Se la vita fosse un gioco

Nel futuro...

“Accidenti”, esclama il ragazzo aprendo completamente gli occhi, “credo di avercela fatta...”
“A far cosa?”
Il nostro sussulta, poiché non si era accorto del tipo sulla soglia della bizzarra camera.
“E lei chi sarebbe?”
“Piacere, sono il suo amministratore”, afferma l’altro, con indosso pantaloni scuri e cravatta della stessa tonalità su una camicia addirittura più candida e ordinata delle pareti.
“Cos’è che è riuscito a fare?”
“A far funzionare la macchina del tempo… perché siamo nel futuro, vero?”
“Tutto dipende da come lei consideri il passato, signore.”
“In che senso?”
“Nulla, lasciamo perdere, preoccupiamoci del gioco, invece.”
“Di quale gioco parla?”
“Semplice, signore, mi riferisco al gioco della vita...”

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