Storie e Notizie N. 822 Le storie, già, le storie… non c’è nulla di meglio di una storia per rammentare quella con la S maiuscola. Perché ricordare è importante, anzi, è fondamentale, altrimenti qualsiasi azione, anche la più meritoria, può divenire fallace. Figuriamoci quelle deprecabili… Era il 4 maggio del 1949 e il Torino era la squadra di Torino per eccellenza, in tutti i sensi. L’era della Juve, quella degli innumerabili scudetti, avrebbe avuto il suo tempo più avanti. D’altronde, è risaputo che per quanto concerne i successi, come per le sconfitte, è sempre una questione di lancette che girano o granelli di sabbia che crollano. Prima o poi la ruota gira, è banale. Il problema è che non tutti riescono a rammentarsi della precaria natura di un primato. Chi ci riesce, quello sì che viene ricordato ad libitum quale campione. E in quel caso non si tratta di talento, bensì di eleganza e nobiltà. Quelle che avevano di sicuro gli uomini che tornavano in aereo da Lisbona, quel