Israele libera palestinesi e nuovi insediamenti: l’onda sulla pace
Storie e Notizie N. 1002
Leggo che il governo israeliano, mentre con una mano annuncia la liberazione di 26 detenuti palestinesi, con l’altra ordina l’insediamento di ben 1500 nuovi alloggi. La sproporzione tra le due iniziative mi ispira la seguente storia:
L’inquadratura cala dall’alto e stringe su Amani, una bambina che disegna sulla sabbia, in riva al mare.
Siamo sulla spiaggia della striscia di Gaza.
L’immagine si fa più nitida.
Dettagliata, per nostra fortuna.
E l’occhio della telecamera, ovvero il nostro, dopo aver sostato con dolcezza sul volto della piccola, si dirige sulla novella creazione.
Benedetta sia la precisione nei particolari.
Nel racconto della vita come nella rappresentazione più popolare di quest’ultimo.
Spesso cambia significativamente i contorni dei fatti.
Quasi sempre, anzi, senza quasi, ne trasforma il senso.
Non è un disegno, quello.
Perdonaci, Amani.
Adesso vediamo con chiarezza che si tratta di una parola.
Ovvero, la prima lettera che ad essa da il via.
P, in Italiano come in Inglese e Spagnolo.
S, in Arabo.
Salaam.
La bimba non è andata avanti ed è ferma su di essa.
La prima lettera.
Ricalcando con fervente impegno e instancabile lena i solchi che la compongono.
Nonostante le onde del mare mortifichino i suoi sforzi, insiste tenacemente nell’incidere sulla sabbia l’incipit del suo pensiero.
Desiderio.
Amore.
Sintetizzando, leggete pure orizzonte.
Leggete, ma non fate l’errore di sottovalutare.
Un uomo anziano si avvicina e le chiede sopraffatto dalla curiosità: “Piccolina, perché non scrivi più su, dove l’acqua non può arrivare? Così non potrà cancellare il tuo lavoro.”
Amani solleva il capo e non risponde.
Si limita a fissarlo.
E’ uno sguardo provato, il suo.
E al contempo intriso di una determinazione sconvolgente.
Capace di resistere a qualsiasi nemico, per quanto insensibile e prepotente.
Figuriamoci le onde del mare…