Storie sull'ambiente: Il Maltempo è innocente

Storie e Notizie N. 1146 

Sono innocente.
Ve lo giuro, sono innocente, ma non posso dimostrarlo.
Sì, lo so, dicono tutti così.
Perfino quelli che vengono colti sul fatto.
Come me.
Con la pistola fumante in mano.
O con il sangue che cola dalla lama del pugnale stretto nella medesima.
Capisco, le prove ci sono tutte.
Ben documentate.
Le immagini e i video.
Sono una costante ovunque, in ogni scena del crimine.
Non servono esami del DNA o altro.
Non v’è bisogno di scomodare la scientifica.
Le prove ci sono tutte, sono schiaccianti e ognuna di esse conduce a me.
Lo so che è assurdo.
Neanche io mi crederei.
Ma per questo è il delitto perfetto.
Perché se guardi la scena, in diretta, nel secondo esatto in cui la vittima di turno viene trucidata, non puoi fare altro che puntare il dito sull’unico colpevole presente.
Io.
Ecco perché non v’è avvocato al mondo a cui converrebbe accollarsi la mia difesa.
Perché la giuria ha già deciso.
Il giudice ha già emesso la sentenza.
E il mostro è in prima pagina.
E’ sempre in prima pagina.
Il mio nome.
E il mio volto.
Io ho ucciso.
Io ho assassinato senza indugio.
Io, senza alcuna pietà, ho sterminato.
E sapete qual è il più grande testimone ad inchiodarmi?
Il sottoscritto.
No, non prendetemi per pazzo.
E’ solo che devo parlarvi con onestà, altrimenti come pretendo che mi ascoltiate allo stesso modo?
E’ la verità.
Io ho ucciso.
Io ho assassinato senza pietà.
Io, senza alcun indugio, ho sterminato.
Eppure sono innocente.
E’ il paradosso di noi altri.
Leggi pure come le ignare armi dei criminali consapevoli.
Perché ogni volta che ho ucciso, assassinato e sterminato ho cancellato vite che qualcun altro aveva già distrutto.
Dimenticandole, lì, da sole.
Trascurandole, riducendone il valore allo zero.
Sacrificandole, per il proprio tornaconto.
Se volete davvero che le morti finiscano, datevi da fare, indagate e alla fine arrestate e punite il vero assassino.
Un terribile omicida seriale.
Un Italian Psycho, di giorno in doppio petto e di notte in giro con la mannaia assetata.
O anche il contrario, perché è ormai confuso tra le più spietate pieghe della normalità.
Soprattutto cercate di capire come uccide.
In modo da prevedere dove e chi colpirà.
Altrimenti, date pure la colpa a chi non ha parola per difendersi.
Volubile come vento e nuvole.
Come me.

Il maltempo

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