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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

Dimmi ciò che voglio sentire

Storie e Notizie N. 2119 C’erano una volta il cervello, ovvero la coscienza, magari il cuore e per chi ci crede l’anima del cittadino medio occidentale , il quale forse in queste ore esclama – o ripete a se stesso - con ostinato vigore... Dimmi ciò che voglio sentire . Dammi quel che riesco a capire . Accettare e sopportare . Dimmi che la colpa di quelle morti è dei greci, o degli stessi turchi che accusano questi ultimi. Dimmi che è degli scafisti . Dammi dei cattivi che possa accusare e tenere lontani il più possibile da me. Per favore, dimmi anche che la colpa è del mare , che può essere terribile, lo sanno tutti, no? No...? Dimmi perfino che i responsabili sono gli stessi migranti deceduti . E, come da tempo mi hai raccontato, ripetimi ancora che la colpa è del buonismo della sinistra , anche quando al governo c’è la destra. Dimmi che è delle ONG e le loro navi , pure se stanno facendo di tutto per di toglierle di mezzo. Se non basta, esagera pure. Dimmi che la colpa è del destino

Apologia dell’antifascismo è reato

Storie e Notizie N. 2118 Vorrei anticipare cosa ci aspetta tra un paio di mesi, tra il 25 aprile , il primo maggio e il 2 giugno . Qui da noi è soprattutto nel momento delle celebrazioni che ci ricordiamo di cosa ci unisce o dovrebbe farlo, mentre il più delle volte ci divide. È roba preziosa quanto sottovalutata, bistrattata e manipolata sino a capovolgerla. Alcuni la chiamano memoria , altri Storia , anche se raccontata sovente con la esse iniziale vittoriosa , più che autorevole, ma in esse vi sono pagine di volumi che dovrebbero essere sempre aperti, consultabili ovunque da tutti. Uno a caso, anzi no, è la nostra Costituzione , probabilmente il testo che in Italia più di tutti è stato messo in pratica all’inverso. Potrei approfittare di nuovo del c’era una volta , ma immaginate se un numero significativo di persone passasse col rosso, andando senza problemi contro mano, parcheggiando sul marciapiede, ecc., insomma applicando all’opposto ogni norma del traffico. Voi mi direte: ma a

Il discorso del cattivo

Storie e Notizie N. 2117 Avete presente come funzionano molte storie di successo, soprattutto quelle di un tempo, dove il confine tra buoni e cattivi era ben marcato, e alla fine il bene prevaleva, a meno della necessità di un sequel? Di solito verso la fine, non si poteva fare a meno di ascoltare il discorso del cattivo , il monologo con cui spiegava all’eroe di turno le sue eventuali ragioni, prima del conclusivo colpo di scena con il quale il buono – magari approfittando proprio dell’autocompiacimento dell’avversario – riusciva ad avere la meglio. Tale auspicato trionfo, ovvero lieto fine , non era giustificato soltanto da quest’ultima opportunità, ma anche e soprattutto perché le motivazioni del protagonista godevano di una giustezza morale e umana nell’accezione migliore, ancor più che logica, che quelle del malvagio antagonista non avevano. Questa sorta di regola narrativa veniva rispettata sia nei romanzi che a teatro e al cinema , oltre che nei fumetti . In seguito le più a

E la pace?

Storie e Notizie N. 2116 In una casa, all’interno – ovvero al riparo – di una famiglia come tante, marito e moglie sono a tavola assieme al figlio, come al solito con la tv accesa. L’uomo delle notizie parla ancora della guerra , pensa il figlio dei due, sei anni portati particolarmente bene, che non si dice mai dei bambini, ma solo degli adulti, e invece è d’uopo farlo di tanto in tanto. Poiché nel loro caso vuol dire dimostrarli teneramente tutti dal primo all’ultimo. “Hai sentito che ha detto Putin?” fa il padre sconcertato allontanando il piatto con gli spaghetti sopravvissuti ancora caldi. Non si fa papà , pensa il ragazzino fissando il gesto più che le parole. Lo ripeti sempre che il cibo non si respinge , è maleducazione , aggiunge tra sé rammentando il preciso verbale del regolamento mangereccio. Tuttavia, qualora i grandi parlano tra loro, preferisce ascoltare e sforzarsi di capire, impresa sempre più ardua con il passare delle generazioni. “Ti riferisci alle armi nucleari

Amore per la Patria...

Storie e Notizie N. 2115 Non credevo che dopo tanti anni dal periodo in cui, essendo obbligato a donare dodici mesi al mio paese – intenzionato a far sì che risultasse davvero di concreta utilità al prossimo – mi dichiarai obiettore di coscienza , mi sarei ritrovato a sentire di nuovo parlare di leva obbligatoria in Europa e anche in Italia, in questo caso per bocca di La Russa e Salvini , senza sorpresa. Dal canto mio, agli inizi degli anni Novanta ho passato un anno in una comunità di recupero per ex tossicodipendenti. I primi 4 mesi li ho trascorsi a pulire pavimenti, oltre che ad apparecchiare e sparecchiare l’enorme sala per il pranzo e la cena, per poi iniziare a fare le notti e a lavorare alla stregua degli altri operatori, i quali per una paga modesta si facevano carico ogni giorno della vita, delle sofferenze e dei disagi di ben 80 persone adulte, la cui metà erano detenuti, i quali, a causa della dipendenza dalle droghe, scontavano parte delle rispettive condanne in comun

Notizie a cui ci siamo abituati

Storie e Notizie N. 2114 Ho la netta impressione, la quale diventa sempre più evidente con gli anni, che ci siano notizie dinanzi alle quali prima o poi finiamo per restare indifferenti e non credo sia un buon segno. Non so se sia solo nostra la responsabilità, ovvero del modo con il quale accogliamo e assorbiamo ogni informazione, del ritmo, o meglio la frenesia, con cui viaggiamo dal risveglio sino a fine giornata, o anche di una miriade di altri fattori legati ai più svariati contesti sociali nei quali trascorriamo la maggior parte del tempo. Forse dipende anche da come le vicende che raggiungono le prime pagine vengono comunicate, raccontate e approfondite. Nondimeno, mi basta sfogliare le principali notizie di questi giorni per convincermi ancora una volta che la maggior parte di esse negli occhi dei più è come se non facessero più notizia, perdonate il gioco di parole. Ci siamo abituati , tutto qui. Malgrado quella del terremoto in Turchia – e sottolineo anche in Siria - sia

Aiutiamola a casa loro

Storie e Notizie N. 2113 C’era una volta una donna, okay? Una signora anziana, ovvero una persona come tante, banalmente definibile un essere umano. Anzi no, altrimenti qui ci si guadagna di nuovo l’etichetta buonista, e d’altra parte la legge è legge, cribbio, che poi qualcun altro allude pure alla carta del razzismo e stavolta non è il caso, dico sul serio. Diciamo una straniera in terra straniera , va bene? Così restiamo sul generico e nessuno si sente toccato sul nervo nascosto, più che scoperto. La nostra ha 74 anni ed è anche in gravi condizioni di salute. Alzheimer, dicono, il che aggrava ogni cosa, dalla storia alla protagonista di quest’ultima. Per colpa della malattia, o forse della follia del mondo in cui tutti viviamo, non è stata in grado di completare in tempo i documenti per restare nel Paese che la ospita. Così, dopo 18 anni vissuti in una nazione che è ormai diventata la sua, secondo le norme vigenti dovrà tornare nella terra d’origine. “Sono distrutto e arrabbiato”, h

Chi ha paura del dolore?

Storie e Notizie N. 2112 Di norma evito di parlare di questa parte della mia vita di cui sono sempre stato un po’ geloso, che considero non solo lavorativa, ma anche ideale, sociale, personale e potrei andare avanti per ore elencando aggettivi che dimostrino quanto sia rilevante per me. Di recente l’ho fatto in video in occasione di uno spettacolo, che forse non la dice tutta, ma dopo quasi trent’anni era giunta l’ora e magari rende un po’ l’idea. A ogni modo, mi ritrovo quest’oggi a scrivere in un momento insolito per il sottoscritto, ma ho detto a qualcuno di importante che l’avrei fatto e una promessa è una promessa, soprattutto qualora si tratti di adolescenti. A tal proposito, quel qualcuno corrisponde ad alcune ragazze che partecipano ai miei laboratori, diciamo, con aspirazioni terapeutiche, o perlomeno sdrammatizzanti, il risultato minimo a cui ambisco ogni qual volta entro in quella stanza del centro diurno. Nel dettaglio, nell’ultimo incontro ho ricevuto dalle giovani in ogg

Prima che la terra tremi

Storie e Notizie N. 2111 Un segno di Dio . È solo un nome, niente di sacro o religioso oltre la vita stessa, anche se quest’ultima giustificherebbe ogni preghiera. È soltanto il suo significato in arabo. Aya è viva e questo è ciò che conta, che dovrebbe valere per tutti gli esseri simili almeno sulla carta anche domani e ogni giorno che verrà. Tuttavia, ai margini di una tragedia immane, le cui proporzioni crescono tristemente di ora in ora, cerco di apprezzare l'istante in cui è più facile per i molti commuoversi e provare compassione dinanzi al racconto. Un bambina appena nata che viene tratta in salvo con il cordone ancora caldo tra lei e la mamma, dopo che quest’ultima e i quattro figli non ce l’hanno fatta. Sotto le macerie, la donna ha compiuto l’ultimo sforzo, mentre per la piccola è stato il primo di molti, ed è nel prosieguo del suo viaggio che ci sarà bisogno del medesimo aiuto della famiglia chiamata umanità. Ora ha il volto coraggioso dei salvatori di professione, o an

Il Paese del politicamente corretto

Storie e Notizie N. 2110 Guarda e ascolta tramite podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify Nel caso vi siate convinti che sia tutto vero, fate attenzione, per favore. Ci metterò solo un minuto o poco più. Da qualche anno a questa parte taluni ci stanno raccontando a piè sospinto che oggigiorno non si può dire più nulla in Italia. Che su alcune cose non si deve scherzare e di altre neppure parlare . La più gettonata, è che viviamo ormai sotto la dittatura della cultura della cancellazione e, soprattutto, del politicamente corretto . Ovvero, che ne siamo il Paese per antonomasia per colpa dei nemici di sempre: i buonisti radical chic . I quali, tengo a sottolinearlo nel modo meno politicamente corretto possibile, sono evocati da una stronzata di espressione che non vuol dire un cazzo. Scusate il francesismo, ma è da un po’ che volevo scriverlo, se non esclamarlo a voce alta. Primo, perché se uno è un radicale , ovvero una persona drastica ed estremista in ideali e comportame

Guerra e terremoto questione di punti di vista

Storie e Notizie N. 2109 Spesso e volentieri, io per primo, ci si azzuffa a causa delle diverse angolazioni da cui osserviamo le più varie questioni, sia quelle che ci toccano da vicino che le altre, che a loro volta riguardano direttamente persone le cui tragedie non riusciamo o addirittura possiamo immaginare. Per esempio, guerra o pace, unirsi alla pugna o restare a guardare, inviare le armi o solo i medicinali, oppure neanche questi ultimi. Al contempo, resto convinto che allorché proviamo a far nostri i punti di vista di coloro che pagano il prezzo più alto, ma sul serio, fino in fondo, dividerci o perfino scontrarci può risultare assai più difficile. A tal proposito, non posso fare a meno di allargare lo sguardo sugli abitanti di una porzione del mappamondo in questo momento particolarmente funestata da eventi differenti ma quasi ugualmente tragici. Di mezzo, a separare destini di questi tempi passati alla cronaca più che per disgrazie che buona sorte, vi è ancora una volta l’ac

Ricorda questo momento

Storie e Notizie N. 2108 Mi fermo. Ci provo, vorrei farlo ogni volta, ma non sempre è facile. Il tempo vola, si dice, corriamo perché dobbiamo. Dobbiamo, ma spesso non ricordiamo perché. Siamo fatti così, perché viviamo così, perché ci hanno messo al mondo, così, e perché ci hanno educato in questo modo. Al contempo, ci sono persone là fuori, al di là dei binari sui quali il treno della nostra controversa esistenza viaggia sempre più senza soste, le quali sanno perfettamente dove stanno andando, anche se non sembra. Costoro vorrebbero fermarsi una volta per tutte, sarebbe un sogno trovare casa e lì restarvi per poter sul serio considerarla tale. Non serve avvicinarsi al finestrino dei nostri affollati e caotici scompartimenti per osservarle e carpire il sottotesto del vivere diverso. Dell’esistere come obiettivo, giammai come dettaglio secondario. Apri un giornale ed è tutto lì: barcone di migranti soccorso in mare dalla Guardia costiera . Aspetta, ti prego. Non voltare pagina, non vo

13562

Storie e Notizie N. 2107 Un immaginario, per quanto verosimile, stralcio dell’auspicabile processo contro la multinazionale del petrolio Shell presso l’ Alta corte di Londra : Sì, signor Giudice, veniamo dalla Nigeria . Tutti, esatto. Quanti siamo? A occhio e croce circa 14.000. Di preciso? Guardi, a oggi siamo esattamente 13562 . Sì, lo so, siamo tanti, è vero, ma avremmo potuto essere molti di più, a dirla tutta e questa è una parte essenziale del problema. Ovvero, del crimine. In che senso? Ci arrivo, signor Giudice, mi dia un attimo, non le ruberò troppo tempo. A esser sincero, non le ruberò nulla, non siamo mica noi i delinquenti e, in questa diatriba, posso parlare a nome di tutti gli altri, presenti o meno. Quale crimine, signor Giudice? Ecco, questo è un aspetto complesso, perché potremmo dedicargli ben più che un singolo processo, ma cercherò di semplificare, poiché è già un inaspettato successo essere arrivati sin qui. La legge è uguale per tutti, dice? Se lo fosse, caro s