Prima che la terra tremi

Storie e Notizie N. 2111

Un segno di Dio.
È solo un nome, niente di sacro o religioso oltre la vita stessa, anche se quest’ultima giustificherebbe ogni preghiera.
È soltanto il suo significato in arabo.
Aya è viva e questo è ciò che conta, che dovrebbe valere per tutti gli esseri simili almeno sulla carta anche domani e ogni giorno che verrà.
Tuttavia, ai margini di una tragedia immane, le cui proporzioni crescono tristemente di ora in ora, cerco di apprezzare l'istante in cui è più facile per i molti commuoversi e provare compassione dinanzi al racconto.
Un bambina appena nata che viene tratta in salvo con il cordone ancora caldo tra lei e la mamma, dopo che quest’ultima e i quattro figli non ce l’hanno fatta.
Sotto le macerie, la donna ha compiuto l’ultimo sforzo, mentre per la piccola è stato il primo di molti, ed è nel prosieguo del suo viaggio che ci sarà bisogno del medesimo aiuto della famiglia chiamata umanità.
Ora ha il volto coraggioso dei salvatori di professione, o anche solo per vocazione, insieme all’espressione commossa e affettuosa di coloro che la osservano da vicino dal vetro dell’incubatrice o da lontano attraverso un monitor che funziona come uno specchio o una finestra, a seconda da quanto siamo più o meno capaci di mettere da parte noi stessi.
Talvolta, sarebbe utile far entrare in gioco un pizzico di immaginazione. O anche solo un accenno di affezione per il futuro per scorgere la vita oltre i confini di un orizzonte dai contorni resi teneri dallo strazio e rimirare il cammino segnato dall’uomo, a differenza del nome della protagonista.
Mi riferisco ad Aya adolescente, venuta al mondo tra le macerie della Siria e magari vissuta tra esse come molte prima di lei.
Aya ragazza che aspira a ciò che tutte le coetanee del mondo sognano e talvolta ottengono, soprattutto se non si tratta di qualcosa di straordinario, bensì di normale e quindi scontato.
Aya che decide di amare almeno quanto è stata amata dalla mamma e abbraccia altrettanto la benedetta missione di nutrire la terra di vita indomita e affamata di quest’ultima.
In breve, Aya madre a sua volta dei segni di se stessa, che si spera non avranno  bisogno di essere salvati dall’ennesima crudeltà del destino.
Perché nel frattempo, nella mente di coloro che di fronte all’esile corpicino della bimba e alla sua mesta vicenda avvertono una lacrima affacciarsi, sia stata seminata un’idea umana nell’accezione che avrebbe dovuto avere sin dall’inizio.
Perché i terremoti non si possono prevedere, dicono.
Ma forse, nel resto del mondo che guarda, si può fare qualcosa per trarre in salvo le genti più sfortunate prima che la terra tremi...

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