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Se muore un lago è come se morisse l'anima di un popolo

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Storie e Notizie N. 2252 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’era una volta un lago. Mentre il ciclone Boris sta flagellando anche il nostro Paese dopo aver colpito parte dell’Europa, come se per alcuni entrambe le vicende non fossero in alcun modo collegate, ripeto, c’era una volta un lago in Bolivia, dal nome bizzarro qualora udito dalle nostre parti: Uru Uru . C’era una volta tale lago per davvero, quando questa meraviglia posta sugli altipiani della Bolivia a più di tremila metri era vasta almeno duecento chilometri quadrati. All’epoca del suo maggior splendore, nel secolo scorso, ospitava una quantità enorme di pesci e la presenza di ben settantasei specie di uccelli. Tutto ciò era fonte di vita per migliaia di persone e l’acqua era così pulita da poter essere addirittura bevuta. Oggi, tutto è cambiato, ma ci arrivo. Vi chiedo solo di fermarvi un istante, di chiudere gli occhi e di figurarvi nella ment

Nei panni del cacciatore

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Storie e Notizie N. 2251 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’era una volta un cacciatore. Ovvero, mettiamo che quest’ultimo sia colui che qui scrive e racconta. Immaginiamo che sia uno di quelli esperti e con tanti anni alle spalle passati a imbracciare il fucile e a impallinare animali. Figuriamoci che sia arrivato al punto in cui non riesca a provare più alcuna empatia verso le creature a cui tolgo la vita. Altrimenti, sarebbe impossibile essere me, non credete? Ora, nei panni di costui, leggo le notizie di oggi e vengo a sapere che la Regione Abruzzo intende abbattere più di 400 tra cervi e cerbiatti e che per il periodo di caccia garantisce 50 euro per ogni cucciolo ucciso e 250 euro per i maschi adulti. Il tutto perché danneggiano l’economia agricola e le colture locali. Immaginiamo che il sottoscritto non viva in Abruzzo e che in questo momento abbia particolarmente bisogno di aumentare le sue entrate

Quelli di lato o nell’ombra

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Storie e Notizie N. 2250 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music Vorrei ripartire con la storia di Tamara Davison di cui ho letto poco fa. Tamara lavora come safety diver, ovvero addetta alla sicurezza dei sommozzatori apneisti, a Dahab, in Egitto. Il suo team si occupa di intervenire tempestivamente e con estrema professionalità, spesso anche loro in apnea, per soccorrere gli atleti che si impegnano in immersioni sempre più difficili con il passare del tempo. L’anno scorso, assieme a una decina di altri membri del suo team, ha salvato la vita a Gary McGrath, detentore del record britannico di immersione in apnea, avendo raggiunto ben 112 metri di profondità. Quel giorno, a soli 12 metri dalla superficie, Gary è svenuto e più tardi si è risvegliato al sicuro, coccolato e rassicurato dalla squadra di Tamara. Tutto ciò mi ha fatto venire in mente l’introduzione di un libro che lessi credo una decina di anni fa. In

Cosa non sanno gli indigeni

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Storie e Notizie N. 2249 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music Questa è una storia vera. La parola indigeno letteralmente vuol dire nativo e originario del luogo. Tuttavia, nell’accezione di molti, da tempo ormai, trova maggiore diffusione una definizione errata e fuorviante nata come sinonimo del termine: membro di popolazioni primitive, o comunque incivili e rozze. In un’altra, per quanto imprecisa parola, selvaggio. Sarà. Sarà che per ciò che ho visto nella mia vita fin qui, se penso a persone incivili e rozze, non mi vengono in mente le suddette popolazioni primitive, bensì l’opposto. Ma sono punti di vista, ecco, perché si era parlato di una storia vera. C’era una volta la tribù dei Mashco Piro, che vive nella foresta Amazzonica su territorio peruviano. Sono considerati il popolo incontattato più numeroso al mondo, con una popolazione di oltre 750 persone. Di recente sono saliti agli onori della cronaca

Gli anni rubati e il dono del tempo

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Storie e Notizie N. 2248 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music “Nulla può compensare gli anni che i talebani hanno rubato alle ragazze e alle donne afghane, compresa me”, ha dichiarato di recente Hasina, una studentessa afghana che come molte altre migliaia è stata costretta a lasciare il suo Paese per andare in Iran e continuare gli studi, peraltro a un costo molto elevato e con enormi sacrifici dei suoi genitori. Mi dà molto da riflettere tale osservazione, che trovo assolutamente indiscutibile: Nulla può ricambiare il tempo che ci è stato sottratto. Dal destino, per chi ci crede, dal caso, o come spesso accade dai nostri simili. Per i loro interessi o capricci, a causa del loro odio o di semplice follia. Così, ripenso alla mia vita e a tutti i momenti che non avrò più indietro e mi dico che forse qualcosa si può fare. È ciò che qualcuno ha fatto per me. Non per compensare i vuoti nel passato. Quello, come de

Quando inizieremo a contare la vita

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Storie e Notizie N. 2247 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’era una volta la conta. Quella peggiore, che conta poco o nulla tranne per chi quei numeri ce li ha trascritti sull’anima, così come i mostri del secolo scorso facevano sulla pelle delle loro vittime prescelte. La differenza è che oggi i cattivi della trama forse siamo un po’ tutti, ma anche i buoni. Dipende da come ci svegliamo. E, soprattutto, da come vogliamo concludere la giornata, alla stregua della storia stessa. Almeno 89 viaggiatori per la vita sono morti stavolta dopo che la loro imbarcazione è naufragata al largo della Mauritania. Secondo Caminando Fronteras, un ente di beneficenza spagnolo, nei primi cinque mesi di quest’anno ne sono scomparsi tra i flutti più di 5.000 mentre cercavano di raggiungere la Spagna via mare, ovvero l’equivalente di 33 al giorno, guarda caso l’ultima età di quel simbolo della fede di molti nel nostro Paese, s

Quando il caldo uccide come difendersi

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Storie e Notizie N. 2246 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’erano una volta il caldo e l’estate. Ovviamente intesi come il naturale quanto necessario alternarsi di temperature e climi a vantaggio del pianeta e chi lo abita. Già, c’erano, ma è ormai storia vecchia quella delle stagioni schizofreniche o addirittura affette dalla fantomatica sindrome da personalità multipla. Quella più recente ci dice che ci sono, più che c’erano, ondate di calore terrificanti che come altrettanto temibili e invisibili mostri divorano vite in quantità sempre più grandi. Solo tre anni fa uno studio della Monash University di Melbourne, Australia, parlava di ben cinque milioni di persone decedute ogni anno a causa di temperature oltremodo basse o troppo alte, ma segnalando un aumento crescente dei decessi dovuti al caldo. In particolare, alcuni mesi addietro una ricerca dell’Unione Europea ha stimato in 61.000 i morti a caus