Militare ucciso in Afghanistan: quanti ancora?


La guerra in Afghanistan è iniziata nell'ottobre 2001, poco dopo gli attentati dell'11 settembre contro gli Stati Uniti. Segna inoltre l'inizio della guerra al terrorismo, il cui obiettivo era soprattutto la cattura di Osama Bin Laden.
Questo almeno ufficialmente.
Qualcuno, ancora oggi, insinua che si tratta di un’invasione già preventivata da tempo.
Le solite calunnie…
Alcuni studi affermano che dal 2001 ad oggi le vittime di civili, la maggior parte donne e bambini, sono più di 3000.
Contemporaneamente, i dati ufficiali sulle morti, diciamo, di personale in servizio sono i seguenti: 3606 agenti di polizia, 304 guardie private e 1087 soldati.
Di questi ultimi, gli italiani deceduti sono ad oggi circa 24 (Aggiornato al 17 maggio 2010).
I morti sono morti.
Per coloro che rimangono, familiari ed amici, per le persone che vivono il vero dolore, è scomparso qualcuno a cui si voleva bene e che lascia un vuoto incolmabile.
Tuttavia, ognuno di noi vive il lutto in modo differente e ogni morte scatena reazioni diverse.
Nello stesso tempo, le reazioni del governo di turno, a prescindere dal colore, sono sempre le stesse:

14 luglio 2009:
 A seguito dello scoppio di un ordigno IED al passaggio del suo convoglio decede Alessandro Di Lisio, Primo Caporal Maggiore, 8° Reggimento Genio Guastatori

I commenti:
"C'é la necessità di portare avanti l'impegno in Afghanistan insieme alla comunità internazionale - dice Napolitano - nell'interesse di ciascun paese, che è sempre esposto ai colpi del terrorismo internazionale e lo sarà finché non saremo riusciti a sradicare alcune centrali e a rimuovere alcune cause".
Il premier Silvio Berlusconi sottolinea perciò "la necessità e l'importanza della missione di pace in Afghanistan per la stabilità di un'area strategica".

13 febbraio 2008:
A seguito di uno scontro a fuoco durante una distribuzione di viveri alla popolazione locale, decede Giovanni Pezzulo, Primo maresciallo, CIMIC Group South, Motta di Livenza.
 «Questa è la nostra missione all' estero più importante - dice Prodi - andrà avanti perché abbiamo obiettivi di lungo periodo».
Napolitano ha fatto avere un messaggio alla famiglia, «sono vicino al vostro dolore, l'Italia vi è riconoscente».

24 novembre 2007:
A seguito di una tentata strage ad opera di un kamikaze, durante la cerimonia d’inaugurazione del ponte sul fiume a Paghram – circa 25 km a nord-ovest di Kabul (Afganistan), muore Daniele Paladini, Primo maresciallo, 2º Reggimento Genio Pontieri, Piacenza.
«Un eroico sacrificio per impedire che l' attacco ignobile di un kamikaze provocasse danni ancora più gravi tra la popolazione civile». Così il presidente del Consiglio Romano Prodi ha definito il gesto del maresciallo capo Daniele Paladini.
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano esprime invece «profonda tristezza», si dice «addolorato ma anche orgoglioso» del militare italiano e chiede che l' Italia sia «riconoscente» a Paladini.

26 settembre 2006:
2 alpini coinvolti nello scoppio di un ordigno, azionato probabilmente a distanza, al passaggio del loro convoglio: Giorgio Langella, Caporal Maggiore Capo, 2º Reggimento Alpini.

30 settembre 2006, Ospedale Militare del Celio, Roma: Vincenzo Cardella, Primo caporale maggiore 2º Reggimento Alpini.
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha espresso «profonda tristezza» per la morte del caporale Giorgio Langella e per il ferimento di cinque soldati italiani. Missioni come «quelle in Libano e in Afghanistan - ha detto Napolitano - possono comportare a volte anche il sacrificio di vite umane. Ma questi sforzi sono indispensabili, affinché l' Europa unita possa contribuire a costruire un ordine pacifico anche al di fuori dei suoi confini».

2 luglio 2006:
Muore durante la Missione PRT della NATO a seguito di un attacco cardiaco Carlo Liguori, Tenente Colonnello.

E' morto per un malore, 'solo' messaggi di cordoglio...

21 settembre 2006:
Per un incidente stradale cade Giuseppe Orlando, Primo caporale maggiore, 2º Reggimento Alpini.

E' stato 'solo' un incidente, praticamente ignorato...

5 maggio 2006:
2 alpini uccisi dallo scoppio di un ordigno al passaggio del loro convoglio:
Manuel Fiorito, Tenente, 2º Reggimento Alpini.
Luca Polsinelli, Maresciallo Ordinario, 9º Alpini.
«È terribile, questa non ci voleva», ha detto Silvio Berlusconi, senza nascondere lo scoramento per la morte a Kabul del tenente Manuel Fiorito e del maresciallo ordinario Luca Polsinelli, entrambi dell’Esercito.
Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha manifestato «sgomento e immenso dolore».

11 ottobre 2005:
Per ferite riportate in addestramento cade Michele Sanfilippo, Caporal Maggiore.

Un incidente e per questo ignorato...

3 febbraio 2005:
In un disastro aereo cade Bruno Vianini, Capitano di Fregata.

Idem come sopra...

3 ottobre 2004:
In un incidente col suo mezzo cade Giovanni Bruno, Caporal Maggiore.
Secondo copione, morte non strumentalizzabile...

Non so voi, ma scrivendo e rileggendo queste notizie intrise di ipocrisia mi è salita dentro una grande rabbia.
Obama ieri ha parlato di Exit strategy, strategia di uscita.
Il che vuol dire ritiro delle truppe da una guerra iniziata da un'altra amministrazione per ragioni che sono via via cambiate nel tempo: cattura di Osama Bin Laden, guerra al terrorismo, liberazione dell'Afghanistan dal regime Talebano, sradicamento di Al Qaeda.
Ciò nonostante, il risultato non cambia: morti, tanti morti.
Morti tra i civili e morti tra i soldati.
Quanti ancora?
Quanti???