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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Chi sono i razzisti?

Storie e Notizie N. 1678 Siamo nella cucina di un normale appartamento, al riparo di una comune porta, magari accanto alla vostra. All’interno ci sono un padre e un figlio come molti. O forse, alla stregua di taluni ben precisi, tutto a causa di un sopravvalutato incrocio di luci e radiazioni elettromagnetiche chiamato colore della pelle . I due sono a cena. Mamma è ancora al lavoro, ma tornerà presto e tutto sarà di nuovo al suo posto. Nel frattempo, l’uomo fa quel che può. “Papà?” fa il bambino, dieci anni di curiosità e desiderio di andare oltre il non detto. “Sì, Efrem.” “Chi sono i razzisti ?” “Ne abbiamo già discusso, mi sembra.” A onor del vero, il genitore ha ragione, poiché l’ineludibile argomento era già stato affrontato tempo addietro. Beata quella famiglia che gode del lusso di posticipare o addirittura evitare le conversazioni più scomode. “No, papà, non mi riferisco al significato del razzismo, l’altra volta ne hai parlato per un’ora...” “Scusa, ma è una cosa

Non facciamoci troppo male

Storie e Notizie N. 1677 Sarà perché in testa ho più capelli bianchi che semplicemente grigi, ormai. Sarà forse perché prediligo la sorpresa, la reale novità, al già letto e già visto. Sarà perché, più passa il tempo, e maggiormente divengo incline a concentrare la mia attenzione sul bicchiere stesso, invece che oscillare tra la parte piena e quella vuota. O magari, ho solo una gran voglia di andare oltre la notizia del momento e osservare il racconto comune a campo lungo, approfittando della visione del passato nel prezioso specchietto retrovisore chiamato memoria, prima che anche nel mio caso cominci a vacillare. A mero titolo di esempio, prendete Salvini . Ora, nel vivo della diretta, per molti tutto sembra normale . Un uomo che al riparo di una carica istituzionale così importante come quella di ministro si arroga il diritto di ordinare il sequestro per ben tre giorni di 116 esseri umani , stremati quanto disperati, innocenti fino a prova contraria. Un uomo che la prima

Il mondo attraverso il mondo

Storie e Notizie N. 1676 C’era una volta il mondo. Il mondo come ce l’avevano descritto da piccoli, quando tutto ciò che vedevamo con i nostri minuscoli occhi era già infinito di suo, figuriamoci quel che ancora ignoravamo e su cui fantasticavamo. Poi le cose sono mutate. Dicono sia l’età che ci cambi. Io credo siano gli altri, più che il tempo. Giammai il meccanico giro delle lancette incide sulla nostra storia. Sono le vite che ci scorrono accanto in modo inaspettato, a tratti illogico e spesso violento, ma alcune volte capaci di incalcolabile tenerezza, a influenzare il futuro che ci attende, secondo dopo secondo. Uno degli aspetti più determinanti riguardo alle scelte e i pensieri, i sentimenti sui quali puntare il cuore, laddove si faccia ardito, e quali emozioni tenere alla larga dall’intelletto, qualora quest’ultimo si dimostri pavido, è lo schermo attraverso cui osserviamo il mondo. Non è sempre lo stesso e probabilmente è giusto così. Ogni sguardo, in ciascun capitolo

Il peso dei piccoli numeri

Storie e Notizie N. 1675 Una volta si chiamava legge dei grandi numeri . Oggi, si chiama schiavitù delle esagerazioni . È una conseguenza, in fondo. Una delle più scomode controindicazioni della sfrenata corsa all'approssimazione per eccesso delle nostre menzogne. Perché in molti viviamo di bugie, oggigiorno. Spesso veniali, talvolta più gravi, ma tanto è il web, sono solo social, poi cancello, giusto? Anzi, meglio, ne scrivo un’altra! E via così. Con l’illusione di stare davvero andando via . Eppure, all’alba del nuovo anno mi piace ancora vederla come una storia. La favola dei numeri piccoli , ovviamente. Che difficilmente fanno notizia ed è comprensibile. Gli esempi sono molteplici: per far rumore bisogna essere in tanti, per essere davvero vincenti non basta un premio, ma molti, e per attrarre lo sguardo del lettore medio occorrono come minimo migliaia di pixel, altrimenti non crede neppure alla verità, è oramai acclarato. Dammi la cifra più grande che puoi, è la doma