Quelli di lato o nell’ombra
Storie e Notizie N. 2250
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Vorrei ripartire con la storia di Tamara Davison di cui ho letto poco fa. Tamara lavora come safety diver, ovvero addetta alla sicurezza dei sommozzatori apneisti, a Dahab, in Egitto. Il suo team si occupa di intervenire tempestivamente e con estrema professionalità, spesso anche loro in apnea, per soccorrere gli atleti che si impegnano in immersioni sempre più difficili con il passare del tempo. L’anno scorso, assieme a una decina di altri membri del suo team, ha salvato la vita a Gary McGrath, detentore del record britannico di immersione in apnea, avendo raggiunto ben 112 metri di profondità.
Quel giorno, a soli 12 metri dalla superficie, Gary è svenuto e più tardi si è risvegliato al sicuro, coccolato e rassicurato dalla squadra di Tamara.
Tutto ciò mi ha fatto venire in mente l’introduzione di un libro che lessi credo una decina di anni fa. In essa l’autore faceva notare il fatto che il più delle volte, così tanto presi dal protagonista assoluto che imprime il suo nome nella Storia con l’iniziale maiuscola, trascuriamo le piccole esistenze che hanno vissuto al suo fianco. Di lato o spesso nell’ombra. Talvolta con ruoli assolutamente fondamentali.
Banalmente, lungo il glorioso sentiero percorso dai grandi o presunti tali che conserviamo nella memoria collettiva ci sono anche coloro che al famoso di turno hanno tagliato i capelli, la barba o fatto le unghie. Coloro che gli hanno lucidato le scarpe e aggiustato le auto. I dottori che ne hanno medicato le ferite. Tutte le insegnanti e i maestri che l’hanno istruito. Per arrivare a coloro che hanno avuto cura della sua salma fino all’ultimo istante.
E allora, per quanto riguarda gli altri sport, adesso mi viene da spostare l’attenzione da coloro che eccellono e trionfano mostrando coppe e medaglie per poi chiudere gli occhi e vedere gli altri, come i massaggiatori e tutti agli addetti al campione in bella vista.
Di lato e nell’ombra.
Anche piuttosto giovani, come i raccattapalle nel tennis e i bambini che accompagnano le star del calcio o delle corse in moto prima della gara.
Allargando l’inquadratura oltre le star che tutti ammiriamo ed estendola alla vita quotidiana di ciascuno di noi, ripensando all’estate che tra poco volgerà al termine, non posso evitare di chiedermi cosa si provi a essere gli addetti al casello, a ripetere per ore sempre gli stessi gesti mentre sfilano davanti a te i vacanzieri in viaggio. Così come gli operai che con un caldo infernale lavorano per aggiustare le strade e che spesso vengono addirittura maledetti per questo, giacché rallentano la corsa verso le rispettive mete.
A questo punto invece mi sovvengono coloro che si trovano nelle retrovie doppiamente, malgrado abbiano un ruolo cruciale. Ovvero, mi riferisco a coloro che si dimostrano decisivi di lato o nell’ombra rispetto ad altri che in tali condizioni ci sono altrettanto.
Come per esempio la gente che per prima avvista le persone in difficoltà in mare. Spesso sono individui anziani, seduti su quelle sedioline a riva a fissare le onde arrossando incuranti la pelle ormai incartapecorita. Ma non appena si rendono conto che qualcosa non va, urlano e si sbracciano e il pattino e il suo eroico navigatore entrano in scena, malgrado anche per i ragazzi di rosso vestiti il massimo degli onori è spesso composto da un sorriso o una pacca sulla spalla dal gestore dello stabilimento.
Alla stregua dei precedenti vorrei citare anche coloro che prendono il telefono e chiamano la forza pubblica o l’ambulanza per puro senso civico, al netto di tutti gli altri che non vogliono impicciarsi perché poi sono solo rogne, verbali e altre scocciature.
In ordine sparso citiamo pure quelli che raccolgono l’immondizia dalle spiagge rigorosamente non visti e andando per un solo istante nel personale vorrei omaggiare il portinaio di casa mia, ovvero il giovane figlio, che si impegna a sostituire il papà poiché quest’ultimo ha avuto un serio problema di salute; i ragazzi che lavano le auto alle pompe di benzina dividendosi le briciole del compenso; i giovani italiani e stranieri che ci risolvono pranzi e cene anche all’ultimo momento; i vari corrieri che vediamo lambiccarsi nel cercare di trovare un posto dove lasciare il furgone per consegnarci gli attesi pacchi; quelli che questi ultimi li inscatolano e confezionano tutto ciò che compriamo online; e, soprattutto, i proprietari delle mani che mettono insieme ogni singolo minuscolo pezzo di ciò che acquistiamo.
Infine, vorrei dedicare un paio di righe a coloro che sorvegliano celi e mari ogni secondo per avvertirci in anticipo di ciò che ci attende, ma che non vedremo mai sullo schermo a illustrarci il meteo. Perché sono quelli che le previsioni le fanno davvero e non si limitano a raccontarle.
Presumo che potrei andare avanti all’infinito, giacché come per i personaggi famosi, tutti noi abbiamo avuto e abbiamo di lato e nell’ombra quelli che nella nostra vita ci hanno tagliato i capelli, ci hanno curato, ovvero operato, ascoltato e calmato, rassicurato o avvertito, protetto e agevolato, ma che spesso non ricordiamo.
O addirittura di cui non sappiamo e non sapremo mai nulla.
Be’, grazie…