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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Legge discriminazione gay nel regno dei normali video

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Storie e Notizie N. 1209  Leggo che Mike Pence , governatore dell’Indiana, ha sottoscritto il " Religious Freedom Restoration Act " (nella forma dell’Indiana "religious objections" bill). Ciò pare assicurerà a chiunque la facoltà di negare ogni tipo di servizio a qualcuno nel caso in cui il proprio credo non riconosca come normale il suo comportamento sessuale. Pensate se le cose fossero davvero così come le difendono i timorati di professione. Figuratevi cosa vorrebbe dire vivere dove la retta via sia una e solo una… C’era una volta il regno dei normali. Dove le cose erano semplici. Chiare. O al peggio, scure. Uomo e donna. Regalmente in quest’ordine. Nonostante il bel dire nelle serate d’ordinanza, quel che conta è dove ti siedi. E il posto che lasci agli altri. Immaginatevi persona sbagliata tra le anime nette. Esistenza traballante dalla coscienza confusa. E una morale perennemente attraversata da un colossale punto interrogativo. Figuratevi

Storie di razzismo: Disastro Germanwings e le origini dei piloti

Storie e Notizie N. 1208  “Che origini hanno i piloti dell'autobus caduto???” Malgrado la tragicità dell’evento, difficile rimanere seri innanzi a siffatta domanda. Nondimeno, sarebbe un errore trascurare l’ennesima incolta quanto goffa strumentalizzazione del parassita di turno. C’è del marcio tra le parole e non è la Danimarca, perché qui non siamo nell’ Amleto . Siamo nel paese senza meta… C’era una volta il paese senza meta. Viaggiatori, sì, tutti. Con biglietto vidimato o meno. Con bagaglio a mano o nascosto nella manica. In prima classe, è ovvio. E in tutte le classi minori, che non finiscono mai. Perché c’è sempre qualcuno dietro che ritenga di aver diritto. Ad invidiare il tuo posto. Nel paese senza meta si partiva ogni giorno. Ma che dico? In ciascun attimo del vivere comune c’era qualcuno che esclamava con orgoglio. Io vado . Io esco e vado. Perché ne ho facoltà, perché questo è il mio paese, perché ne santifico i confini e protetto da essi sono il

Storie sull'ambiente: la rapina perfetta

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Storie e Notizie N. 1207  Sabato 28 marzo alle 20.30 scoccherà l’inizio dell’ottava edizione dell’ Earth Hour (Ora della terra), iniziativa creata dal WWF per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgente tema del cambiamento climatico. Quella del 2015 verrà ricordata per un furto. Un furto di parole… C’era una volta la rapina perfetta. Questo rispose l’indomani la terra alla luna, allorché quest’ultima chiese lumi sull’ora di buio. Che avrebbe dovuto far luce sulla fine . Inevitabile, ma perlomeno procrastinabile. Dimmi di più, incalzò la regina della notte. Sono curiosa. La terrà esitò, alimentando suspense anche nelle stelle. Le solite spettatrici abusive. Ti dirò molto di più, disse. Ti dirò tutto. Ovvero tutta, la storia. C’ero io e c’erano loro. Gli arroganti tra i terrestri, i veri alieni, i clienti sgraditi. I soli clandestini che, spesso, andrebbero espulsi da ogni suolo. Gli umani . Conto alla rovescia, sipario e… buio. Giammai oscurità totale, co

Storie sull'ambiente: e scusami

Storie e Notizie N. 1206  Un turista si è accampato al polo nord per ammirare l'eclissi solare, ma è stato aggredito da un orso polare. L'uomo è stato portato nel vicino ospedale dove è stato dichiarato guaribile in poche settimane . E scusami, ma pure tu… No, dico, cerca di capirmi. Perché se non capisci, vengo in ospedale e finisco quello che ho iniziato. E scusami, sai, ma anche te… Vieni fino in polo nord per guardare il cielo? Certo che siete strani, voi altri? Oltre ad altri aggettivi vietati in ogni stato, tranne il polo sud. Me lo sono sempre chiesto perché da quelle parti si narra che possano permettersi di dire quello che vogliono, quando vogliono e soprattutto come. Dev’essere proprio la terra delle libertà, il polo sud. Ma questa dev’essere anch’essa un’illusione, perché laddove si pensi al meglio si immagina sempre l’altra parte, come lassù nel cielo. A proposito di cielo. E scusami, ma anche io… Io non ho potuto far altro che puntare il bracci

Giornata mondiale contro il razzismo 2017: la gara dei mostri

Storie e Notizie N. 1205  C’era una volta una città. Una città spaventosa e mai tale aggettivo fu azzeccato. Sì, perché è proprio della città dei mostri, che parlo. La città dei mostri era abitata da mostri. Solo mostri. Mostri veri, mica roba da ridere. Tipo quella roba raffazzonata che ormai non fa più paura a nessuno. Che sfiora addirittura il ridicolo. Come vampiri con denti di plastica e morti viventi che si credono vivi. Fantasmi che fanno di tutto per farsi vedere. Ascoltare. Perfino toccare, purché qualcuno li convinca di esistere per davvero. No, nella città dei mostri i mostri erano mostruosi sul serio. E si facevano paura a vicenda quotidianamente. Come disse un celebre mostro, se non emetti un urlo di terrore almeno una volta al giorno, quel giorno non merita di essere vissuto . Tuttavia, il troppo stroppia e laddove il mostro si mostri eccessivamente, finisce che si scorge la mannaia sotto la manica e il cadavere non puzza più, ecco. In breve, arrivò il

Storie sulla luna: il paese dei ciechi

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Storie e Notizie N. 1204  C’era una volta un paese. Di quale paese si tratti solo la storia lo dirà. Questa e, forse, solo questa. Perché di minuscola iniziale e ambizioso finale. Nel paese il cui nome solo la storia rivelerà vivevano gli abitanti dall’occhio facile. Gli abitanti dall’occhio facile erano cosiddetti non a caso. A loro nulla sfuggiva, allorché transitasse innanzi al più celebrato dei sensi. Sua divinità lo sguardo. Che coglie l’essenziale e ruba il privato. Che guarda il vicino, immaginando il lontano. Giammai l’inverso. Quelli sono i folli di natura e coloro che lo diventino abusando della propria immaginazione. Ma questa è roba per altri racconti. Restiamo sul pezzo, ovvero ciò che di esso si vede. Già, perché nel paese dove la pupilla regnava, un solo assioma determinava il mondo. Solo quel che è visto ha ragion d’essere . Il resto lascialo ai bambini, finché avranno tempo e coraggio di diffidare del grande disegno. Si da il caso, ma forse caso

Storie sul papà: Festa del papà 2017

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Storie e Notizie N. 1203  Leggo che ogni anno in Cina vengono rapiti ventimila bambini. Il figlio di Xiao Chaohua è scomparso nel 2007 e da allora l’uomo non ha mai smesso di girare il paese con un camper ricoperto di foto del piccolo, nutrendo la speranza di ritrovarlo. Anche a costo di scoprirsi, al contrario, ad alimentare un’illusione. Ovvero, un’evidente sconfitta… E va bene. Facciamo che abbia perso, figlio mio. Facciamo che non vincerò mai. Che il massimo che otterrò sarà la compassione per un altro pazzo nel mondo. Infettato da un’ossessione folle come tante altre. Quella di riabbracciare te. Ago adorato confuso nel più triste pagliaio. Con ventimila sogni infranti intrecciato. Facciamo che sia davvero così, che vada la vita. Che i pazzi siano davvero tali e che esistere a lungo voglia dire terra ferma sotto i piedi, tasche piene e mani abili. Nell’afferrare l’afferrabile, altro che meravigliosi fantasmi. Allora vorrà dire che non potrà che andar peggio.

Storie sulla pena di morte: storia di un incubo

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Storie e Notizie N. 1201  Pare che a causa della difficoltà di reperimento dell’anestetico pentobarbital le prossime esecuzioni capitali in Texas e altri stati americani siano a rischio. Un vero incubo per i sostenitori della pena di morte… C’era una volta un senatore. Un senatore del Texas, così rimaniamo nei pressi. Della verità, o forse della notizia. Tutt’altro che sinonimi. Chiameremo il senatore Mister White . Così, giusto per rammentarci il numero di Blacks che al contempo affollano il braccio della morte nella terra delle opportunità. Quella notte il nostro si svegliò di soprassalto, urlando a squarciagola madido di sudore. Seduto sul letto, guardò le mani sul cuscino rattrappito e pianse. Di sollievo pianse. Un incubo. Capita anche ai senatori, che si chiamino o meno Mister White. L’inquietante racconto dell’inconscio era iniziato in sordina, con un prologo banale. L’uomo si era ritrovato in una scena arcinota. Microfono ad un soffio delle labbra e plate

Storia della Festa delle donne: lettera a Libera

Storie e Notizie N. 1200  Addì 8 Marzo duemila e qualcosa, laggiù. Cara Libera, non ho idea se ti chiami davvero così, ma è così che ti vedo. Libera . Di fatto, più che di nome, ma questo è scontato e di ciò ti chiedo perdono. Di mancanza di originalità nel riferirsi a te il mondo ne ha dimostrata fin troppa. Spero quindi di non peccare, se non altro, di ridondanza. Sono qui, con questa mia, a congratularmi con te. Perché una festa, in teoria, dovrebbe essere una festa e la protagonista di quest’ultima andrebbe festeggiata, sarebbe un dovere, ancor prima che un piacere. Oggi, 8 marzo, sarebbe la tua, di festa. Dovresti aver vinto, dovresti essere arrivata prima, dovresti essere la prima. Di molte, spero, a meno che il passato non resusciti e chi meglio di noi altri sa quanto tale rigurgito della storia sia temibile. Ecco perché al contrario vanno festeggiate le feste come la tua, che vivi nel mondo del domani. Perché la tua non è come le altre che l’hanno preceduta. N

Roghi di Caronia e altri misteri svelati

Storie e Notizie N. 1199  A quanto pare non v’erano fenomeni elettromagnetici, neppure esperimenti militari o attività aliene, dietro gli incendi di Caronia, bensì individui che li avrebbero causati per carpire sovvenzioni economiche . Luce sul buio. Nella peggior forma che esista. L’oscurità fasulla, l’intrigo cucinato a tavolino, che toglie ai vuoti dell’orizzonte il fascino che meritano. I roghi di Caronia è roba umana, signori miei. L’inganno è svelato. Il re è nudo e, a quanto pare, tutt’altro che dotato. Tuttavia, fu solo l’inizio, poiché si trattò della classica cilecca che fa traboccare il vaso. Di menzogne ricolmo. Il giorno seguente si scoprì che l’Africa era un continente ricco, il più ricco del pianeta. Di colori e forme, ma anche di roba tosta, altro che chiacchiere, oro nero e giallo, pietre scintillanti e gas magici, di quelli che muovono cose e case. Che gli Africani, in quanto gente dell’Africa, erano di conseguenza ricchi. E che i veri poveri erano i

Gommone immigrati si ribalta e il gioco ricomincia video

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Storie e Notizie N. 1198 Un altro gommone si è ribaltato nel Canale di Sicilia. Altri disgraziati sono morti. E il solito gioco è ricominciato… C’erano una volta i gommoni. I gommoni con i migranti . Troppi. Anche per il gommone. Figuriamoci per il mare. Leggi pure come l’incolpevole gigante che si scrolla vita dalle spalle . La storia di tutte le storie raccontava sempre la stessa storia. Perdonate la ripetizione, ma questo racconto non l’ho scritto io. Io sono solo quello che si sforza di cambiarlo. I gommoni, nella storia di tutte le storie sempre uguali, si ribaltavano. Spesso, non sempre. Ma visto che sovente è spesso a far notizia, penalizzando il non sempre , per una volta stiamo sul pezzo. Sul mare, ad esser precisi. Per poche frazioni di secondo. Perché l’inaspettato accade perfino nel regno delle regali prime pagine. Capita nella vita. Figuriamoci nei racconti. Un gommone si ribaltò e fin qui nulla di nuovo. Tuttavia, il giro della morte per affog