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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Buon Natale o muori in silenzio

Storie e Notizie N. 1966 Un documento interno della Commissione europea che consigliava ai funzionari di utilizzare un linguaggio inclusivo come "stagione delle vacanze" piuttosto che Natale ed evitare termini come "creato dall'uomo" è stato ritirato dopo le proteste dei politici di destra, soprattutto italiani. Avrei potuto scrivere di laicità in generale, ma vorrei invitare a riflettere sull’importanza del rispetto delle diversità da un’altra angolazione, più personale. Cerco di farla breve, perché non amo particolarmente l’autoreferenzialità, ma oggi va così. Saranno gli antidolorifici per il dente del giudizio da cui ho appena divorziato o sono soltanto gli anni che passano. Vorrei dire che non ho avuto un’infanzia facile e chi mi conosce da molto vicino ne sa le ragioni. Per tanti anni il Natale non è stato un periodo lieto e, a dirla tutta, per largo tempo da bambino lo detestavo. Il motivo era semplice: ai miei occhi, quando arrivava dicembre e la città

Il muflone e la variante umana

Storie e Notizie N. 1965 Ascolta me, megalomane di un bipede dalla pancia troppo grande e il cuore troppo piccolo. Altrimenti, non si spiega come tu riesca a divorare tutto ciò che respira o meno senza esplodere e, soprattutto, a odiare qualsiasi cosa respiri o meno senza… Ecco, senza… vedi, non riesco neppure a scriverlo per quanto risulti irragionevole a un vecchio muflone come il sottoscritto: senza capire che questo ti rende la creatura più idiota dell’universo. Secondo forse soltanto ai moscerini che continuano a milioni con il farsi friggere dai lampioni, scambiandoli per stelle. Un po’ li capisco, però. Credo che tutti noi animali faremmo qualsiasi cosa pur di fuggire da qui e trasferirci su un astro a caso del cielo. A ogni modo, non mi sono ancora presentato. Io sarei un muflone , uno di quelli rari, volgarmente detti pecore selvatiche della regione del Caspio . A dirla tutta, sono un muflone migrante , ma non come lo intendi tu, che magari comincerai a tirar fuori le tue men

L’incompatibilità dei diritti umani

Storie e Notizie N. 1964 C’erano una volta i diritti umani . Già, c’erano , hai letto bene. Perché, dimmi, dove sono finiti, oggi, ora? Cosa ne è stato di presunte, universali Dichiarazioni e solenni promesse con le coscienze , più che le dita, incrociate dietro le spalle? La realtà attuale è che quei fondamentali principi a difesa di ogni singolo individuo , conquistati nei secoli scorsi al costo di terrificanti genocidi , impensabili abusi e, soprattutto, coraggiosi sacrifici , sono oramai divenuti incompatibili con le nostre cosiddette moderne e civili società occidentali . Esattamente come ha dichiarato il viceministro della Giustizia polacco, Sebastian Kaleta . Ammettiamolo una volta per tutte e scriviamolo a caratteri cubitali, in modo che chiunque desideri oltrepassare i nostri confini, capisca meglio dove sta andando. Allo stesso, modo, affinché sia da avvertimento per coloro che a queste latitudini vedano la luce per la prima volta: diffidate di ciò che il vecchio mondo v

Siamo solo alberi

Storie e Notizie N. 1963 Secondo l’ONG MapBiomas dall’agosto dell’anno scorso a luglio del 2021  il governo di Bolsonaro ha fatto cancellare in Amazzonia aree equivalenti a 745 milioni di alberi... Sterminati in un anno. Una strage, indisturbata, in un pugno di mesi. Un crimine contro un pianeta, consumato ogni giorno senza risparmio. Un atto ignobile da denunciare con le corde vocali stremate e gli occhi infiammati da rabbia e commozione: settecento quarantacinque milioni di fratelli, sorelle, padri e figli, bambine, bambini, vita, vite, vissute, sfiorate, amate e nella memoria impresse, affinché, sino alla fine dei giorni, siano ricordate. Se fossimo umani, forse - ma sì, voglio sperare che sia così - avremmo provocato enorme clamore. Se ne sarebbe parlato per giorni, settimane, mesi, forse anni. E, magari, qualcuno ne avrebbe fatto film, anche serie tv, pure romanzi, basta che se ne parli, è sufficiente che qualcuno ne pianga e rifletta, e che il seme del mai più venga sotterrato

Come vogliamo essere ricordati?

Storie e Notizie N. 1962 Riguardo alle fasi più difficili, decisive e al contempo famose della storia umana, una domanda che mi sono posto spesso è la seguente: cosa avrebbero fatto i protagonisti di allora, se avessero avuto l’occasione di riviverle? Quando dico protagonisti , non mi riferisco unicamente ai potenti di ogni epoca, tra sovrani , leader politici o solo particolarmente influenti . Tutti quanti noi abbiamo una porzione di responsabilità , nel racconto globale. Non importa quante persone dipendano dalle nostre scelte, perché siamo tutti collegati sin dalla nostra comparsa sulla terra, molto tempo prima dell’avvento di internet . Per esempio, se un cittadino tedesco vissuto sotto il nazismo , o anche uno italiano durante il ventennio , avessero avuto la chance di tornare indietro nel tempo? Avrebbero fatto i medesimi errori , pur di sopravvivere ? O, invece, avrebbero cambiato il corso dei propri eventi, scegliendo di stare dalla parte del giusto? Lo stesso per quanto co

L’ingiustizia è curabile

Storie e Notizie N. 1961 Non avremmo dovuto imparare a leggere la vostra lingua . O, forse, non avreste dovuto traversare lunghi tratti di mare e strategici stretti, illudendoci di essere venuti a portare oro, incenso e mirra, invece che armi e soprattutto infezioni . Fa male sapere che oltre il delirio che ci divide, più che l’acqua salata, voi altri avevate l’elisir di sopravvivenza , più che lunga vita. Che la fame e la sete fossero curabili ci ha indubbiamente sorpreso, a suo tempo. Ma è anche legge di natura quella che ci aiuta a comprendere che i frutti della terra hanno un tempo ed è sentenza iscritta tra le pieghe dell’orizzonte umano che prima o poi ci scanneremo per l’ultima mela o l’ultimo, benedetto sorso d’acqua. Ma tutto ci saremmo aspettati tranne scoprire che ciò che è inguaribile su una faccia del pianeta è invece curabile sull’altra. Ogni anno quasi sei milioni di persone di ogni età, soprattutto donne e bambini vengono uccise da nemici imbattili , o almeno è ciò c

Il sangue e l’acqua dei figli della Polonia

Storie e Notizie N. 1960 Di una cosa possiamo esser certi tutti, ovunque, in ogni luogo e tempo: ciascuno di noi è figlio . Lo è stato, perlomeno, e alcuni fortunati lo sono ancora. Non, banalmente, coloro i quali hanno i propri genitori, o anche solo uno, in vita. Mi riferisco a quelli che saggiamente, ma tu leggi pure umanamente , non hanno dimenticato, giacché persiste in loro il ricordo e la conseguente, preziosa consapevolezza, di un qualcosa che va al di là del semplice aneddoto divertente o del tutto spiacevole legato alla foto di famiglia appesa in salotto. Non so se abbia un nome. Forse ne ha tanti, troppi. Su quest'umile paginetta ribattezziamola responsabilità del sangue che immeritatamente scorre nelle vene . Responsabilità , in breve. Prendi a mero titolo di esempio i soldati polacchi che insieme alla muraglia di filo spinato si ergono come stolidi baluardi a difesa del patrio suolo, prima di colpire con gli idranti le anime illegali che tentano di superare il confi

Il record del mondo

Storie e Notizie N. 1959 Mille in un giorno , attraverso la Manica in barca, sino alle rive del Regno Delle Possibilità , più che Unito . È di migranti che l’Ansa sta parlando . Ovvero traducendo la storia già narrata dalla BBC. Si tratta di un record , scrivono, dicono e sottolineano. Mai prima, mai tanti, in sole ventiquattr’ore , avevano raggiunto questo primato. E stiamo ancora parlando di migranti . Di mille migranti . Allora, perché non insistere sino in fondo col giochino della traduzione ? Ma stavolta decifriamo tutto, non solo le parole. Traduciamo la vita dietro/dentro queste ultime. Mille persone, quindi. Mille persone figlie del doppio. Duemila  genitori più o meno vivi, insieme, legati dalla fortuna propizia o avversa. Il che, sommando, fa tremila , perché se decidi di tradurre sino in fondo i numeri contano tutti , ovvero ciascuno di essi dall’uno all’ultimo, e giammai in ordine di importanza. L’ aritmetica vivente rispetta le regole di quella canonica: è equanime e cor

I rischi del nucleare per i molti sono vantaggi per pochi

Storie e Notizie N. 1958 Avevo diciannove anni quando per la prima volta fui chiamato a esprimermi sul nucleare, come dire, in modo ufficiale, ecco. Ovvero, nella maniera in cui ogni cittadino di una nazione democratica può incidere direttamente sulla direzione che il paese intende prendere in termini di presente e soprattutto futuro. Mi riferisco in particolare al terzo e il quarto quesito del referendum abrogativo del 1987 , i quali, avendo ottenuto il favore della maggioranza, hanno imposto una seppur temporanea battuta d’arresto ai fan dell’atomo in Italia. Si disse che il punto di forza dei radicali, tra i promotori del referendum, fu la comprensibile agitazione della popolazione di fronte al disastro di Chernobyl dell’anno precedente. Ripeto e sottolineo, agitazione più che mai comprensibile. La paura può risultare una forma di intelligenza , quando e quanto la sua ragion d’essere risulti concreta. Tutto il contrario nella situazione opposta, vedi la fobia verso i migranti e og

La donna che salva gli alberi e il futuro

Storie e Notizie N. 1957 La storia della donna indigena diventata capo dei guardiani dell’Amazzonia, per proteggerla dalla deforestazione illegale, perché nessun uomo aveva il coraggio di farlo. Mi chiamo Marli Yontep Krikati e sono una donna . Fiera di me stessa e orgogliosa di ogni singolo frammento del pianeta che mi ha messo al mondo. Sono una madre e come tale amo i miei figli . Sono altresì una nonna e come tale amo tutti i figli che verranno . Più di ogni altra cosa, sono un’ indigena e per tale semplice, quanto profonda ragione, la mia vita non ha senso qualora si possa immaginare di tranciar via il legame di sangue e clorofilla che mi lega alla terra, che i ladri di destini chiamano banalmente riserva . Ma tu leggi pure come la primigenia genitrice , a sua volta antenata di quest’ultima e, al contempo, prole di se stessa . Di foglia in foglia, da una goccia d’acqua piovana a una lacrima di incontenibile gioia sul volto di chi è ancora capace di emozionarsi al jazz della na

Come si vende qualcosa senza insultare qualcuno?

Storie e Notizie N. 1956 Il Senato ha appena approvato una legge che vieta sia su strada che sui mezzi di trasporto pubblicità umilianti per le donne e che perpetuino stereotipi di genere , nonché quelle considerate lesive dei diritti civili e politici o contenenti messaggi discriminatori nei confronti delle persone omosessuali , di gruppi etnici e religiosi o di persone con disabilità . Subito dopo, ecco ciò che accade nella stanza delle decisioni di un ufficio di una qualsivoglia realtà nostrana che ambisce a vendere al maggior numero di cittadini la propria merce , sia tangibile che composta di deliranti proclami e irrealizzabili promesse : “Allora, che ne dite?” fa il capo, dopo aver illustrato la locandina del nuovo spot con il quale aggredire il mercato. I presenti restano in silenzio, malgrado abbiano delle obiezioni, ma alla fine il più giovane e soprattutto meno intimorito tra loro alza la mano e dice la sua: “Non va bene, capo.” “E perché mai? Mi sembra che funzioni, è

Errore onesto dicono

Storie e Notizie N. 1955 Mi chiamo, anzi… mi chiamavo Zemari Ahmadi e insieme ai miei quattro figli sono morto per un errore onesto , hanno detto il 3 di novembre, all’indomani del vostro giorno dedicato ai defunti, coincidenza particolarmente significativa. Con le parole , è ciò che sostengono . Perché con le parole scrivono , parlano , spesso feriscono , talvolta uccidono e di rado curano e salvano . Ma con quelle medesime parole, allora, mi riportano in vita. Indi per cui, oggi è di nuovo il 29 agosto del 2021 . Siamo a Kabul , in Afghanistan e io, come vi ho detto all’inizio, mi chiamo Zemari e ho 43 anni . Sono un ingegnere elettrico e da 14 anni lavoro per l'ufficio nella capitale di Nutrition and Education International . È un’organizzazione non governativa che ha sede in California, nel paese degli invasori , liberatori , occupanti e ora partenti . Perdonate, ma ormai non so più come chiamarli e, forse, credo non lo sappiano più neppure loro. Adesso sono le 9 del mattino

La malattia dell’uomo bianco

Storie e Notizie N. 1954 Leggo della professoressa universitaria Carrie Bourassa , specializzata nelle problematiche di salute delle popolazioni indigene e in questi giorni sotto indagine della CBC – il servizio pubblico radiotelevisivo canadese – per essersi falsamente spacciata come discendente dei nativi e addirittura presentatasi in pubblico con gli abiti tradizionali, auto nominandosi Morning Star Bear , Orso della Stella del Mattino. Rifletto su tale imbarazzante, ma anche assai significativa vicenda e mi ricordo – o a essere onesto me la invento, visto che siamo in tema di panzane – di un’antica fiaba indigena. Ma della mia tribù, però, così non millanto niente e nessuno direttamente. La malattia dell’uomo bianco C’era una volta l’ uomo bianco . Quello che si definiva, e in molti lo fanno ancora, come tale. Lo faceva tempo addietro, malgrado in tanti persistano tutt’oggi, per distinguersi dagli altri, che ai suoi occhi bianchi non erano . Come quelli della mia tribù , per e