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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Uccidere squali o vivere con loro: la storia di Michel

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Storie e Notizie N. 2253 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music Ebbene sì, anche questa è una storia vera e non è ancora finita, per mia fortuna. Mi chiamo Michel, vivo in un piccolo villaggio di pescatori sulla costa sud-occidentale del Madagascar e un tempo ero un assassino. Non un killer di quelli dei film, perché non uccidevo esseri umani, ma spegnevo vita e dal punto di vista della natura non vi è molta differenza. La prima volta che mi sono trovato faccia a faccia con uno squalo era morto. Avevo 18 anni e avevo iniziato a pescare a 16. Pescatori è quello che siamo, ci serve per sopravvivere. Questo è ciò che ci viene insegnato fin da piccoli. Questo è quello che siamo. Se ci pensate, è ciò che accade a ciascuno di noi ovunque e in ogni epoca sin dalla nascita. Ma tutti noi non siamo solo quel che ci viene detto finché non lo scopriamo. A 18 anni ho catturato assieme ai miei compagni il mio primo squalo, co

Se muore un lago è come se morisse l'anima di un popolo

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Storie e Notizie N. 2252 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’era una volta un lago. Mentre il ciclone Boris sta flagellando anche il nostro Paese dopo aver colpito parte dell’Europa, come se per alcuni entrambe le vicende non fossero in alcun modo collegate, ripeto, c’era una volta un lago in Bolivia, dal nome bizzarro qualora udito dalle nostre parti: Uru Uru . C’era una volta tale lago per davvero, quando questa meraviglia posta sugli altipiani della Bolivia a più di tremila metri era vasta almeno duecento chilometri quadrati. All’epoca del suo maggior splendore, nel secolo scorso, ospitava una quantità enorme di pesci e la presenza di ben settantasei specie di uccelli. Tutto ciò era fonte di vita per migliaia di persone e l’acqua era così pulita da poter essere addirittura bevuta. Oggi, tutto è cambiato, ma ci arrivo. Vi chiedo solo di fermarvi un istante, di chiudere gli occhi e di figurarvi nella ment

Nei panni del cacciatore

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Storie e Notizie N. 2251 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music C’era una volta un cacciatore. Ovvero, mettiamo che quest’ultimo sia colui che qui scrive e racconta. Immaginiamo che sia uno di quelli esperti e con tanti anni alle spalle passati a imbracciare il fucile e a impallinare animali. Figuriamoci che sia arrivato al punto in cui non riesca a provare più alcuna empatia verso le creature a cui tolgo la vita. Altrimenti, sarebbe impossibile essere me, non credete? Ora, nei panni di costui, leggo le notizie di oggi e vengo a sapere che la Regione Abruzzo intende abbattere più di 400 tra cervi e cerbiatti e che per il periodo di caccia garantisce 50 euro per ogni cucciolo ucciso e 250 euro per i maschi adulti. Il tutto perché danneggiano l’economia agricola e le colture locali. Immaginiamo che il sottoscritto non viva in Abruzzo e che in questo momento abbia particolarmente bisogno di aumentare le sue entrate

Quelli di lato o nell’ombra

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Storie e Notizie N. 2250 Guarda e ascolta il video podcast su Youtube Ascolta il podcast su Spotify , Apple , Audible , Youtube Music Vorrei ripartire con la storia di Tamara Davison di cui ho letto poco fa. Tamara lavora come safety diver, ovvero addetta alla sicurezza dei sommozzatori apneisti, a Dahab, in Egitto. Il suo team si occupa di intervenire tempestivamente e con estrema professionalità, spesso anche loro in apnea, per soccorrere gli atleti che si impegnano in immersioni sempre più difficili con il passare del tempo. L’anno scorso, assieme a una decina di altri membri del suo team, ha salvato la vita a Gary McGrath, detentore del record britannico di immersione in apnea, avendo raggiunto ben 112 metri di profondità. Quel giorno, a soli 12 metri dalla superficie, Gary è svenuto e più tardi si è risvegliato al sicuro, coccolato e rassicurato dalla squadra di Tamara. Tutto ciò mi ha fatto venire in mente l’introduzione di un libro che lessi credo una decina di anni fa. In