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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Perché ho chiuso con i social network

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E perché dovreste farlo anche voi... È un tantino lungo, lo so, ma credo sia doveroso dirla tutta. A ogni modo, alla fine l’ho fatto. Ci è voluto un po’ e ammetto che non sia stato facile. È stato un processo di ritrovata o rinnovata consapevolezza non immediato e ha avuto bisogno di tappe intermedie. Di sicuro video come questo o il mio penultimo romanzo , in qualche modo, mi suggerivano a loro volta ciò che stava accadendo dentro di me, ma devo ammettere che di sicuro il confronto con studi e contributi altrui, ben più autorevoli sul tema o – come dire – più avanti nel percorso hanno dato la giusta e definitiva spinta. Indi per cui, dopo un post d’addio preventivo di un paio di mesi addietro, ieri ho disattivato i miei profili e relative pagine sui vari social media a cui sono stato iscritto per anni, tra cui Facebook , Twitter e Instagram . Ho conservato solo il canale Youtube poiché non l'ho mai considerato un social network come i suddetti e per vari motivi, uno tra

Il signor Tan

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Storie da pazzi di storie consiste in una carrellata di racconti incredibili di gravi patologie e straordinari tentativi di curarle, attraversati dall’insopprimibile speranza di guarire e far guarire. È altresì un salto nel mondo davvero reale e in quello solo in apparenza fittizio, tra pazzia e narrativa, tra meravigliose creature effettivamente vissute o soltanto immaginate, con in comune un’incontenibile eccentricità nel vivere. È anche una appassionata messa a nudo di attori e narratori, i quali spesso non sono altro che anime altrettanto instabili, ma finalmente capaci, grazie all’attenzione del pubblico, di sentirsi meno sole e meno folli. Perché il delirio è talvolta il disperato tentativo di rimediare al proprio disagio, come allo stesso modo lo sono molte storie. Il video seguente è tratto dallo spettacolo del 13 aprile scorso e si intitola " Il signor Tan ": Iscriviti per ricevere la Newsletter per Email

Il mio social network

Un racconto del futuro, ma anche del presente. Dipende da quale dei due si scelga come luogo in cui far correre la propria fantasia… Che tranquillità, quanta pace. Il merito è tutto del mondo moderno in cui sono venuto alla luce. A essere onesti, è di coloro che l’hanno ideato, informatizzato e diffuso. Ho raggiunto la vera pace, ora. Più che mai stasera, al termine di un normale sabato di primavera, protetto dal mio amato appartamento, dalle incredibilmente spesse mura, dall’invulnerabile portone blindato e dai preziosi doppi vetri delle finestre. Che Sua Operatività, il sacro sistema, il quale su tutti noi vigila a banda larga, gli doni la sua benedizione. Finalmente mi sento tranquillo, poiché Lisa, la mia fidata assistente vocale, mi ha appena informato che ho terminato le mie opzioni. Si da il caso che abbia raggiunto il massimo livello di stabilità concesso dal social . Io l’ho sempre definito il mio social network, sebbene oramai sia come una gigantesca ragnatela vas

Chi è l’altro

Storie e Notizie N. 1646 Mentre tra gli articoli dei giornali e i deliri sociali travestiti da blog e pagine informative scorro le frasi che tentano di vendere l’ennesima farsa della “gente del quartiere che è stanca e arrabbiata”, che “ha ragione a essere razzista” e che “va ascoltata e capita”, messa su a Torre Maura come in passato a Tor Sapienza dagli attori e dalle comparse della compagnia teatrale abusiva CasaPound per guadagnare voti e dare giù al sindaco di turno (oggi la Raggi, ieri Marino ), mi ritrovo a provare la medesima sensazione che di questi tempi mi attraversa spesso e non è un bel sentire, ecco. Limitandomi alla narrazione popolare e di maggior diffusione, ho come l’impressione di vedere e rivedere, leggere e rileggere, cose già viste e lette, ma che si ripetono ciclicamente ogni volta in una versione più grottesca e patetica. Sorprendendomi solo in questo. Come se un intero paese fosse intrappolato in una specie di loop che lo riporta sempre al punto di p