Dimmi ciò che voglio sentire

Storie e Notizie N. 2119

C’erano una volta il cervello, ovvero la coscienza, magari il cuore e per chi ci crede l’anima del cittadino medio occidentale, il quale forse in queste ore esclama – o ripete a se stesso - con ostinato vigore...
Dimmi ciò che voglio sentire.
Dammi quel che riesco a capire.
Accettare e sopportare.
Dimmi che la colpa di quelle morti è dei greci, o degli stessi turchi che accusano questi ultimi.
Dimmi che è degli scafisti.
Dammi dei cattivi che possa accusare e tenere lontani il più possibile da me.
Per favore, dimmi anche che la colpa è del mare, che può essere terribile, lo sanno tutti, no?
No...?
Dimmi perfino che i responsabili sono gli stessi migranti deceduti.
E, come da tempo mi hai raccontato, ripetimi ancora che la colpa è del buonismo della sinistra, anche quando al governo c’è la destra.
Dimmi che è delle ONG e le loro navi, pure se stanno facendo di tutto per di toglierle di mezzo.
Se non basta, esagera pure.
Dimmi che la colpa è del destino, che è crudele, si sa anche questo.
Della carestia e del clima che è impazzito, perché anche ciò è del tutto casuale, vero?
Vero…?
Generalizza senza risparmio.
Dimmi che è colpa della guerra, della fame, della povertà.
Punta il dito, ti prego, sulle grandi piaghe dell’umanità, le quali, come quelle d’Egitto, preferisco vederle come qualcosa che giunge dall’alto, partorite da qualcuno di più grande e onnipotente, di conseguenza imparagonabile al sottoscritto.
Dimmi questo, e allo stesso tempo, non dirmi chi sono… chi erano, quelle persone.
Non voglio saperlo.
Non dirmi da quali paesi provengono, ovvero da dove sono partite il primissimo giorno.
Non spiegarmi perché hanno lasciato la propria terra, i propri cari, tutto.
Non parlarmi di loro come se fossero vicine.
Simili, umane.
Non dir nulla degli altri che sono rimasti indietro e che, nonostante ciò che è accaduto, si metteranno in mare anche loro di nuovo.
Ancora e di nuovo ancora.
Non voglio leggere che quelle vite si potevano salvare.
Tutte, non solo queste.
Non voglio capire cosa c’entriamo noi come popolo, nazione, specie.
Non darmi quel che non riesco a tollerare.
Dammi solo ciò che voglio sentire, ti supplico.
Dimmi quel che riesco a comprendere.
Rapidamente assorbire e un istante dopo dimenticare...

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