a cuor sereno e al riparo dai cronisti al finir della giornata. Perché danno vigore alla lotta e più che mai carburante per la macchina che lo affianca, lo sostiene e da lui stesso trae profitto di rimando. Il rito, anche stavolta, si celebra identico, stantio, come l’

Perché lo vuole la gente

Storie e Notizie N. 1609 Ovunque, nel mondo, ci sono oggi paesi che si ritrovano a convivere con le conseguenze dell’aver mandato al governo coalizioni populiste, tra gli strascichi della Brexit in Inghilterra, le continue divisioni interne negli USA dovute alla presidenza Trump e la pericolosa strada anti europeista presa dall’amministrazione italiana. Tutto in nome di ciò che vuole la gente... C’era una volta la gente . Di norma, il popolo . Per esteso, gli abitanti . Sulla carta, i cittadini . Nella realtà dei fatti, noi , qualora voi non concordiate. Voi , in caso il vento cambi, e allora, noi chi? C’era una volta, altresì, la gente dalla parte della gente . Di norma, pochi . Per esteso, i leader del popolo . Sulla carta, gli eletti . Nella realtà dei fatti, loro , allorché mantengano la parola data. Quelli , nell’eventualità che tutto cambi, e quindi, loro chi? C’era una volta, infine, ciò che vuole la gente . Di norma, le domande del popolo . Per est

Il treno dei folli

Storie e Notizie N. 1608 Pare che Jair Bolsonaro , il candidato di estrema destra alle attuali elezioni aspramente contestate in Brasile, sia stato accusato di beneficiare della fabbricazione a livello industriale e criminale di fake news . Storia già vista ovunque, in questi ultimi anni, con il nostro mondo lanciato a velocità inusitata su binari privi di senso... C’è un treno. Non c’ era . Il tempo è ora. E non una volta. Tante, troppe, ovunque, anche adesso. Accanto a te. Sul treno, c'è gente. O, forse, dovrei dire popolo . Che piace, la parola è gradita, non la specie, leggi pure distrattamente come umana , poiché comporta roba a cui e, soprattutto, di cui dover rispondere. Tra la gente, ovvero il popolo, ci sono due. Seduti vicini, fermi, ignari, persi dentro se stessi. In altre parole, il senso dell’uno tra i molti in viaggio. Su questo sciagurato treno. “Scusi”, fa uno dei nostri. “Ma lei non è...” “Chi?” replica l’altro, come se non fosse uso a siffat

Mamma

La badante era angosciata e perplessa. Vi era un che di errato, in tutto quello, questo le mormorava la sua voce più lucida. Tuttavia, è risaputo. Per tanti, troppi, su questa terra, la ragione è una valigia troppo scomoda da portarsi dietro. Il bambino continuava a mostrarle l’ampio sorriso, mentre gattonava nella cameretta, sebbene il termine non le paresse adatto, come molti della lingua che era stata costretta a far propria per sopravvivere al passato quanto al presente. Paolo, il bimbo di circa dieci mesi, insieme al quale condivideva quasi tutte le ore del giorno, non le sembrava proprio un gatto, mentre ispezionava a suo modo la stanza. Le sue movenze non possedevano la grazia e l’agilità dei felini. Non le riteneva neppure altezzose e diffidenti, tratto tipico dell'animale in questione. Il bambino che le garantiva il quotidiano pasto, in una completa e reciproca donazione, era piacevolmente disarmonico nei movimenti, ma perché spinto da un quanto mai vitale interesse

Immondizia del mondo

Storie e Notizie N. 1607 C’erano una volta un italiano e un francese . Trattasi di una storia , quindi. Ma potremmo anche dire ci sono un italiano, un francese , ecc. Come una barzelletta , perciò. Forse parliamo di entrambe, anche se non ce ne rendiamo conto. L’italiano e il francese abitavano in due case confinanti. Già, esattamente come le rispettive nazioni. Vicine, ma talvolta divise dall’astio. Simili, per certi versi, malgrado sovente in disaccordo. Analogamente viscerali, a tratti, sebbene spesso in conflitto a causa di una congenita rivalità. Nondimeno, come afferma Lancillotto nel suo celebre saggio “Scusami Artù”, di chiari intenti riparatori , è ciò per cui si contende che misura il reale valore dei duellanti . Vedi Ginevra, in breve. I nostri, esemplari rappresentanti dei suddetti Stati d’appartenenza, si ritrovarono in un pernicioso scontro. Si da il caso che il francese, in una notte buia e senza stelle – propizia per le azioni indecorose – scavalcò il

Scusa Stefano Cucchi

Storie e Notizie N. 1606 Scusa, Stefano. Scusaci. Scusa me, sicché la cosa che più mi riguardava da vicino – ovvero che frequentasti le comunità del CEIS quando ancora ci lavoravo – l’ho scoperta solo dopo la tua morte. Scusa altresì il sottoscritto, e ogni abitante di questo frammentato paese, se non abbiamo ancora compreso che ciò che della tua vita riguardava noi tutti era tutto. Tutto quel che osserviamo, di vite come la tua, ma dimentichiamo con estrema facilità, e quel che non vediamo perché scegliamo di guardare il lato gradevole del monitor. Scusa, davvero, per coloro che ancora non ti hanno domandato scusa. E scusa anche per quelli che insistono a usare la droga come il peccato che spesso assolve tutti, perfino i veri colpevoli.Per questa ragione, tu e tutti gli altri, anime fraintese, scusateci, per aver scambiato la vostra fragilità per una maledetta siringa o un pugno di polvere miracolosa. Al punto che gli incurabili dipendenti dalla roba proibita sono coloro

L’uomo che creò Internet senza saperlo

Quante verità della Storia con la esse nobile conserviamo. E di quante menzogne dovremmo privarci. Nel medesimo tempo, quanti minuscoli, improbabili, ma reali racconti ignoriamo. Così come i volti di tutti coloro che, inconsciamente, intuirono qualcosa di straordinario. Nel tempo e nel posto sbagliato. Come l’uomo che creò Internet non sapendo di averlo fatto. C’era una volta, perciò, tanto tempo addietro, un’isola lontana nell’oceano pacifico. Nell’isola lontana abitava una comunità di esseri umani . Non entriamo nello specifico, così tutti verranno accolti e nessuno verrà rispedito al di là del confine. La comunità di esseri umani dell’isola lontana amava chiamarsi tribù. Io avrei desiderato dichiararlo fin dall’inizio, ma avevo paura di invocare i soliti denigranti luoghi comuni, ovvero i selvaggi seminudi con le capanne tutte attorno al fuoco che scoppietta. A dirla tutta, le cose stavano esattamente così, ma non nella nota svalutante accezione… Leggi il resto

Ci siamo estinti

Storie e Notizie N. 1605 Questo è il tempo . Ora. Il tempo in cui Yann Aguila, presidente della commissione ambientale del Club des Juristes , Antonio Herman Benjamin, magistrato presso l'Alta corte nazionale del Brasile, il presidente della commissione mondiale IUCN sulla legge ambientale Laurent Fabius, nonché Ex presidente della COP 21 e 128 altri chiedono l'adozione di un terzo patto che sancisca una nuova generazione di impegni fondamentali: i diritti e i doveri degli Stati, degli enti pubblici e privati e delle persone che si occupano di protezione ambientale . Ciò nonostante, questo è il momento , adesso. Il momento in cui il presidente del paese più potente e tra i più inquinanti al mondo, che in passato aveva definito il cambiamento climatico una "bufala", ha dichiarato che al recente quanto allarmante rapporto delle Nazioni Unite darà solo un’occhiata. Questo è altresì l’istante in cui gli abitanti della Florida si preparano ad affrontare un

Nobel mancati

Storie e Notizie N. 1604 Il premio Nobel per la pace è stato assegnato quest’anno a Denis Mukwege , un medico e attivista congolese considerato il massimo esperto mondiale nella cura di danni fisici interni causati da stupro, e Nadia Murad , un’attivista per i diritti umani irachena. Nell'agosto del 2014, allora giovane studentessa, Nadia fu fatta prigioniera dall'Isis, in seguito a un attacco ai danni del villaggio di Kocho. Almeno 600 persone della comunità yazida furono assassinate, tra loro 6 suoi fratelli. In seguito, con oltre più di 6700 donne, Nadia fu resa schiava, subendo percosse, bruciature di sigarette e abusi di ogni tipo. Tre mesi dopo è riuscita a sfuggire ai suoi carcerieri e a raggiungere Stoccarda, in Germania, divenendo di fatto un’immigrata, una clandestina, una rifugiata e, quattro anni più tardi, un premio Nobel… C’era una volta, quindi il primo mostro che ha violato la tenerezza del futuro nobile . L’aguzzino che ha dato il via agli altri.

Se la vita fosse un gioco

Nel futuro... “Accidenti”, esclama il ragazzo aprendo completamente gli occhi, “credo di avercela fatta...” “A far cosa?” Il nostro sussulta, poiché non si era accorto del tipo sulla soglia della bizzarra camera. “E lei chi sarebbe?” “Piacere, sono il suo amministratore”, afferma l’altro, con indosso pantaloni scuri e cravatta della stessa tonalità su una camicia addirittura più candida e ordinata delle pareti. “Cos’è che è riuscito a fare?” “A far funzionare la macchina del tempo… perché siamo nel futuro, vero?” “Tutto dipende da come lei consideri il passato, signore.” “In che senso?” “Nulla, lasciamo perdere, preoccupiamoci del gioco, invece.” “Di quale gioco parla?” “Semplice, signore, mi riferisco al gioco della vita ...” Leggi il resto